La vecchia politica contro Riccardi

La polemica contro Andrea Riccardi è il rantolo di un vecchio modo di fare politica, arrogante e inconcludente.

Cos’è successo? Riporto da Repubblica (che ha i maggiori dettagli sull’episodio) la cronaca virgolettata del dialogo incriminato:

“Hai visto cos’è successo oggi?” [dice il ministro Severino al ministro  Riccardi, in merito alla vicenda che ha portato all’annullamento del vertice Alfano-Bersani-Casini. NdR].

Riccardi: “Alfano voleva solo creare il caso. Vogliono solo strumentalizzare, ed è la cosa che mi fa più schifo della politica, ma quei tempi sono finiti. Loro hanno grossi problemi nel trovare l’accordo sulla legge elettorale”.

Come vedete è un dialogo privato tra due persone, per giunta colleghi, captato per caso da giornalisti e poi riferito.

I capigruppo PDL alla Camera e al Senato, Gasparri e Cicchitto, dicono di offendersi, montano un castello di rabbia, ci saltano su e cominciano ad urlare la richiesta di dimissioni.

Dimissioni perchè? Per avere avuto delle idee? Per averle espresse non al mondo, ma pudicamente in un dialogo privato? Dimissioni perchè non la pensiamo tutti alla stessa maniera? Dimissioni contro chi ha un pensiero diverso dal tuo?

Torna l’arroganza dei potenti, di quelli che per giunta hanno sulla coscienza lo stato comatoso del nostro Paese nel quale tre mesi fa Mario Monti ha dovuto iniziare a lavorare (e dal quale, pur permanendo la crisi, ha cominciato a tirarci fuori, segno che la differenza la fa eccome, chi governa, anche in uno scenario difficile).

Quattro domande.

Gasparri e Cicchitto si rendono conto che l’opinione privata, legittima, di Andrea Riccardi è condivisa dall’intero Paese?

G. e C. si rendono conto che al di là della legittimità in sè dell’idea, l’opinione di Riccardi è confermata dal fatto che il governo Berlusconi non c’è più e che Monti è stato chiamato in tutta fretta?

G. e C. si rendono conto che la loro esternazione ci riporta indietro di tre mesi, a quelle stupide polemiche di aria fritta, di cui non abbiamo alcuna nostalgia?

G. e C. si rendono conto che con la loro uscita forse hanno difeso d’ufficio i loro gruppi, ma hanno fatto un pessimo spot ai politici di professione, sempre più solo spingi-bottone, quando già si parla di partito dei tecnici, e di nulla-sarà-più-come-prima-dopo-Monti?

Andrea Riccardi, che è un signore, si è pure scusato.

Noi invece abbiamo avuto una nuova prova della qualità umana e intellettuale di chi siede, nominato e non eletto, in Parlamento.

Il bisogno di una politica nuova, argomento di cui parliamo, scriviamo e leggiamo, è rinfocolato in giorni come questi; diventa necessario come aprire una finestra in una stanza insopportabilmente chiusa; diventa essenziale per l’amore che abbiamo per la libertà e per il principio che la cosa pubblica vada messa nelle mani dei migliori. Dei migliori.

4 commenti su “La vecchia politica contro Riccardi”

  1. Gasparri accetta le scuse(che lui non avrebbe mai fatto!) ma ha dubbi sulla politica di Riccardi! E, meno male non è mica la sua politica(di Gasparri)
    Il Ministro Riccardi che non attacca mai nessuno personalmente(mentre è attaccato) non è per fortuna un politico inteso alla Gasparri!La rabbia,che non fa ragionare Cicchitto e Gasparri, Riccardi non la conosce!

  2. grazie Rosario,
    per la chiarezza, la sintesi
    il tuo essere di parte
    senza essere dalla parte di qualcuno.
    Riccardi con altri,
    testimonia stile, coerenza, credibilità
    passione per la politica quella vera,
    quella che non fa schifo…
    e lo fa con la vita, da una vita.
    come altri che ora e solo ora siedono
    nei banchi del Governo…
    g. e c. incarnano il peggio, il passato,
    l’essere di una parte, quella che ha fallito.
    insomma il rantolo di un’italia che deve farsi da parte, una specie di vecchia gatta spelucchiata il cui miagolio si è fatto insopportabile e comincia davvero, la gatta intendiamoci a fare un po’ schifo!

    1. Grazie Marco! Mai come questa volta la vecchia politica è fuori sintonia con il Paese. Assisteremo, vigileremo e faremo quello che bisognerà fare e che la nostra coscienza di cittadini ci dirà di fare. Ciao

      Rosario

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