Quanto vale la vita di un uomo? Quella di un postino, 1725 euro

In un anno 12 postini morti in moto
In un anno 12 postini morti in moto

Quanto vale la vita di un uomo?

Dopo un incidente tocca chiarirlo, per i rimborsi.

Ma questo è scandaloso: la famiglia di un postino di 20 anni, morto in motorino mentre era in servizio, ha ricevuto 1725 (millesettecentoventicinque) euro.

Postino in moto
Postino in moto

E’ probabile che la famiglia avrebbe preferito zero, cioè niente, perchè il niente è più vicino a quella cifra impossibile da definire che è il valore di una vita umana. Invece l’INAIL (Istituto nazionale assicurazioni infortuni lavoro) ha quantificato: 1725 euro.

Roberto Scavo avevo 20 anni, lavorava nel comasco dov’era precario di Poste Italiane, con il suo contratto a tempo determinato. E’ morto a Limido C. il 10 marzo 2008, in una giornata di pioggia che non l’aveva fermato.

Forse sperava che non accampare scuse e lavorare sodo e sempre fosse un viatico per un lavoro contrattualmente più sicuro. Forse pensava che la serietà premiasse. Invece è morto e non gli hanno riconosciuto neppure il giusto.

1725 euro, più o meno, credo fosse una sua mensilità. Ora è chiaro: la vita di un ragazzo vale quanto è capace di produrre in un mese.

Rosario Carello

4 commenti su “Quanto vale la vita di un uomo? Quella di un postino, 1725 euro”

  1. Penso ai sogni e alle speranze di questo ventenne, dedito al lavoro e penso a quanti pur avendolo il lavoro lo affrontano ogni giorno come la più pesante delle croci. anche secondo me era meglio non avere alcun rimborso perchè è davvero triste offendere così la dignità di una persona. al tempo stesso però mi chiedo quale sarebbe stata la tua e la nostra reazione se non ci fosse stato alcun indennizzo.
    qualcuno mi direbbe che è cruda legge dei numeri…

  2. quasi annoiato ero in cerca di un buon sito da consultare ed ecco imbattermi in questa, purtroppo, ennesima notizio su una morte bianca (come tristemente definita dai media l’infortunio sul posto di lavoro) certo non ci sono parole per esprimere tanto deprimente epilogo: la morte di un giovane lavoratore pagata a 1725 euro. ma purtroppo è la realtà legislativa che prevede.probabilmnte queste cifre irrisorie per lavoratori a contratto a termine. credo sia così. è indubbio lo sconcerto per una morte così assurda pagata con tale elimosina da offendere nel profondo. ci sono soluzioni? credo che un bravo avvocato potrebbe far valere i giusti diritti, ma in assenza di leggi giuste che regolano e prevedano tali infortuni è difficile ottenere qualcosa.

  3. Il mio nervoso è che c’è gente che dice che i giovani non vogliono lavorare … vorrei sapere dove sono queste persone quando un ventenne muore sul lavoro …

E tu che ne pensi?