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Mons. Bregantini chiede a Monti un approccio etico

Riporto un’intervista che Francesco Anfossi di Famiglia Cristiana ha fatto a mons. Giancarlo Bregantini, presidente della Commissione Lavoro della Cei.

Molti gli spunti interessanti. Su tutti ne segnalo uno, poi vi lascio alla lettura dell’intervista: «In politica  – dice mons. Bregantini – l’aspetto tecnico sta diventando prevalente sull’aspetto etico».

Ovvero con quali occhiali il governo sta leggendo l’Italia, i suoi problemi, le possibili soluzioni e gli italiani?

Basta il solo approccio tecnico (tecnicismo) per risolvere i guai di una nazione, in un tempo complesso come quello che viviamo?

E tra le paludi di un dialogo senza fine, al decisionismo a volte irrispettoso delle persone, non c’è una via di mezzo?

Nel dialogo si parla anche di domeniche festive e CGIL.

Ecco l’intervista:

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Il Vangelo in ufficio

Questo non è un blog autobiografico e quindi non parlo mai delle mie cose private. Farò ora un’eccezione ma solo apparentemente.

Ieri a viale Mazzini 14, sede della Rai, ho partecipato alla messa del Mercoledì delle ceneri. E’ un appuntamento, quello della messa in Rai, che ricorre nei tempi forti (Avvento/Natale, Quaresima e Pasqua).

Ieri con particolare attenzione ho notato, e poi ho anche conosciuto, alcune persone (con ruoli diversi, chi dirigente, chi impiegato), che con grande dedizione organizzano questo momento. Preparano la sala, leggono la Parola, con il cappellano don Walter organizzano i canti.

Uomini in giacca e cravatta, donne in tailleur, età intorno ai 50 anni.

L’entusiasmo organizzativo dei ventenni, con la consapevolezza e la riflessione dei cinquantenni. Continua la lettura di Il Vangelo in ufficio

VEDI – Domenica 19 febbraio

Qui c’è una proposta per i giovani. Una proposta che riguarda il lavoro.

E’ il Progetto Policoro, che accompagna gli aspiranti imprenditori o quanti vogliono fare impresa.

E’ un Progetto della Chiesa Italiana, ad A Sua Immagine ne abbiamo parlato per due settimane e qui trovate la seconda puntata.

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VEDI – La puntata di domenica

Il vero grande dramma della nostra generazione: non solo l’assenza di lavoro, ma l’apparente cancellazione di ogni prospettiva possibile.

Eppure erano pochi anni fa quelli in cui «tutto sembrava facile»: gli anni ’50, ’60, in parte i ’70.

Ed oggi? Bisogna dirlo, in Italia solo la Chiesa ha messo in piedi un sistema capace di dare ai giovani consigli, aiuti, contatti, facendosi anche garante con le banche. Un sistema virtuoso chiamato Progetto Policoro che domenica ad A Sua Immagine abbiamo cominciato a raccontare.

E non abbiamo finito.

Rivedi la puntata: IL LAVORO PER I GIOVANI

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Quando a 22 anni si entrava in Bankitalia

Leggendo la biografia di Ignazio Visco, nuovo Governatore della Banca d’Italia, colpisce un dato: ha cominciato a lavorare in questa grande istituzione, all’età di 22 anni, nel 1972, un anno dopo la laurea.

Ora io non so bene neppure come si entri in Bankitalia, ma il fatto che in un’epoca neppure lontanissima, vi si potesse accedere a quell’età, la dice lunga su come sono cambiati i tempi e su come si è imbruttita l’Italia. Oggi a 22 anni non puoi nemmeno sperare in un lavoro a tempo determinato in una piccola azienda. Non puoi nemmeno sperare in un lavoro. Non puoi nemmeno sperare. Semplicemente, non puoi.

E’ questo senso di impotenza che spinge ad andare in piazza e pacificamente chiedere considerazione, prima ancora che aiuto.

Il nuovo Governatore Visco è persona altamente competente e stimabile, e a lui vanno i nostri auguri e la nostra considerazione. E’ per altro un esponente delle istituzioni che vive il ruolo come si deve e per questo lo ringraziamo in modo particolare, perché abbiamo nostalgia di siffatti uomini dello Stato.

Queste mie considerazioni, dunque, nulla vogliono togliere al Governatore Visco. Anzi.

Sono solo una fotografia di quanto il nostro Paese e il mondo siano davvero cambiati.

Ieri si entrava in Banca d’Italia a 22 anni, oggi cosa si è a 22 anni? Cosa si può fare anche a 32?

Rosario Carello