Vivere non vivacchiare, oggi

Oggi è la festa di Piergiorgio Frassati.

Ricordando una delle sue indimenticabili espressioni: vivere non vivacchiare, propongo per tutta la giornata di oggi, una specie di gioco.

Attualizziamo: cosa può voler dire oggi vivere non vivacchiare?

Cos’è oggi vivere? Cos’è oggi vivacchiare?

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5 commenti su “Vivere non vivacchiare, oggi”

  1. Per me vivere e non vivacchiare significa vivere con la consapevolezza che la vita è un dono immenso…e che tutto quello che può accaderci può essere ancora un dono immenso…se al centro di tutto ci mettiamo ancora Dio!

  2. Vivere oggi nella consapevolezza che siamo in un tempo di crisi, non annegare nel buio e nella paura. Ieri Mario Calabresi citava nel suo editoriale Einstein e mi permetto di farlo anche io perché da un po’ di ore queste parole risuonano nella mia testa e nel mio cuore: «È nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni. La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza. L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito. È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro. Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla». Per me oggi vivere è lavorare duramente: riconoscere la grazia di avere un impiego, non svilirne mai il senso, sperare in una società in cui tutti possano ottenerlo con la propria competenza, costruire pezzetti di questa società. “Lasciarsi coinvolgere” dalla vita che pulsa nelle strade, nei quartieri di Roma, in questa Italia che ereditiamo, nei cuori delle persone, cercare la vita anche nei cuori più duri. Sto esagerando, lo so. Ecco, esagerare.

  3. vivere vuol dire aver fede, cioè credere in Gesù Cristo. vivacchiare uno che non ha fede e non crede. dò pienamente ragione quello che ha detto Martina.

  4. Vivere è saper guidare da se la propria canoa, non lasciarsi trascinare dalla corrente. Questa immagine del “guidare da se stessi la propria canoa” mi è cara ed appartiene a Baden Powell, fondatore dello Scoutismo. Questo è vivere. Avere chiare le proprie radici, avere chiara la Verità nel proprio cuore, avere il petto gonfio dello Spirito e gli occhi illuminati dal Vangelo. Sforzandomi di Vivere così, so di avere come compagno di viaggio sulla mia canoa il più grande amico che potessi mai incontrare:Gesù Cristo, colui che durante il mio vivacchiante peregrinare mi ha sussurrato dolcemente al cuore:”Vieni e seguimi…” ed ora sono felice, sono realizzato e tutte le difficoltà che posso incontrare e che incontro sono addolcite dalla immensa Carità dei fratelli che mi sostengono in questo cammino verso il sacerdozio ministeriale, mentre prima che avevo “tutto” ero infelice e vuoto…Buona Vita a tutti!
    Giuseppe

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