MA CHARLIE E’ UN BRUTTO GIORNALE

Non parlo di censure, chiusure o multe. Condanno l’attentato senza se e senza ma e critico le vignette. Si può fare?

Ribadendo l’orrore per la strage di Parigi, possiamo, nel nome di quella libertà che invochiamo per Charlie Hebdo, dire che Charlie Hebdo è un giornale orrendo, che vive sputando sulle cose più care per miliardi di persone? Guardate questa copertina.

copertina ch

Non la commento e mi scuso per chi ne resterà ferito. Ma la pubblico come documentazione. Se la mia libertà finisce dove inizia la tua, quelli di Charlie Hebdo, la libertà degli altri l’hanno invasa e ferite mille volte.

Voglio essere chiaro e ripeterlo: nessuna giustificazione per la strage! Ma c’è un’appropriazione indebita in queste copertine, di ciò che è caro e sacro e quindi inviolabile, per la quale non riesco a dire: #JesuisCharlie, cioè #IosonoCharlie, come tanti in queste ore.

Condanno come tutti la strage di Parigi, ma io non sono così, il mio concetto di libertà non è questo qui, il mio concetto di civiltà occidentale non è questo qui. E voi? Prima di rispondermi, per favore, guardate questa serie di altre copertine, cliccando su una di esse per aprire la gallery.

Brutte copertine, divertenti solo per chi non ha in questi riferimenti qualcosa di caro e di sacro. Perché chi offende lo fa sempre su ciò che è caro, agli altri? Non va bene. Ma queste cose avrei preferito dirle di persona, ai colleghi di Charlie, quei colleghi che oggi piangiamo.

 

 

474 commenti su “MA CHARLIE E’ UN BRUTTO GIORNALE”

    1. pessimo per i tradizionalisti e lungimirante ed estremo per i liberali,dipende dal punto di vista con il quale si vuole esprimere un determinato messaggio

      1. Io sono sempre stato un liberale, ma queste vignette non c’entrano nulla con l’essere liberali, sono semplicemente volgari e irriverenti.

          1. No podemos andar por hay ofendiendo lo que para muchos es sagrado es una falta de respeto para todos los que creemos en nuestras religiones hay muchas otras figuras mundiales con las que se pueden bufar a mis hijos les prohibo tan solo que le coloque in sobrenombre a cualquier persona estas caricaturas no tienen nada que expresar.
            Lamentable tanto la masacre como las caricaturas

          2. allora non comprare il giornale, in italia per fortuna esiste il libero pensiero, pure a me non piacciono e le trovo di cattivo gusto, ma trovo giustissimo il poterle publicare.

          3. Sono solo provocatori, non si può fare satirica offendendo. Se lo fai agli occidentali ti denunciano e ti mandano sul lastrico(come era il giornale ), se invece ti metti contro dei pazzi… sapete le conseguenze.
            Libertà significa cercare rispetto dando rispetto.

          1. Il mitra mai
            sono liberi di scrivere tutto su tutto
            Ma la satira è altro.
            Questo è solo vilipendio, non c’è progresso senza tolleranza
            Avvilisce l’Uomo e tutti i sacrifici fatti in nome della Libertà.
            Non mi sento offeso, avvilito si.

          1. hai (e non sei l’unico) un concetto di satira un pò malsano… la satira dovrebbe esporre in maniera “scherzosa” o teatrale problemi e contraddizioni del mondo che ci circonda… gesu cristo che sodomizza probabilmente san pietro non è nulla di tutto ciò! la satira non è un modo liberale di attaccare ciò che nn ci piace!

          2. non ha ridicolizzato. Ha fatto l’accostamento più sconvolgente che si possa, per chi crede ma anche per chi non crede ma ha creduto in passato: le figure religiose,da sempre considerate asessuate, e gli atti sessuali. Qualcosa di traumatizzante per chi crede. Da notare che queste immagini sono state messe in copertina. Domanda dunque: che diritto si ha di sconvolgere la mente altrui, sottoponendola a immagini shockanti?

          3. Fed quello non é San Pietro sono padre, figlio e spirito santo…. in francia la blasfemia non é reato da centinaia di anni, quindi seguono la legge….. un bell esempio di chi ha un altra traduzione della parola coscienza

          4. Spiacente, la satira è altro. Questo è solo oltraggio. Come lo è quello di chi dice che tua madre è una troia. Né più né meno. Se vuoi fare satira puoi descrivere dei fatti (se hai fatti da descrivere) con il linguaggio più graffiante e irriverente di cui sei capace, ma NON puoi assolutamente oltraggiare nessuno. Come tu hai diritto ad esprimerti (non a offendere) io ho il diritto a NON essere oltraggiato. Altrimenti l’escalation che produce un atteggiamento sbagliato diventa incontrollabile.

          5. Se parliamo di satira si deve conoscere il significato della parola stessa. Queste Provocanti,offensive,a dir poco oscene e scandalose vignette, di cui mi sono persino vergognato di descrive alla mia Mamma, anche per me che sono ateo, sono pura volgarità, hanno nulla a che vedere con la satira. Non giustifico l’atto di barbarie commesso, visti i tempi chi di competenza aveva il dovere di censurare il giornale,agli estremisti avrei detto Bravi ed espresso la mia comprensione se si fossero limitati a danneggiare la sede ed i macchinari per impedire la pubblicazione di questa ” INDECENZA”

        1. mi sa che non hai ben chiaro il concetto di liberale allora..vi piace la democrazia e la libertà di pensiero ma solo finché è in accordo con quello che credete.
          questa gente ha scelto di non credere in qualcosa (la religione) e quindi di usare la satira come mezzo per esercitare il proprio diritto di libertà di pensiero.
          la verità è che nessuno ha il diritto di indignarsi per una cosa non riferita alla sua persona, altrimenti, inevitabilmente, viene meno il concetto di libero pensiero e libera espressione che tanto sbandierate.

          1. Non parlo di censure, chiusure o multe. Condanno l’attentato senza se è senza ma e critico le vignette. Un liberale come lei me lo permette? Grazie per il suo intervento.

          2. Mi dispiace per la tua limitatezza di pensiero, Luigi D’Urso. Interessarsi anche per le cose «non riferite alla propria persona» è segno di estrema maturità e democrazia: se io mi indignassi per lo spreco di acqua solo il giorno in cui non avrò più acqua al mio rubinetto, non farei il bene di nessuno; e piangerò amaramente di non aver fatto o detto qualcosa quando ero ancora in tempo. Anche quando non era un mio problema.

          3. La satira nasce per mettere in ridicolo il potere e chi lo esercita. Il concetto si apre anche su personaggi noti dei quali è riconoscibile la posizione sociale, quest taglia fuori il credo o gli affetti o i principi morali o sociali. Se scrivo che Berlusconi è un nano depravato, faccio satira. Se ad esempio scrivessi che i militari italiani morti in guerra fossero dei nani depravati, beh lì sarei solo un vilipediatore osceno. Molto spesso si cerca di strumentalizzare il termine “satira” per puntare a fare scandalo e produrre notorietà, a noi spetta saper discernere.

          4. No, io non voglio che uno sia d’accordo con me, ma che dica serenamente di non essere d’accordo senza offendere. L’offesa dimostra che non c’è un argomento che giustifica il disaccordo. L’offesa che pretende di essere da me tollerata, limita la mia libertà, facendomi sentire umiliata e derisa nel momento in cui manifesto la mia idea o la mia fede o la mia preferenza.Ho sempre avversato Brunetta o Berlusconi, ma non ho mai apprezzato la satira (cosiddetta) sulle loro fattezze fisiche. Fossero stati come Brad Pitt, per me restavano dei politici scarsi e da scartare e criticare ‘nel loro operato’. Detesto il prete pedofilo, doppiamente di quanto detesti un pedofilo in generale, perchè per primo lui offende la Chiesa e il Vangelo. Ma mentre mi associo alla critica, detesto chi offende i simboli della MIA religione che nulla hanno a che fare con la perversione dei singoli. Se tuo padre o tuo madre fossero dei delinquenti o altro, ti parrebbe giusto che qualcuno facesse delle vignette in cui TU vieni irriso?

          5. Signor D’Urso,
            non sono contro di lei, ma desidero esprimere liberamente un pensiero dopo queste giornate di grande dolore universale umano CUI MI ABBRACCIO e che mi ha fatto piangere!
            – Essere liberi nel pensiero non significa imbrattare e offendere l’Identità Liberale dei Pensieri Altrui. Nessuno deve scavalcare il limite della Soglia di Guardia del Buon Senso e della Sana Convivenza tra Gli Esseri Umani Tutti, con la Violenza del linguaggio, con la violenza delle immagini sulla carta stampata di pubblica utilità offendendo ed umiliando la Dignità della Persona, del Credo Religioso, della Razza, cui si appartiene, della Ideologia Politica, della Cultura. La Libertà è una Condizione che ha delle Regole precise cui TUTTI I CITTADINI DEL MONDO SONO CHIAMATI A RISPETTARE. Per fortuna, la Libertà ha anch’Essa dei limiti cui non ci si può sottrarre, uno dei quali è il Rispetto appunto di quei limiti sopra-elencati. La libertà è governata dalla Giustizia e dal Diritto e per questo, ogni atto libero se, fatto con violenza ed a danno degli altri, viene punito. La libertà è vero che è una condizione dell’agire “libero” ma non può e non deve detenere un Potere. L’ “agire con una modalità liberante di odio, di cattiveria, di insulti, di blasfemie, di offese e di umiliazioni a danno dell’Umanitè” è sempre una violenza PER TUTTI. La stampa pubblica, “NON DETIENE ALCUN POTERE, ANCHE SE A VOLTE SE LO PRENDE CAUSANDO DANNI IRREPARABILI, E PENSO ALLE CALUNNIE e MALDICIENZE che spesso hanno causato la sofferenza e la morte di cittadini innocenti”.
            La Libertè è partecipazione nell’ Azione dell’Agire sulla Cultura Universale della Progressione Umana, arricchendola di Valori Sociali che Uniscono attraverso un inter-scambio di opinioni, azioni, pensieri senza offendere e denigrare nessuno, perché NESSUNO E’ MAI NESSUNO MA E’ SEMPRE UNA PERSONA CON LA SUA IDENTITA’ DA CONSIDERARE COME UNO DI NOI STESSI, CHE SI AMA .
            Noi diventiamo violenti e quindi fuori dalla Libertè, nel momento in cui violiamo questi fondamenti. Noi non approviamo chi uccide e lo fa con tanta malvagità in nome di una idea folle; bisogna isolare e condannare nella maniera più assoluta chi compie gesta del genere che non hanno giustificazioni da adducere. Le Regole della CONVIVENZA che consentono all’Umanitè di Vivere nella Legalitè, nella Fraternitè, nella Libertè sono inviolabilil per Tutti!

