PALMIRA, IL RITORNO DELLA CIVILTA’

AL TERMINE DEL POST IL CONCERTO INTEGRALE

Bisogna riconoscere al presidente russo Vladimir Putin una sapienza comunicativa degna di Hollywood, se a poche settimane dalla liberazione dell’area archeologica siriana di Palmira, danneggiata dall’Isis, è stato capace di portare proprio lì l’orchestra filarmonica del teatro Marinski di San Pietroburgo per un concerto di musica classica.

Palmira concerto

C’erano musicisti, pubblico, le telecamere del canale di Stato russo che hanno garantito una lunga diretta, e poi, non visti, elicotteri e forze di terra che presidiavano la zona, con un nervosismo per niente tipico dei concerti dove si suona Bach o Prokofiev.

Le immagini sono meravigliose, dicono una sola cosa: il ritorno della civiltà. Punto. C’è poco da dire.Palmira concerto2

Con un di più: questa volta il simbolo superava il simbolismo. In occidente ci siamo specializzati in simboli e segni dopo le tragedie: marce, corse, nastri, la nostra (piccola) risposta è ormai affidata a cose così, banalità che impegnano poco ma danno l’idea di una (sofferta) partecipazione. Di concerti “per” la pace e “contro” la guerra se ne fanno anche da noi. A Palmira però c’era il dato reale, l’occupazione fisica del luogo simbolo della barbarie del sedicente stato islamico. Occupare con la musica Palmira è stato faticoso, rischioso, ma estremamente affascinante e significativo.

Colpisce accostare le due foto: quella di pochi mesi fa, con le esecuzioni operate in quel teatro all’aperto dall’Isis e quella del concerto. Le esecuzioni sul palco, il concerto sotto il palco.

palmira ieri e oggi

L’orrore e la meraviglia, nello stesso luogo, a distanza di pochi mesi.

Ecco la diretta integrale del concerto.

E tu che ne pensi?