LA RESISTENZA DI TINA

Il racconto più emozionante ma anche più divertente sulla Resistenza è quello trasmesso da Radio 3 Rai e da Fahrenheit.

A parlare è Tina Anselmi, in una testimonianza conservata presso l’Archivio sonoro della Discoteca di Stato.

C’è la grinta di una ragazzina di 71 anni fa, la sua passione per la libertà, alcuni divertenti equivoci, ma anche la paura che quelle ore memorabili potessero diventare drammatiche, per la follia di qualcuno.

Un racconto che si chiude con l’arresto (per sbaglio) del papà di Tina Anselmi, ad opera della figlia: “E così mio padre socialista, antifascista, viene arrestato dalla figlia (Tina Anselmi n.d.R) partigiana, nel giorno della Liberazione. Tutti a ridere”.

Ecco il racconto, dopo il primo minuto. Continua la lettura di LA RESISTENZA DI TINA

LA TRATTA DELLE DONNE

Fouzia Sadiq, 30 anni [nella foto], è la mamma di tre figli. Quello che le è accaduto è molto frequente nel suo Paese, il Pakistan.

Fouzia è stata rapita, stuprata, costretta alla conversione all’Islam (lei è cristiana), e presa in moglie da un signorotto locale, Muhammad Nazir, un cinquantenne proprietario terriero che da anni dà lavoro alla sua famiglia e che da tempo aveva messo gli occhi su di lei. Continua la lettura di LA TRATTA DELLE DONNE

“STOP ALL’UTERO IN AFFITTO”

Pubblico un documento molto significativo, appena arrivato da Parigi,  dov’è stato messo a punto nella sede del Parlamento.

Come racconta Avvenire, le associazioni femministe di molti Paesi, hanno scritto una Carta per chiedere l’abolizione in tutto il mondo della maternità in affitto.

Ecco il testo:

Carta per l’abolizione universale della maternità surrogata

La maternità surrogata, detta “gestazione per altri” (GPA), praticata in diversi paesi, è la messa a disposizione del corpo delle donne per far nascere bambini che saranno consegnati ai loro committenti.

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RACCONTO SPIRITUALE

Tra le tante parole d’addio a David Bowie, mi colpiscono quelle che ne stanno raccontando un’anima spirituale.

E’ una scoperta, che trapela dai tweet della moglie Iman e da quello che ormai possiamo definire l’ultimo brano di Bowie: “Lazarus” (e il titolo dice tutto).

«Guardami sono in paradiso» / «ho delle ferite che non possono essere viste» / «Sarò libero, come un uccello, sarò libero».

E a proposito di Paradiso, fa un bell’effetto il messaggio della Basilica di San Francesco d’Assisi:

S’avanza insomma un racconto spirituale. Leggero e spontaneo. E mi sembra significativo che tra le tante cose che si potrebbero dire di un grande artista come Bowie, si facciano strada, quasi da sole, parole di fede.

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