          6. ecco signor Maurizio Noto, lei ha centrato il punto.
            Io ora ho tutto il diritto di offendermi perchè lei ha ha detto qualcosa contro la mia persona, e non contro una mia opinione (vedi la religione) come ha fatto il signor Marie Claire MASSIMO.
            se lei domani si mettesse a sprecare l’acqua (cioè un bene comune) arrecherebbe un danno CONCRETO a tutti noi che, di conseguenza, ci sentiremmo in diritto di criticarla.
            Detto questo però, indignarsi perchè qualcuno non ha il “sacro rispetto” verso qualcosa in cui solo noi crediamo non ha molto senso, e sicuramente non lo definisco “segno di estrema maturità e democrazia” (per citarla).
            A costo di ripetermi non posso far altro che ribadire che la libera espressione di pensiero vuol dire anche ridicolizzare il credo altrui. se non riuscite ad accettare questa cosa è inutile che proviate a capire il lavoro di Charlie Hebdo.

          7. La libertà di pensiero è una cosa, la libertà di offesa gratuita un’altra. Fare satira è molto complesso, perchè la devi fare “ridendoci sopra” senza oltrepassare il limite per non offendere, per non provocare, per non aizzare, con una grande sensibilità e considerazione dell’argomento che stai trattando.

          8. La Satira e conseguentemente la libertà di stampa dovrebbe incontrare gli stessi limiti della libertà di espressione: entrambi i diritti sono costituzionalmente garantito però è anche vero che se una persona offende, diffama, calunnia un’altra persona incorre in un reato: perciò anche la libertà di stampa in un mondo libero dovrebbe incontrare dei limiti, che sono quelli del rispetto altrui. Ci sono sempre almeno due modi di dire la stessa cosa, ma ovviamente c’è ne sono molti di più. Perché essere offensivi ? Ha ragione il giornalista: condanna per i terroristi senza alcun dubbio, ma quel giornale è brutto.

          9. ok allora rispetta quello in cui credono gli altri senza offendere.se non credono perché perdere tempo ad offendere quello in cui credono gli altri?perchè si toccano i valori degli altri?

          10. Caro Luigi D’Urso, dato per buono che il mio esempio sull’acqua sprecata non sia pertinente, mi rivolgo al fatto che dici sia sensa senso il desiderio di «sacro rispetto verso qualcosa in cui solo noi crediamo» (riferendoti immagino alla satira su Dio o su Maometto): non solo perché quello sia un credo condiviso solo da me o da pochi non ho il diritto di essere rispettato. Anche Galileo aveva un “credo” condiviso da pochi, ma oggi non ci sentiamo di dire che sia stato giusto denigrare (fino a condannare, ad opera proprio della Chiesa, non mi vergogno di ammetterlo!) le sue idee e il suo credo.

            Inoltre avallo il pensiero di Rosario. Tu dici: «mi sa che non hai ben chiaro il concetto di liberale allora..vi piace la democrazia e la libertà di pensiero ma solo finché è in accordo con quello che credete». No. Rosario ribadisce più volte che, proprio in virtù della libertà di espressione si sente di dire che NON CONDIVIDE la satira irriverente di Charlie Hebdo.

          11. Caro D’Urso, mi pare che sei tu a non avere chiaro il concetto. Vediamo di semplificare: io posso non essere di destra, di centro o di sinistra (a tua scelta) posso anche essere tuo fiero oppositore politico, ma nel momento in cui qualcuno attenta ai tuoi diritti, stai certo che sarò tuo alleato. Io non sono Islamico ma mi sento sinceramente offeso se (con buone ragioni) si sentono offesi tutti gli islamici davanti ad alcune (non certamente tutte) vignette viste su Charlie. E’ pleonastico dire che il mitra è solo barbarie e che, a maggior ragione, un islamico non può privarmi del Diritto per eccellenza: quello di vivere! Quindi attenzione: la convivenza è accettazione, comprensione, tolleranza, MAI vilipendio, oltraggio o martirio.

          12. La Corte di Cassazione definisce la satira cosi’:
            « È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di castigare ridendo mores, ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene. »
            (Prima sezione penale della Corte di Cassazione, sentenza n. 9246/2006)
            Si parla di persone (non divinita’ e santi)
            e si parla di aspetti criticabili (quindi effettivamente imputabili a tal persona), e si parla di effetto correttivo… Charlie Hebdo non mi sembra nulla di tutto cio’.

          13. Stranissimo modo di vedere la libertà. Questo è ferire. Posso io fare del male al mio prossimo invocando la libertà di volerlo fare e quindi sentirmi libero? Scusa ma non capisco proprio il senso che dai alla parola libertà….
            Libertà è non fare del male e queste vignette LO FANNO!

          14. libertà non è offendere gli altri,altrimenti sentiamoci liberi di offendere e schernire chi è diverso?? Gay,trans etc…si è liberi se si ha rispetto verso tutti e tutto questa è la vera libertà di pensiero,parole e azioni!!

          15. Tutti questi sbandieratori della libertà. ..e se facessero delle vignette offensive verso alcune categorie tipo gay…vegetariani. ..animalisti? Bisogna prima di tutto avere rispetto per gli altri che non la pensano come noi. Fermo restando di poter dire la propria opinione.

        2. La copertina è una trovata pubblicitaria, ma la satira è stata creata per “castigare” ridendo i costumi. Purtroppo i fanatici della religione hanno come sempre reazioni spropositate, immotivate se prima non si cerca di arrivare ad un compromesso.

          1. Senza sparare, è permesso dire che sono brutte o in nome della libertà di stampa dobbiamo dire che sono bellissime?
            Non parlo di censure, chiusure o multe. Condanno l’attentato senza se è senza ma e critico le vignette. Si può fare? Grazie per il suo intervento.

          1. Secondo questo ragionamento, enrico, si potrebbe anche dire: «Se una religione non ti piace è sufficiente non praticarla». Invece no: secondo alcuni pensieri arroganti e prepotenti la religione può essere ridicolizzata o vilipesa o presa in giro perché ritenuta bigotta; se poi invece Rosario, o chi per lui, contesta i modi irriverenti della satira, gli si dice che è, comunque, bigotto. O simili.
            Insomma, la solita solfa: o sei bello, o sei brutto, ti tirano le pietre. Il prepoptente ha sempre ragione…

          2. E ci mancherebbe pure che spendessi i miei soldi per un giornale cosi’…
            Comunque esiste la liberta’ di stampa… Spero pero’ che stampino anche altro , oltre a vignette satiric perche’ purtroppo insieme alle persone tolleranti esistono anche assassini come quelli che hanno ucciso i giornalisti e tutte le altre persone..

        3. libertà di espressione è un concetto che significa poter dire, scrivere o disegnare ciò che si vuole… se uno pensa dei essere offeso dal contenuto deve risponde con lo stesso strumento altrimenti porge denuncia per oltraggio. PUNTO !!!!!!

          la satira è una delle espressioni di questa libertà…!!!!!

          quindi se non hai (non riferito a te Cri ma a chi ha scritto l’articolo) risposto fin’adesso alla satira di Charlie Hebdo non ha senso farlo adesso che non ci sono più….detto questo sei LIBERO di pensare che CHARLIE HEBDO sia un brutto giornale…. non ti ucciderò per questo… è una tua libertà di poterlo esprimere e pensare… particolarmente quando non rischi niente !!!

        4. Bravo. La libertà di espressione non dà il diritto di offendere la sensibilità (soprattutto religiosa) delle persone. Non dà il diritto di scatenare odi e violenze provocando la sensibilità, la libertà e l’opinione altrui. Questa mentalità è una provocazione anche a chi cerca di educare i figli al rispetto delle religioni e delle opinioni altrui. Sì alla diversità. Si all’educazione responsabile. Si al rispetto. No all’aggressione. No alla diseducazione. No all’arroganza di chi non considera importante la sensibilità altrui. Distruggono la vera libertà e ci porteranno alla guerra.

        5. be si chiama satira, e non deve, ripeto deve, rispettare nessuno. Il problema è che noi non sappiamo nemmeno cosa sia la libertà.

      2. vorrei ribadire che charlie è stato colpito proprio da gente che la vedeva in questa maniera.questa è libertà assoluta .se ti dà tanto fastidio, limitati a non leggerlo.e fai meno il chierichetto, sparando stupidaggini del genere.le religioni invadono sempre la libertà di chi non crede ,o di chi crede in qualcosa di diverso.

        1. Nell’articolo viene ribadita la presa di distanza dalle stragi, quindi non è vero che “charlie è stato colpito proprio da gente che la vedeva in questa maniera”. È stato colpito da persone fanatiche. Rimanere offesi o disturbati ed essere fanatici sono due cose ben diverse. Non è questione di chierichetti né di censura, è questione che forse dovremmo dire “libertà di offendere” piuttosto che libertà di esprimersi, soprattutto se le vignette anziché essere antimilitariste come ci si aspetterebbe da una satira sana, avvallano la visione xenofoba e neoimperialista, oltre che propugnare un neoateismo marcio profondamente legato al potere e che non ha nulla a che fare con una critica razionale alle religioni.

          1. va bene “libertà di offendere” e dove sta il problema.mi sa che a voi sfugge la definizione che si da CHARLIE HEBDO:«journal bête et méchant» (giornale stupido e cattivo).è finito il tempo in cui le religioni potevano imporre dei limiti alle libertà.RASSEGNATEVI, e ripeto “BENDATEVI GLI OCCHI E TAPPATEVI LE ORECCHIE”.

          2. Siamo liberissimi di rimanere offesi, e abbiamo la libertà di non comprare e non leggere il giornale.
            Loro hanno la libertà di continuare a scrivere quello che vogliono.

          3. tra essere atei e essere religiosi c’è molta differenza sopratutto perchè te religioso, se i romani avessero deciso di mantenere i mitraismo saresti mitraista ora, io sempre ateo

        2. E tu chiami libertà il fatto che io debba turarmi le orecchie e bendarmi gli occhi? Io non irrido a te se non credi, tu sei libero di dire che i miei valori sono fesserie e io sono libera di dire che tu sbagli, ma nè io nè te dovremmo – per dirci questo – offenderci in modo volgare e che nulla porta alla nostra causa, se non la ghettizzazione dell’uno o dell’altro. L’esasperazione della satira (che satira non è, ma solo mera e gratuita volgarità), porta me a sentirmi uniliata, a nascondermi, a temere di manifestare il mio credo o il mio pensiero. Mi intimorisce, mi minaccia sostanzialmente, perchè so che se pronuncio una parola in difesa del mio pensiero, sono come minimo considerata da te stupida. e presentata così al mondo. Io voglio un mondo libero dove io possa andare in Chiesa, l’altro in Moschea, e l’altro in Sinagoga, senza che nessuno lo segni a dito o lo identifichi come qualcosa di sbagliato, di pericoloso. Io non amo il calcio, ma se tu vai allo stadio, ti parrebbe giusto che io ti facessi delle vignette che ti contraddistinguono come un pericoloso ultrà??

        3. Ma cosa dite? Le religioni insegnano l’amore prima di tutto, non certo a uccidere. I terroristi trovano solo una scusa in questo, ma possono trovarla in tante altre costa: il modo di vivere all’occidentale, qualcosa che si dice e o che si fa, i soldi, tutto è un pretesto.
          Questo non toglie che la religione sia qualcosa che attiene all’intimità delle persone e niente dovrebbe attentare a questa sfera. È una questione di rispetto, un concetto oggi forse sconosciuto. Voi che parlate tanto di libertà dovreste conoscere questo concetto….
          Invece, non vi è mai venuto in mente che quelle vignette venivano scritte in maniera sempre più volgare per aumentare la tiratura, semplicemente ? Ovvio che una persona normale semplicemente dice “non mi piace” e non lo compra, ma nel mondo siamo in tanti e il rispetto per la libertà dovrebbe essere più ampio.

      3. Non riesco a vedere lungimiranza e ad intuire quell’estremo che accompagna da sempre l’Uomo nella costante ricerca del progresso.
        Non escludo che sia un mio limite, personalissimo e quindi rimediabile, ma non trovo niente che mi sprona.

      4. Innanzitutto non ci si nasconde dietro uno pseudonimo! Poi la buona educazione è una cosa civile, mentre il giornale lungimirante che lei decanta non è proprio da portare ad esempio i liberali che io ricordo erano persone educate e corrette ma oggi i valori sono cambiati a lei stabilire se i meglio o in peggio cordiali saluti sig????

      5. Davidviola, leggendo la tua osservazione mi permetto di dissentire e ti spiego il perchè, ovviamente non voglio convincerti, ma fare degli esempi dove io e tu saremo i protagonisti. Esiste la libertà di azione e la libertà di pensiero. Purtroppo la maggior parte della gente pensa che LIBERTA’ significhi LIBERTA’ in tutto. Invece la libertà osserva delle regole e delle leggi ben precise. Adesso è il momento del primo esempio ( ti ricordo di non prenderla come un’offesa). Facciamo finta che mentre passeggio per le vie di un paese incontro te, ti guardo, la tua faccia non mi piace e sento l’irresistibile voglia di sputarti in faccia, e lo faccio. Viva la libertà. A quel punto tu senti l’irresistibile voglia di darmi un cazzotto e me lo dai. Viva la libertà. Ecco, sarebbe meglio che io evitassi di sputare in faccia alla gente, oppure di dire testa di cazzo (libertà di pensiero) a tutti quelli che non conosco e mi stanno sulle palle. Ma adesso andiamo al secondo esempio. Ad un certo punto del tuo messaggio tu scrivi: “DIPENDE DAL PUNTO DI VISTA CON IL QUALE SI VUOLE ESPRIMERE UN DETERMINATO MESSAGGIO”. Bene, anche se io non ho le prove, però non credo che DIO si sia messo a quattro zampe si sia fatto sodomizzare dal figlio che a sua volta è stato sodomizzato dallo spirito santo e non so neanche che tipo di messaggio abbiano voluto comunicare. Ma, adesso, mettiamo il caso che io voglia comunicare un messaggio sull’incesto. Faccio una vignetta con una donna che ha il volto di tua madre e un ragazzo che ha il tuo volto e tutti e due fanno sesso. Io ho voluto semplicemente comunicare la piaga dell’incesto, ma tu, guardando la vignetta con te e tua madre cosa penseresti? Ti ripeto che non non ho scritto per offenderti. Però a volte si diventa liberi e liberali con le cose che succedono agli altri. Quando succedono a noi ci si incazza. VIVA LA LIBERTA’.

        1. Cara Pianista… Quello che non ti potrà mai entrare in testa è semplice, ma per te inaccettabile:… Quando un ateo sberleffa “Dio Uno e Trino”, secondo lui sta sbeffeggiando IL NULLA ASSOLUTO. Negli esempi fuori luogo che tu fai, si tratta di “persone reali” che sono tutelate dalle leggi (reati di ingiuria, diffamazione e calunnia, perseguibili a querela di parte)… Tra l’altro esiste anche un assurdo reato (vilipendio della Religione), per cui i giornalisti morti erano già stati processati e ASSOLTI, da giudici regolari che applicavano le leggi che liberamente la Francia s’è date… Ma la cosa sconcia è il fatto che dite “le vignette sono brutte” in questi giorni: averlo fatto PRIMA sarebbe stato solo legittimo, ma farlo ora è “legittimo ma inopportuno”, un po’ come scorreggiare a tavola (nessuno nega quel diritto, ma vai in bagno, per favore!)…

          1. La libertà di espressione, la nostra, non è sottoponibile a date. E per Charlie nessuna censura, nessuna chiusura, nessuna multa. Questa reciproca libertà è libertà di espressione. Grazie per il suo intervento

          2. Seguendo il suo ragionamento, questi vignettisti in quanto atei starebbero disegnando il nulla, se fosse così non ci sarebbe satira né discussione perché il nulla non può toccare nessuno in quanto tale, non ci sarebbero neanche le vignette perché non può essere visto ma sorvoliamo. È evidente che pur non credendoci o non attribuendo lo stesso valore hanno scelto di rappresentare dei personaggi religiosi perché sono reali e importanti per qualcuno e per colpire in questo modo delle persone reali. Quindi l’esempio aveva senso. Sulle tempistiche le hanno già risposto.

          3. Un attimo, scusate…. Per me cattolico credente Dio è mio padre ed è reale….Suo figlio Gesù Cristo si è fatto uomo è vissuto qui in mezzo a noi ed è reale…eccome!! Vedere certe vignette , anzi copertine di giornali, mi offende…eccome! (ma non vado certo a Parigi con un mitra in mano!) Tutti siamo liberi di scegliere cosa scrivere, cosa dire, cosa ascoltare e cosa leggere, ma scegliendo siamo anche consapevoli delle conseguenze della nostra scelta?

        2. Hai ragione, in quel caso si trattava della legalizazione del matrimonio gay. Forse per sottolineare il fatto che un matrimonio, da principio, è religioso e che dicciamolo, la religione non è mai stata pro gay… In tutti i casi, dovete capire (voi Italiani), che la lingua francese è una lingua da sottointesi, il che può essere difficile da interpretare. In tutti i casi, penso che se qualcuno è religioso, non rimette in questione la sua fede per un disegnetto difficile da interpretare… VIVA LA LIBERTA!

          1. Certo, viva la libertà! Anche di dire quello che penso! Stia tranquillo che la fede non va in crisi per brutte vignette. Ma l’importante è poterle criticare. Per il resto non chiedo censure, perché concessa una volta, tutto può essere censurabile ed io non sono censore. Grazie per il suo intervento.

      6. Tradizionalisti o liberali…. definizioni che NULLA hanno a che vedere con il diritto ad offendere. Credo che le cose siano piuttosto semplici: abbiamo delle leggi (democraticamente approvate ed accettate) che impediscono di oltraggiare chiunque, pure un assassino, figuriamoci poi i sentimenti della gente. Prova a pensare a pari offese rivolte alla tua mamma (tanto per esemplificare). Attenzione a non usare l’oltraggio facendolo passare per satira. La satira è critica, anche estrema, ma critica: sui modi, sui fatti, sulla sostanza.

    2. Spero che non aiutino questo giornale a riaprire
      ma lo aiuteranno ahimè per dimostrare che non possono chiudere la bocca ai giornali qualsiasi porcata facciano.Vogliamo giornali no volgarità

        1. Sono d’accordissimo con questa risposta. Si possono criticare sempre le “declinazioni” concrete di un concetto o di un valore (la libertà di espressione; la lbertà di stampa). Ma guai a mettere in discussione quelle libertà in sè! Cerchiamo di distinguere sempre il “contenuto” dal contenitore.

        2. Sig Rosario per gentilezza………………non è questione di negare la libertà !! E di tutelare la LIBERTA’ di chi non vuole e deve difeso dal non essere offeso da certe provocazioni!!! Mi scusi immagini che per fare pubblicità a dei preservativi mettessero nelle strade e sui muri delle nostre città dei manifesti con dei peni enormi lei sarebbe d’accordo???

          1. Mi riferisco alla libertà di espressione di chi, come me, condannando l’attentato e senza chiedere censure per Charlie, dice semplicemente che le vignette sono brutte. Grazie per il suo intervento.

        3. E’ proprio questo il problema. Che lei senta la sua libertà invasa da un giornale. Che le vignette siano brutte lo dico anch’io, ma che importanza può avere? Nessuna, a parte quella di non farmi comprare il giornale. Lei può svolgere la sua giornata come meglio crede, no?

      1. Beh, anche mia madre direbbe che non le piace la volgarità se le proponessi di guardare serie trash come Brickleberry (per citarne una a caso): ciò non mi impedisce di apprezzarle, però, e proprio in virtù dei loro contenuti dissacranti. Né vuol dire che debbano chiuderle.

        Nessuno la costringe a leggere qualcosa che non vuole.

        1. Nessuno certo è costretto a leggere..ma le offese sono sulle copertine e non necessita leggere per comprenderle..e sentirsene offesi…la legge dovrebbe fermare queste arroganti manifestazioni di volgare disprezzo dell’altrui sentire..
          Poi ovviamente altra cosa è il massacro perpetrato…non si possono trovare attenuanti…

          1. Citando: la legge dovrebbe fermare queste arroganti manifestazioni di volgare disprezzo dell’altrui sentire.
            Sarebbe censura, rigranziando il cielo loro DEVONO essere liberi di dire quella cosa, e tu DEVI essere libero di dire che è una cosa bruttissima.

        2. Vorrei dire a Roberto che, se io mi mettessi nudo in piazza San Pietro, nessuno costringerebbe gli altri a guardarmi – Però commetterei un reato

          1. Quindi non si dovrebbero trasmettere le messe in tv visto che sono contrarie a religioni altrui? o in quel caso basta cambiare canale?

      2. Quindi lei, pur non condividendo (voglio immaginare) i metodi, condivide i fini dei terroristi che hanno fatto una strage nell’11mo arrondissement di Parigi. Mi dica, questo non le pone alcun tipo di dilemma morale?

        1. La realtà non è bianca o nera, è leggermente più complessa. Si può condannare qualsiasi tipo di violenza, senza che il giornale venga glorificato come se fosse giusto pubblicare vignette del genere.

      3. VOGLIAMO GIORNALI, NON VOLGARITA’. Condivido. Purtroppo la maggior parte di cio’ che si stampa oggi e che ci viene data in pasto è volgarità

      4. Purtroppo non chiudono la bocca alle religioni,non sai che fastidio possano dare, poi se iniziassero a parlarne dai 15 in su non sarebbe tanto un problema, ma purtroppo fanno il lavaggio del cervello da appena nati 😉

        Vive la libertè !

      5. e invece deve essere aiutato a riaprire nessuno obbliga nessuno a leggerli, in ogni caso deve essere assicurata la possibilità a TUTTI di poter esprimere le proprie idee anche se per pochi o molti possono sembrare delle porcate

    3. non sono belle immagini , la nostra libertà è nello scegliere di comperare oppure no quel giornale , si difende la libertà di stampa anche se su queste copertine sono andati oltre , noi occidentali abbiamo altri sistemi per dire non mi piace , altri uccidono .

      1. È pur sempre libertà, anche quella di uccidere a questo punto! Per me invece la vera libertà non è questo. La vera libertà è qualcosa di molto più fine è necessariamente riguardosa verso quella di chi ti sta attorno

    4. Chi lo definisce pessimo non lo guardi, punto!A qualcuno può sembrare ridicola la messa e la storiella di un bambino nato da una vergine, ma di certo non ammazza chi ci crede!

    5. Buongiorno signor Rosario sfogliando Facebook ho trovato il suo articolo.estremamente interessante e soprattutto concordo, come già ho scritto sul mio diario,in pagina, lo trovo un articolo veritiero.
      Dopo l’accaduto ho cercato di capire cosa fosse Charlie Hebdo e facendo una ricerca, ho trovato vignette alquanto ripugnanti, le definirei obbrobriose. sicuramente andremo controcorrente sia lei per la pubblicazione del suo articolo,sia io per quanto concerne il mio pensiero sulla vicenda. dispiace dirlo ,ma i giornalisti della redazione francese se la sono cercata.
      sono rimasta disgustata da immagini che sono arrivate come un pugno allo stomaco,e leggendo il suo articolo, sono rimasta strabiliata perché è’ esattamente Il mio pensiero. finalmente qualcuno che la pensa come me.
      La ringrazio perché oggi andare controcorrente rispetto anche al pensiero altrui che ci conforma agli altri appunto e’ difficile, ma nuovamente la ringrazio. Chissà magari se il suo articolo fosse uscito un po’ di tempo fa, sarebbe servito da monito per quei
      giornalisti, che come ha scritto lei,oggi piangiamo. IO NON SONO CHARLIE

        1. Vorrei dirti a te che dici io non sono Charlie senza vergognartene.
          JesuisCharlie non per il contenuto, criticabile o no del giornale, ma per la libertà di espressione e di stampa che è stata attaccata.
          Detto ciò trovo il tuo articolo ignorante e inadeguato

          1. A proposito di libertà.
            Comunque non parlo di censure, chiusure o multe. Condanno l’attentato senza se è senza ma e critico le vignette. Chissà se lei me lo permette? Grazie per il suo intervento.

    6. Sbagliate a dire che è pessimo perché vedete solo in parte la verità!
      Chalie, il giornale satirico prendeva in causa fatti accaduti di tutte le religioni.
      Queste immagini prendono in giro solo la religione cristiana ma ce ne sono molte altre di tante altre religioni.
      Guardate anche altri siti e informatevi bene prima di trarre conclusioni

      1. Senza sparare, è permesso dire che sono brutte o in nome della libertà di stampa dobbiamo dire che sono bellissime?
        Non parlo di censure, chiusure o multe. Condanno l’attentato senza se e senza ma e critico le vignette. Si può fare? Grazie per il suo intervento.

    7. Dovresti leggere la bibbia, con i suoi milioni di morti ammazzati dal suo protagonista principale. O la divina commedia…Co tutti i suoi torturati da un dio di odio. Rivaluteresti questo giornale…

      1. Il Dio che ammazza nella Bibbia è una novità che non avevo ancora sentito. Però prima di scrivere, s’informi almeno un pò!
        Comunque non parlo di censure, chiusure o multe. Condanno l’attentato senza se e senza ma e critico le vignette. Si può fare? Grazie per il suo intervento.

    8. Bisogna stare molto attenti…il giornale è sicuramente di pessimo gusto e provocatorio PER ME, per altri potrebbe essere diversamente… ma piano piano si può insinuare il pensiero che quella fosse la risposta perlomeno comprensibile alla provocazione. Adesso c’è da ricercare processare e condannare degli assassini non un giornale e tutta questa polemica è fuori luogo. Se c’è da fare una polemica io la sposterei sull’efficienza delle forze dell’ordine di una delle città più grandi del Mondo, che è apparsa del tutto inadeguata per usare un eufemismo.
      “Sono Charlie” non significa essere identici ai giornalisti trucidati, ma essere lontani anni luce da chi possa avere solo pensato di farlo, neanche agli esecutori veri…!!!

  1. La Confusione sta, credo, concepire il libero arbitrio, che comunque, tutti hanno anche chi non crede, e concepirlo “Posso fare quello che voglio”. Quindi tutto quello che faccio è Lecito: Anche se si tratta di dissacrare il vero, da qualunque parte provenga basta che non sia la mia verità, ma credo che questo modo sia una prostituzione e basta.

    1. Pasquale, SBAGLIATO !! Il “libero arbitrio” non esiste è un retaggio religioso. Siamo entità biologiche con pulsioni determinate dall’ambiente nel quale siamo stati chiamati a vivere. Ambiente: ” nel senso più ampio della parola” . Prova ad immaginarti nato in Afghanistan, molto probabilmente se “preso” da bambino saresti un perfetto talebano.

  2. “Religion, a mediaeval form of unreason, when combined with modern weaponry becomes a real threat to our freedoms.

    “This religious totalitarianism has caused a deadly mutation in the heart of Islam and we see the tragic consequences in Paris today.

    “I stand with Charlie Hebdo, as we all must, to defend the art of satire, which has always been a force for liberty and against tyranny, dishonesty and stupidity.

    “‘Respect for religion’ has become a code phrase meaning ‘fear of religion.’ Religions, like all other ideas, deserve criticism, satire, and, yes, our fearless disrespect.”

    Salman Rushdie

    1. Thank you for responding in English as my Italian is not what I would like it to be. Your response is exactly what I would have liked to say. La satire é antica, e la libertá della nostra voce publica. Come ha detto, Rosario Carello, sopra, “negata una volta, sarà negato sempre.”

    2. I strongly believe that before the respect of religions as they are, and before the respect of the Gods which we respect and worship, there is the respect of the “respect”. The satire on Trinity, for example, and all other images posted above, is not satire is simply vulgarity. How can we respect who is vulgar? I stand with Rosario Carello, condamning any violence that destroy the life, crying with the victimes’ families, but I cannot accept this kind of satires as an expression of liberty. When the satire doesn’t respect the “respect” can be worst than a kamikaze. And the victimes are very much.

      1. No, it’s not vulgarity. FOR YOU it may be vulgarity. For me it’s a funny representation of reality. Every thing you find a lack of “respect” can be the very opposite by someone else. And everything YOU think to be respectful may be offensive for someone other. The real problem is that everybody feels entitled with TRUTH while it’s not true. Being really respectful means to understand that others may have feelings different from yours… you are never asked to agree with other people, neither to share something with them… you can stay far away from them. But you cannot say they are disrespectful in absolute terms, because they aren’t; they have their personal sense of “respect” and you should respect it.
        This is one of the reasons religions are a cancer for the society; they make their adepts think they are always on the right side, induce a distort sense of decency that sharpen the differences among people instead of smoothing them.
        And when the differences are perceived in an exaggerated manner the outcome is what we saw in Paris.

        1. È troppo comodo dire “Piango le vittime, ma le vignette erano volgari e non satiriche”. E non capisco coloro che dicono che questa non è espressione di libertá, bensì di irriverenza. Noi nasciamo liberi, fin quando l’esercitare il nostro diritto di essere liberi non lederá qualcun altro. Chi ha leso, Charlie? Un giornale si è liberi di comprarlo e leggerlo, o di lasciarlo ammuffire dal giornalaio. La libertà si manifesta con la scelta. Il resto sono chiacchiere di coloro che amano il pensiero libero solo fin quando non li tocca.

          1. Lei che parla così tanto di libertà, me la lascia la libertà, senza parlare di censure, chiusure o multe e condannando l’attentato senza se e senza, di criticare queste vignette? Si può fare? Grazie per il suo intervento.

  3. Non conoscevo il giornale fino alla strage. Libertà è una cosa, ma la vera libertà è rispetto innanzitutto La satira, a vedere queste copertine, non c’è: sono irrispettose di tutto: papi, corani, fondamenti delle religioni, anche non di buon gusto. Ma la satira non c’entra nulla con queste cose.
    Devo dire che la strage, i morti, gli uccisori e le loro famiglie mi hanno insegnato cosa è il rispetto come ha detto Papa Francesco

    1. Credo che molti qui non abbiano capito il vero significato della satira. È grazie a questi disegnatori che si mettono a nudo tante cose che spesso le istituzioni vogliono far passare sotto silenzio. Vedi il caso dei preti pedofili, vedi il caso della sottomissione delle donne nella società islamica. Non si offende il credo, si cerca di vedere le cose da un’altra angolatura in modo da creare un mondo migliore attraverso la riflessione.

    2. Stai mostrando lo stesso atteggiamento che hanno avuto coloro che hanno compiuto materialmente la strage. Ti senti “offeso” da quel che vedi senza comprendere che quel che offende te non offende tutti.
      TU sei tu con la tua sensibilità, gli ALTRI sono altre persone con altre sensibilità. L’unica satira che non offende nessuno è quella che non esiste; in tutti gli altri casi ci sarà sempre qualcuno che può sentirsi offeso dalla satira e altri che invece l’apprezzano. A me quelle copertine piacciono e fanno ridere, e non le trovo affatto di cattivo gusto, anzi le reputo molto azzeccate. E apprezzo tantissimo il fatto che colpiscano indiscriminatamente tutto e tutti.
      Se a te non piacciono non comprare il giornale, nessuno ti obbliga, ma per favore evita di giudicare con termini assolutistici quel che non ti aggrada, perché, forse ti suonerà strano, ma non possiedi la verità anche se qualcuno vorrebbe convincerti del contrario.

  4. Io ho pubblicato, nella mia pagina facebook, la scritta “JE SUI CHARLIE”, alcune di quelle vignette non sono molto belle neanche per noi Cattolici. Alcune di esse sono disgustose e, per un credente, anche offensive. Ma a noi Cattolici non ci verrebbe mai in mente di fare ciò che è successo a Parigi.

    1. condivido, noi siamo cristiani,cattolici tolleranti e sacrificheremmo anche noi stessi per difendere le libertà degli altri. ora piano piano, si comincia a deridere, criticare, disprezzare gli uccisi, alla fine la colpa sara dei crociati occidentali…

      1. Noi cattolici tolleranti?
        Quattro secoli di torture ed esecuzioni perpetrate dall’Inquisizione per ragioni futili o inesistenti li abbiamo già dimenticati?
        Le vignette possono essere considerate di cattivo gusto o di sagace salacia, ma non possono scalfire jna fede adulta. Cristiana o islamica che sia

    2. A quanto pare invece viene in mente anche a noi cattolici (lo sono anche io), basta quei genii a cui e venuto in mente che la soluzione fosse andare a tirare delle granate nelle moschee come rappresaglia. Poi ritengo ineluttabile il diritto a prendere per il culo, se la tua fede si basa sull’intoccabilità della figura di cristo da parte del mondo intero mi spiace ma non mi sembra abbia delle basi molto forti. Anche la chiesa cristiana cattolica a dimostrano di non avere molto senso dell’umorismo e della critica, basta vedere ai tempi dell’inquisizione; adesso non siamo noi ma non facciamo finta di non esserlo mai stati. Poi se vuoi offenderti offenditi, però sono cazzi tuoi.

      1. Le Crociate furono in realtà guerre di legittima difesa… senza di esse oggi forse tu saresti stato di religione islamica…

    3. A noi cattolici è venuto in mente di sparare a 97 persone in una piazza…
      http://it.wikipedia.org/wiki/Attentati_del_22_luglio_2011_in_Norvegia

      La religione è solo un pretesto per guidare le masse all’odio verso il diverso, non sono mai esistite guerre di religione vere e proprie, ma guerre dove la religione veniva usata come pretesto per ottenere qualcos’altro.

      Ovviamente non intendo che sia sbagliato avere una religione, ma questa differenziazione tra Noi cattolici e Loro musulmani è sbagliata.
      Il vero musulmano non uccide, cosi come il vero cattoilco e il vero appartenente a qualsiasi religione.

  5. Il fulcro della questione è questo qui:
    “divertenti solo per chi non ha in questi riferimenti qualcosa di caro e di sacro”.

    Chi trova divertenti quelle vignette ha la libertà di comprarlo e riderci sopra, chi invece, come Lei, le trova orride ha tutta la libertà di non comprarlo e condannare chi ci ride sopra. La libertà che NON ha è quella di impedire che queste vignette divertano chi non la pensa come Lei. Questa è Libertà.

    1. Gabriele, ti faccio i miei complimenti, perché hai sintetizzato in poche parole il concetto FONDAMENTALE della questione: Voi che la pensate come chi ci ospita su questo forum, avete tutto il diritto di dissentire da quella pubblicazione giudicandola brutta, ma non quello di invocarne EVENTUALMENTE, la soppressione.
      Credo inoltre, che una eventuale divinità sia di MOOOLTO superiore a queste espressioni che a Voi non piacciono.
      Secondo me, vivendo a contatto con dei Cristiani convinti, il fastidio che voi provate non dimostra altro che la debolezza e la materialità della vostra Fede. Sulla bruttezza o meno della rivista in questione non mi pronuncio perché è del tutto secondario!

      1. Egregio Sig. Scaglione,
        lei rimarrebbe ferito se insultassero in pubblica piazza e con paricoare volgarità sua madre, suo padre o un suo caro familiare? Personalmente la cosa mi turberebbe, e ciò non lo riterrei sintomatico né della falsità del mio rapporto con ciascuno dei sopracitati, né della profondità affettiva dello stesso. Mi sento di dire allo stesso tempo, che è proprio dei limiti alla libertà d’espressione che si sta parlando, e quindi delle modalità attraverso cui comunicare certi messaggi. Potrei fare un elenco dei siti che cercano di sminuire la religione a fenomeno per creduloni, ma, sebbene leggendo tra le righe sia chiaro il messaggio, non si esprimono mancando di rispetto agli interlocutori credenti. Detto questo, da credente cattolico, prego per le vittime di una violenza che non ha religione, e mi auguro che i credenti, come anche i non credenti possano, in virtù della loro ragione, avere sempre il massimo rispetto ( che non significa condividere ) del pensiero e della umanità altrui.

        Le auguro una buona serata.

        1. io credo che non sia così grave…personalmente le copertine non mi piacciono ma per un semplice fattore estetico e non per il contenuto. per quanto riguarda il sentirsi offesi, evidentementente è perchè non si crede abbastanza in ciò che si professa…personalmente se ciò in cui credo venisse rappresentato così mi ci farei una risata e passerei oltre perchè ciò in cui credo non si lascia offendere da simili stupidagini…è l’uomo a sentirsi minacciato da simili cose e a dar quindi voce alla satira e nessun altro…inoltre le religioni monoteiste fanno di peggio che denigrare ciò che è sacro ad altre religioni ogni giorno professando che il loro è l’unico vero dio e di conseguenza chi crese in altro sarebbe in torto secondo loro o,in casi estremi(ma non molto rari purtroppo)adoratori di satana quando non hanno idea ne della religione che bistrattano ne dell’identità reale del loro vero satana..quindi a queste persone che fanno tanto la predica quando si va contro di loro voglio dire un paio di cose: tanto per cominciare nella bibbia dio non afferma mai di essere l’unico dio ma di essere l’unico che gli ebrei devono venerare poi, sempre nella bibbia, dio o i suoi angeli uccidono centinaia di uomini mentre il diavolo ne uccide solo una decina. se qualcuno crede in allah,in yaveh,in dio allora è facile associarli tutti ad un unica cosa e quindi chi è più aperto di mente di altri dice che si tratta della stessa entità ma se veneri zeus,athena e afrodite,oppure isis,iside e rah o morrigan,lug e titania e preghi sotto la luna in un bosco allora sei adoratore di satana senza sapere di cosa stanno parlando…quindi se dovete professare uguaglianza non fatelo solo con chi è come voi o fate lo stesso gioco,anche se meno brutale ma l’essenza è la stessa,di quei pazzi che hanno perpetrato la stage di parigi…spero che queste parole vi facciano riflettere e me ne scuso per la prolissità.

        2. L’offesa in pubblica piazza alla madre che vieta ai figli di imparare la lingua italiana per cercare di scuoterla e per sollecitare i servizi sociali ad intervenire è esecrabile?

    2. Ferire i sentimenti altrui, gratuitamente e senza necessità, questa sarebbe libertà di espressione?

      Detto questo, mi risulta che qualcuno (già prima di Cristo!) avesse detto: “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”. Questo è, molto semplicemente, la base del vivere civile, a prescindere da ogni credo religioso.

      1. E i primi che ridono della satira rivolta a loro sono proprio i vignettisti. Sono solo le persone tristi che possono sentirsi offese per vignette che nemmeno le riguardano (ed esser tristi è qualcosa che le religioni insegnano da sempre). Le persone felici (con sé e col mondo) sanno trovare il bello in ogni cosa.

    3. Credo che non si debba parlare di libertà, ma di rispetto ed educazione. La libertà di alcuni, come i collaboratori della rivista in questione, hanno portato alla morte di persone innocenti, che magari come me e tanti altri non apprezzano questo tipo di umorismo. Questo giornale a me sembra proprio il bullismo delle religioni.

  6. Oltre queste chiacchiere, io non lo vedo tutto questo orrore. Nel 2015 ancora si è suscettibili a tal punto da farsi disgustare da un disegno? A parte che una persona intelligente non critica ciò che non capisce o non accetta, mi si limita semplicemente ad ignorare ciò che lo infastidisce, ma poi ricordiamoci che esiste la libertà di espressione e questa per quanto forte possa essere non va negata a nessuno.

    1. Ferire i sentimenti altrui, questa sarebbe libertà di espressione?
      “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te”
      Questo e’ giornalismo ignorante agnostico e deficente.

      1. I miei sentimenti non sono affatto feriti. E immagino che non lo sarebbero nemmeno i tuoi se avessi visto una vignetta dove Satana viene sodomizzato da un diavoletto. Ma probabilmente un satanista avrebbe avuto qualcosa da ridire.
        Quindi come la mettiamo? Contano solo i sentimenti dei cattolici perché quella è la “fazione” di cui fai parte? Contano forse meno i miei sentimenti o quelli di un satanista rispetto a quelli di un cristiano o di un musulmano?
        Qualsiasi cosa si scriva può essere offensiva per qualcuno. Ignoranza e deficienza (di comprensione in questo caso) sono aggettivi che si possono usare per chi non comprende che non esiste un’unica verità e che nessuno ha il diritto di ergersi a giudice degli altri.

  7. Di cose pessime ce ne sono tante nel mondo, allora non dovrebbe sopravvivere nessuno! Non è che mettendo queste copertine che certamente sono brutte si giustifica chi arrivara ad uccidere. Qualsiasi religione non ammette l’ omicidio per farsi giustizia di un torto ; se esistesse una tale religione sarebbe solo frutto della fantasia dell’uomo perché è l’unico essere che riesci a essere crudele verso qualsiasi forma di vita

  8. Non sono ne Cattolico ne Musulmano. Ma a parer mio l’offesa di ogni Religione, qualunque essa sia, è l’atto più vile che un essere umano possa fare ad un’altro. Perchè deridere la religione altrui, è come deridere e degradare la spiritualità della persona.
    E’ vero che in passato anche recente, la religione Cattolica si è macchiata di crimini molto, ma molto peggiori di questo, ma usare queste cose passate come scusa per perseverare l’odio, è idiota, immorale, criminale.

    1. Condivido il tuo pensiero.Non si può giustificare le stragi perché ognuno deve potersi esprimere liberamente,ma allo stesso modo non possono giustificarsi le offese al sentire religioso altrui Con La libertà di espressione perché così si massacra la libertà di coscienza altrui

  9. Il vostro caro dio(guarda caso lo stesso che cattolici e islamici venerano e difendono ammazzandosi a vicenda) vi ha dato al momento della creazione il famoso “libero arbitrio” io sto cn Charlie perché non ci vedo niente di male nel fare una vignetta, anche spinta, ma pur sempre satirica su argomenti tabù, sul sacro e intoccabile credo religioso, di persone che peccano e seguono come hobby i dettami delle proprie religioni,non credo che i vignettisti abbiano mai ucciso nessuno con le loro vignette, al contrario delle parole degli imam o di quelle di un papa, non tagliano teste o inquisiscono poveracci che hanno atteggiamenti sospetti, la libertà sta nel dire e pensare ciò che si vuole senza avere la paura di ritorsioni o reazioni scomposte, cose che credevo ormai superate nell’ormai 2015,ma che devo dire, il mondo è ancora pieno di gente che impone le proprie scelte(il battesimo a un lattante,è o non è un’imposizione?infibulazione, circoincisione e così via ) e poi si offende per una vignetta o un parere opposto al proprio, evolvetevi, evolviamoci, altrimenti qui rischiamo di tornare all’età della pietra…

    Spero di non essere stato inopportuno, ma per come la vedo io, l’uomo del concetto del sacro non ne riesce a cogliere il vero senso, gli insegnamenti delle religioni, le parole dei profeti e via dicendo, credo fortemente che se a un certo punto si cancellassero le religioni, tutto sarebbe migliore, per poi riproporre tutto quando l’uomo, prima ha una migliore concezione di sè, e poi del concetto di religione e spiritualità

      1. Non credo proprio! Siete inopportuni voi tifosi/credenti che di cristiano non avete niente. Ama il prossimo tuo come te stesso… specie se peccatore!!!

  10. Ognuno di noi è libero di acquistare e leggere quel giornale, come è libero di non farlo. Siamo un paese laico come lo è la francia e se questo giornale offende ciò in cui credete non leggetelo, non compratelo e non andate a cercare le copertine su internet. In ogni caso la cosa che fa veramente schifo è quello che è successo e l’arretratezza di un paese che a causa di ignoranza e poca informazione decidono di mettere altri nella loro situazione uccidendo in nome di dio, questa è pura pazzia!

  11. Il vero problema secondo me non è tanto il contenuto ma la modalità. Pur non credendo non mi fanno piacere e trovo di poco gusto le vignette di Charlie Ebdo..ma visto che non siamo animali io ritengo che qualora qualcuno offenda debba incorrere nel “dialogo” della parte offesa.
    Per quanto uno possa sbagliare bisogna veramente ricorrere alla discussione non alla violenza. Da un possibile errore se ne genera un altro ignobile e smisurato.
    Il mio “JeSuisCharlie” lo pongo in favore del diritto all’espressione libera ma delle conseguenze che ne comporta..che però non possono mai essere altro che dialogo!

  12. Si parla tanto di libertà… Ma verso chi? Solo verso chi manca di rispetto agli altri! E come se in un giornale mettessero quei disegni ma con i volti a delle persone a voi care, come reagireste? Lo stesso vale per i credenti di qualsiasi credo! Da questi piccoli gesti si arriva ad uccidere… Credo si debba veramente imparare a rispettare l’altro il ogni senso…

    1. Per me È una mancanza di rispetto la presenza di tutte queste chiese nelle città che non pagano l’ici..È una mancanza di rispetto il crocifisso di un uomo nudo e sanguinante posto di fronte a bambini nelle scuole.
      È una mancanza di rispetto l’esistenza di una religione che nella storia ha ucciso, condannato, sterminato..
      Ognuno ha i suoi punti di vista. Immagina se ti chiedessi di eliminare tutto quello che PER ME è una mancanza di rispetto.

  13. Dio e le figure religiose possono essere care o meno, dipende per prima cosa dal fatto che una persona creda o meno. Mancare di rispetto a qualcuno non è mai una cosa bella, sia che ai insulti una persona a cui un’altro tiene, sia che si attacchino le credenze di qualcuno, perché siamo nel 2015 e insieme alla libertà di stampa e di espressione le persone hanno anche il diritto di poterla pensare come vogliono e di poter vivere serenamente, qualsiasi scelta di vita abbiano fatto, qualsiasi credo abbiano o meno scelto. Ma cosa c’entra dire di immaginare le vignette con i volti di persone a noi care? È vero, le vignette spesso sono molto forti e pungenti, lo dico da non credente, però non potrei mai pensarla come te in quanto, seguendo quanto detto da te, Sabrina, parebbe giusto che, se al posto del Papa o di Dio in una vignetta ci fosse stata disegnata mia mamma in quelle pose oscene, io sarei stata giustificata ad uccidere la persona che l’ha disegnata! E questa è una cosa che nessuno dovrebbe minimamente giustificare, nonostante la profonda rabbia che avrebbe potuto provare! Si parla di libertà di stampa,di espressione e di mancanza di rispetto? Io dico diritto alla vita. E, per me, il peggiore insulto che si possa fare ad una persona è privarla della vita. Questa è la maggiore offesa. E come si legge anche nel Corano, nessun uomo può uccidere un altro uomo e in nessuno caso può farlo in nome di Dio in quanto quella è una cosa che spetta solo a Dio stesso.

    1. No, Linda. Sabrina si riferiva al fatto che chi non crede in Dio e dunque rimane impassibile davanti alla vignetta del kamasutra con la Trinità, per capire quello che prova un credente davanti a quelle, dovrebbe immaginarle con le facce di persone care. Come dire: immedesimatevi per capire. E comunque nessuno qui, nè io nè tutti voi che avete finora commentatoo, ritiene giustificabile in alcun modo la violenza. Questo è il punto di partenza. Ciao e grazie. Rosario

  14. Viva l’efficacia comunicativa della satira! Chi sostiene che la satira è irrispettosa di certe culture o ideologie non la comprende nella sua essenza di arte; egli non ha l’«occhio dell’Immaginazione» che tutto traguarda, ma vede con la Ratio ingannevole e agisce sulla base della logica dei sensi. L’attentato di Parigi è la metafora turpe dei nostri tempi che segna la morte violenta di ogni pensiero libero per mano del dispotismo e fanatismo religiosi che operano non in nome di Dio ma in nome dell’Uomo. #JesuisCharlie Oggi e per sempre!

  15. La satira può essere divertente, pungente,seria,irriverente ma anche offensiva quando per far ridere si denigra una persona oppure un concetto o una religione che non è la tua perché forse non ne hai alcuna se non quella della matita.

  16. Prendo spunto da questo commento:
    —————————————————————————-
    Ma a parer mio l’offesa di ogni Religione, qualunque essa sia, è l’atto più vile che un essere umano possa fare ad un’altro. Perchè deridere la religione altrui, è come deridere e degradare la spiritualità della persona.
    —————————————————————————-

    Per me sentirsi offesi da queste vignette, come da qualsiasi altra espressione di pensiero, denota un rapporto superficiale con la propria vita religiosa e spirituale.

    Essere Cristiano, Ebreo, Islamico o altro, significa essere pervasi da una forte sensazione rinvigorente, di pienezza e di amore verso il prossimo che non può proprio essere scalfita da una qualche rappresentazione contraria.

    Il tifoso, il superstizioso può sentirsi degradato o colpito, non certo il religioso, che conscio della grandezza del suo Dio sa che nessun disegno, nessuna frase, nessun libro può disturbare il suo rapporto col divino, per cui ritengo che la causa del disagio e a volte addirittura della sofferenza che nascono in questi casi non devono essere attribuita ad attività fuori da noi ma da mancanze DENTRO DI NOI, dentro chi si sente offeso.

    La blasfemia riguarda chi crede o dice di essere religioso mentre in realtà è solo TIFOSO di una dottrina e dei suoi rapresentanti.

    Trovo invece assolutamente accettabile dichiarare il proprio giudizio sulla qualità delle vignette in questione come di qualsiasi altra forma di espressione.

    Ovviamente tutto questo è tanto più valido quanto più queste “espressioni” sono disponibili a chi le VUOLE conoscere e non IMPOSTE a chiunque.

    (Ringrazio chi si prende l’impegno di tenere in piedi blog e forum di
    questo tipo che permettono la libera circolazione di idee)

    1. Sono d’accordo. Se la nostra non è una fede da “tifoso” non si muove nulla dentro di, noi dinanzi alle vignette di Charlie Hebdo, che ci induca a strapparci le vesti e gridare allo scandalo. Almeno nulla di più di ciò che può avvenire dinanzi alle infinite brutture o storture che il mondo ci regala quotidianamente, se vogliamo guardarle con insistenza. Questo non significa che per forza si debba affermare “Io sono Charlie” e che non si sia liberi di poter affermare che si è in completo disaccordo con quelle modalità di espressione della libertà di manifestazione del pensiero. Si può anche discutere se per noi quella sia davvero libertà di manifestazione del pensiero. O siano solo offese. Anche questa è libertà! Non ora però, per favore. Ci sono dei rischi. Si rischia di dare una mano a chi in queste ore dice: “Beh, un po’ se la sono cercata”. Si rischia di fare la parte di chi, di fronte ad una feroce violenza sessuale, dice: “Però, quella gonna… era veramente troppo corta!”. Si rischia di generare confusione … Confusione tra matite e mitragliatrici.

      1. Concordo con lei e il rischio c’è e lo leggo in alcuni commenti anche in queste pagine. Ma se di libertà piena stiamo parlando, dobbiamo rompere questa paura, perché se anche il nostro dibattito viene condizionato dalle mitragliatrici, hanno vinto loro. E così come usciamo per strada, anche se c’è paura, perché la nostra libertà è più grande, così non dobbiamo condizionare i tempi del nostro discutere a quando non sarà più di attualità. Il no all’orrore delle stragi, che pure sarebbe sottinteso, l’ho messo in premessa al post ed è ribadito in ogni angolo di questo blog. Noi siamo capaci di discutere, loro no. È questa la differenza fra noi e loro. Grazie per il suo commento

        1. Grazie per aver dato attenzione alle mie opinioni. Una libertà veramente piena non può farsi condizionare da nulla, è pacifico. Ma è altrettanto pacifico che i tempi che si scelgono per comunicare sono essi stessi parte della comunicazione. Parlano essi stessi e colorano i concetti che mettiamo in condivisione contribuendo talvolta a generare più ambiguità che chiarezze. Precipitarsi a smarcarsi, ora, per confermare ciò che è già intuibile (la nostra distanza da certa stampa e da certa satira) non mi sembra così urgente. Continuo a pensare che questo, dal “nostro” punto di vista sia un grave rischio. Ma è solo una mia opinione.

    2. Mi scusi ma non sono d’accordo con la sua analisi. Non è questione di essere “tifoso” in realtà neanche di turbamento del proprio rapporto con il divino. La blasfemia è un azione oggettiva che si compie nel momento in cui viene offesa una qualsiasi religione in qualsiasi modo, tra l’altro mi risulta che sia ancora un reato nel nostro paese. Queste vignette sono blasfeme,non c’è molto da discutere su questo. L’offesa non è relativa e non dipende dal mio sentimento o risentimento. Esempio se vado in giro a dire che tizio è un ladro, la mia è un offesa a prescindere da quanto tizio sia colpito sentimentalmente dalle mie parole. A parte questo se mi sento offesa da queste vignette,non è perché viene disturbato il mio rapporto col divino e quindi sono turbata per questo. Quello che lei dice sottintende una mancanza di sicurezza nella propria fede che potrebbe essere scossa dalle critiche altrui. Il caso è invece diverso, proprio perché la fede è forte e quindi le persone o divinità rappresentate sono vissute come reali e famigliari e non come immaginarie e distanti, l’offesa è sentita per ciò che è. Capisco che per chi non crede questo possa sembrare stupido o incomprensibile. Di tutta questa vicenda non sopporto il fatto che dovrei identificarmi con le vittime per esprimere compassione e condanna di un atto terroristico. Purtroppo quando è girata una cosa simile per i perseguitati cristiani nessun ateo che conosco ha manifestato sdegno, tanto meno personaggi famosi o giornalisti.

      1. gentile Stefania, lei si sofferma molto sulla prima parte del mio intervento cogliendo (e non accettando) l’insinuazione che alla base di tanto sdegno talvolta ci sia una fede un po’ troppo partigiana ed emotiva. Non voglio insistere nel tentare di farle cambiare punto di vista su questo anche perchè ci sono altri aspetti del suo ragionamento che trovo difficilmente condivisibili. Lei afferma di ”non sopportare il fatto di doversi identificare con le vittime per esprimere compassione e condanna di un atto terroristico”. Complimenti. La sua fede è molto salda! Salda nel non suggerirle un naturale atteggiamento di empatica sintonia con la sofferenza altrui (si chiama pìetas) quando questo altrui non la pensa come lei. E ciò anche a mo’ di ”ripicca” per tutte quelle volte in cui, a suo dire, verso martiri cristiani nessuno (non è vero!) ha manifestato sdegno.
        Rimango basito…e un po’ inquietato.

        In realtà ritengo, e lo ribadisco, che chiunque possa legittimamente criticare quel modo di fare satira e mi spingo perfino a domandarmi se effettivamente in tali casi siamo di fronte a libertà di pensiero o solo a libertà di offesa. L’ho detto chiaramente.
        Non una parola o una risposta invece, da lei, su altri punti del mio scritto cui fa riferimento. Continuo a pensare che porre ora, e subito dopo una carneficina, l’attenzione sul fatto se Charlie Habdo sia bello o brutto possa essere poco produttivo e, anzi, generare confusioni più pericolose, per un cattolico, del rischio di essere troppo indulgente o inerte dinanzi alla blasfemia. Cioè indurre ad alterare, pur non volendo, la gerarchia delle cose (uso della violenza fisica fino alla morte contro uso della satira per esprimere, bene o male, il proprio pensiero) o a pensare che in fondo ”se la siano cercata”. E alcune delle sue parole, francamente, me ne danno conferma.

        1. Chiedo perdono se nello scrivere velocemente evidentemente non ho utilizzato termini chiari. Quello che intendevo dire è che posso sentire empatia e compassione senza dover per forza esprimermi attraverso uno slogan. Quello sui perseguitati era un esempio e non una ripicca. Se non ho condiviso la frase “io sono Charlie” non è per ripicca. Non penso che se la siano cercata, non penso che dovrebbe essere necessario renderlo esplicito, ma a quanto pare lo è: per me le vittime di CH sono sullo stesso piano dei morti in Siria, in Nigeria, ecc. Condivido in parte il resto del suo discorso ma non nelle conclusioni. Personalmente penso che queste vittime siano state strumentalizzate da molti, quello che lei dice è che chi non condivide lo slogan dovrebbe stare zitto per evitare polemiche, basta vedere quante volte l’autore del blog ha dovuto ripetere di condannare la violenza e di non giustificarla in nessun modo e si intuisce la risposta alla domanda dell’articolo: no non è possibile esprimere il proprio parere in questo caso. Buffo che la chiusura viene da chi lotta per la libertà di pensiero. Il dolore è per le vittime, per tutte le vittime.

          1. In fondo abbiamo posizioni non cosi distanti. Non pretendo il silenzio su alcunchè ! Ci mancherebbe! Ho solo risposto alla domanda del blog: “si può dire che C H è brutto?”. E ho risposto che sì,sì può senz’altro! Ma che porsi questo problema subito, a caldo, può essere fonte di equivoci.
            Nulla di più nulla di meno. Grazie per aver dato attenzione al mio intervento.

  17. Io trovo piu’ orrendo mettere dei crocifissi nelle scuole, dove milioni di bambini possono ammirare in tutto il suo splendore un uomo inchiodato e ricoperto di sangue Trovo piu’ grottesco entrare in un luogo di culto dove ci sono statue con martiri piangenti e dipinti che incutono timore con visioni infernali e trovo ancora piu’ assurdo che leggendo la bibbia non si parli altro che di un dio iracondo, violento, vendicativo, e ancora di stupri, inondazioni, calamita’, incesti, morti atroci, guerre contro gli infedeli. Una vignetta satirica, seppur a sfondo sessuale, è un “paradiso” a confronto. Almeno non esprime violenza, al massimo strappa un sorriso.

  18. Io condivido in pieno il tuo pezzo… e se mi permetti lo sottoscrivo.
    La mia libertà inizia dove finisce la sua e termina dove inizia la tua.
    Questo è il mio assioma di libertà.

    1. Appunto, la vostra libertà finisce dove inizia quella dei vignettisti. Non potete imporre su cosa e in quale maniera sia giusto fare satira, ma siete liberissimi di non comprare il giornale e non guardare le vignette, oppure comprarlo e giudicarlo di cattivo gusto.

  19. DEFINIZIONE DI SATIRA:” Composizione poetica che rivela e colpisce con lo scherno o con il ridicolo concezioni, passioni, modi di vita e atteggiamenti comuni a tutta l’umanità, o caratteristici di una categoria di persone o anche di un solo individuo, che contrastano o discordano dalla morale comune (e sono perciò considerati vizi o difetti) o dall’ideale etico dello scrittore”.
    Se fosse stata vera satira, credo che anche quei poveri ottusi cattolici( tra i quali mi annovero!) avrebbero saputo riderci su! mi chiedo, cosa mai abbia potuto fare o dire il Santo Padre, per offendere la morale comune o l’ ideale etico del giornale in questione, tanto da indurre a disegnare simili oscenità??? quelle si, sono un insulto, una mancanza di rispetto alla tanto sbandierata libertà……anche ad essere Papa, Maometto o Allah!!!! Posso avvalermi del mio diritto, di donna libera, di esprimere, in tutta serenità, il mio “pessimo” nei confronti di un giornale che non soddisfa i miei canoni di educazione e moralità o pudore e rispetto, di QUALSIASI ARGOMENTO si parli???? senza essere definita poco rispettosa della libertà altrui??? io che rido più delle battute leggere che non di quelle intrise di volgarità, posso dire che quello in questione, è un giornale con delle oscenità gratuite, atte al solo scopo di vendere? non c’è altro modo di fare satira, se non quello di disegnare, in prima pagina, un apparato genitale maschile??? Posso esprimere il mio parere o mi devo omologare alla globalizzazione che, dei valori umani e dell’ integrità morale, ne sta facendo carta straccia???

    1. Certo che può avvalersi di questo suo diritto, direi di più: questo bel vede interventi mediamente intelligenti e ricchi di valore, molto più di altri; penso che molti di quelli che han fin qui scritto, come lei ritengano di potersi esprimere in tutta franchezza su qualsiasi soggetto e né questa sua espressione né quella del giornale possono offendere chicchessia. Perché: ma perché il sentimento religioso è dentro di lei, e la rinforza al punto da renderla insensibile a queste vignette. Ne sono estremamente convinto, visto che sono a stretto contatto con cattolici che quotidianamente servono il prossimo, in tante maniere: volontari alla Caritas, ospedali, consultori, centri di raccolta di cibo per poveri. Io non sono per niente religioso ma resto sempre emozionato nel percepire la loro fede quando ad esempio pregano prima di mangiare e a metà del pomeriggio. In quei momenti sto con loro e medito laicamente. Accetti il ciclo naturale della vita-morte e non credo che esista un uomo che ne sappia DAVVERO qualcosa sul dopo; per me come non c’ero prima di nascere non ci sarò più dopo morto. Accetto il mistero dell’esistenza o meno di qualcosa di superiore a quanto vediamo e conosciamo, punto alla qualità dei miei rapporti con le altre persone, religiose o meno, ma sono triste nel vedere che tanti che si dicono religiosi lo sono solo di facciata. Per quello che riscontro sono proprio loro a sentirsi colpiti da vignette dissacranti, sono un po’ gli epigoni di chi non poteva tollerare che nel mondo esistessero uomini non Cristiani, Mussumani o altro (in genere valido per religioni monoteistiche).

  20. A mio avviso il punto è che bisognerebbe capire dove inizia e dove termina la questione che ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero nel rispetto degli altri….bisogna capire il concetto personale di rispetto degli altri. Ovviamente se queste vignette non mi piacciono non le guardo e punto.Ma secondo me è proprio un fatto di cattivo gusto. Una vignetta in particolare. Quella dove c’è Maria che compie violenza su Gesù. Per me non è un fatto religioso…io ci vedo una mamma ed un figlio e la cosa mi sembra di cattivissimo gusto. E come questa c’è ne saranno sicuramente delle altre.

    1. Pure io non le capisco queste ultime come quasi nessuna delle altre. Resta che di brutture come quelle rappresentate, sono, haimé, anche fatti di cronaca.

  21. Se dovessi sparare a tutte le cose che non mi piacciono……..Il Vernacoliere, Anno Zero, Vauro Senesi, Michele Santoro, Silvio Berlusconi ecc. ecc.

  22. Rosario Carello, non sono d’accordo con lei. La satira arriva dove vuole, piaccia o no. Ma dare valutazioni solo emotive su di essa non ha molto senso. Inoltre, lei riporta alcune copertine, quelle maggiormente attinenti il tema religioso: vuole ridurre a questo 45 anni di attività editoriale di Charlie Hebdo? Le consiglio di leggere, sull’ultimo numero di “Internazionale”, uno degli ultimi editoriali del direttore del settimanale in questione: parla di come negli anni sia divenuto sempre più difficile fare satira, più pericoloso. “Quarant’anni fa”, affermano il direttore Charb e Fabrice Nicolino, “schernire ed esecrare le religioni era un percorso obbligato”. Purtroppo oggi la religione è ancora un pretesto per uccidere, questo contraddice il senso autentico della religiosità. E commenti come i suoi non colgono per nulla il senso profondo di tale deriva oscurantista del ventunesimo secolo.

    1. Come dire? Che c’è una responsabilità oggettiva dei credenti, di tutti i credenti, dietro le stragi di Parigi? No, quelle copertine, in mezzo ad altre più belle e più brutte, sono criticabili, come quel giornale, anche se un orrore è stato compiuto nei confronti di chi le ha fatte. Si condanna l’orrore, si piangono i morti, ma le valutazioni si fanno in nome di quella libertà riconosciuta da tutti (anche da me, ci mancherebbe) alla satira e che va estesa alle opinioni. Grazie per il suo commento.

  23. Resto sempre meravigliato nel vedere persone che litigano o argomentano per la piu grande macchina mediatica mai inventata dall’uomo. (La Religione) tutte.

  24. grazie a lei! Nessuno può essere ritenuto responsabile dell’indifendibile, se non l’indifendibile stesso. CI tenevo comunque a mettere in chiaro che il giornalista, il commentatore o il vignettista, si assumono su di sé in prima persona la responsabilità di quanto affermano. La prima libertà ad essere messa a repentaglio, anche ad esistere, come in questo caso, è la propria piuttosto che quella dei credenti.

  25. SENZA METTERE IN DUBBIO L’ATROCITÀ DI QUANTO SUCCESSO, è giusto anche riflettere sul confine tra “libertà di stampa” e violenza. È corretto dire che questo giornale ha ripetutamente oltrepassato questo confine? Perché il concetto di libertà è delicato. Si può fare violenza sia fisicamente che psicologicamente (e ciò non può essere più smentito). Tirare un cazzotto e ferire= libertà di movimento; offendere le religioni e ferire=libertà di stampa

  26. Partendo dal fatto che c’è libertà di pensiero e di parola… il giornalista nella fattispecie fa questo è spesso ferisce i sentimenti altrui… il giornalismo è fatto anche da questo… se Charlie pubblica c’è chi lo compra… dobbiamo dire che c’è gente e gente, chi se la prende e fa danni di ingente portata e chi nn si fa scalfire dall opinione altrui…che sia un giornalista un amico o un parente… atti di blasfemia li vedi in tutti i social network… “Charlie “da voce ad altri che la pensano come “lui”…

  27. Non ci sono “ma” da aggiungere a questa strage oscena. Chiunque riesce a inserire un “ma” in questo contesto e’, di fatto, sulla strada verso la giustificazione del jihadismo.

  28. Non mi dispiace il fato che sia offensivo ma il fatto che sia stupido, ma I francesi non dovrebbero avere più testa di questo?

  29. “c’è un’appropriazione indebita in queste copertine, di ciò che è caro e sacro e quindi inviolabile” .. ma stiamo scherzando? credo sia una delle frasi più egoiste e stupide mai dette dal medioevo ad oggi.. un opinione non è inviolabile e soprattutto non esiste qualcosa di “sacro” da un punto di vista oggettivo. così come c’è la libertà di religione ci deve essere quella di poterla prendere in giro.. io personalmente ritengo la religione una presa per il culo per l’intelligenza umana ma non per questo voglio imporre la mia idea a chi crede ne tantomeno chiedo che sia condivisa e capita dagli altri.

  30. Dicendo che anche io sono Charlie , non difendo né significa che condivida quello che dicono e che scrivono , difendo una concetto astratto che si chiama libertà. Non piace neanche a me quel tipo di giornalismo o satira, ma penso che se esiste a qualcuno piace e penso che, né io, né lei , né tanto meno questi fanatici di M…..possano impedire di dire quel che pensano. Se scrivono o disegnano qualcosa di offensivo , solo le istituzioni possono e devono intervenire a seguito di denunce. Così funziona nel mondo civile. Quindi chi non si sente Charlie oggi, non ha capito il significato di quel sentirsi Charlie. È un sentimento di appartenenza, proprio come quello che queste bestie hanno, compiendo questi atti vili e meschini. Il mondo civile deve gridare ad alta voce “io sono Charlie ” da opporre ai loro mitra

    1. Sono tra quelli che secondo lei non hanno capito. E non capisco perché dovrei identificarmi in una realtà che non condivido, per un concetto astratto? C’è poco di astratto nel venire ucciso. C’è poco di astratto anche nell’essere considerato incapace di capire quando non si è d’accordo col pensiero comune. È un giochino molto di moda in questi tempi. Io trovo assurdo che chi sostiene di difendere la libertà di espressione non accetti chi la pensa diversamente e semplifichi dicendo che gli altri non capiscono. Io ho capito, ma voglio poter sostenere che per me la libertà di espressione può anche esprimersi senza volgarità. Non per questo sostengo gli assassini. Vorrei far notare che in Francia non c’è il reato di blasfemia ma se dici che la famiglia è fatta da un padre e da una madre come minimo vieni multato. Giusto un esempio per riflettere che la libertà di espressione se è tale deve esserci sempre. Offendere pesantemente chi la pensa diversamente limita la libertà di espressione, questo è quello che penso

  31. Dobbiamo metterci bene in testa che la religione è stata un’invenzione dei nostri antenati per avere il controllo assoluto sulle popolazioni! Poi chi ha capito il suo grande potere ne ha inventato altre e da allora il mondo è entrato in guerra con se stesso!

  32. E’ un giornale non è la TV. Chi non lo ama non lo compra, ma non fateci la morale per favore. Cattolici, musulmani e religiosi di ogni forma, non esistete solo voi. Abbiate ogni tanto rispetto anche voi per chi è laico e liberale, nel vero senso del termine.

    1. Prenderò esempio da lei. Io voglio che Charlie Hebdo esca in edicola, ma voglio poterlo criticare, se c’è da criticare, come lei fa sul mio blog delle mie idee. E’ troppo difficile da capire?

  33. Critichi pure ciò che vuole, ne ha il diritto. Lei però sta criticando il diritto di critica, il diritto di criticare ciò che è religioso e questo è cosa ben diversa perchè vuol dire non riconoscere la libertà degli altri, tuttavia se lo ritiene corretto faccia pure.

  34. Anche io sono Charlie, perchè non si può morire per mano di uomini che la pensano in maniera diversa nonostante i toni forti e talvolta anche di cattivo gusto,usati. Ognuno deve essere libero di credere in ciò che vuole o di non credere a niente. Io sono cattolico e mi è stato insegnato di non nominare in nome di Dio invano, chi lo fa, se ne assume la responsabilità, ma comunque il giudizio potrà essere solo divino e anche l’eventuale condanna.
    Paolo

      1. La questione non è tanto sul fatto che Charlie Hebdo sia “brutto” o “bello” ma piuttosto quella dell’importanza della satira che mostra il ridicolo di ciò che la mente umana ha messo al livello di “sacralità”, che si tratti di religione, di politica o di personaggi d’attualità. L’umorista scuote la presunzione del potere che vuole imporre la propria ideologia alla gente. Un po’ come il “pernacchione” d’altri tempi : chi se la prende è perchè è stato scoperto nella sua falsità e presunzione. Uccidere il giullare di corte poteva essere pratica comune nel medio evo ma inaccettabile oggi, ecco perchè domani la gente scenderà in piazza.

  35. Charlie non oltrepassava il limite della sua libertà di credere in ciò che vuole, Charlie non le imponeva di smettere di credere, andava in edicola per ciò che era e se non le piace non lo compri. Ha mai pensato che ogni volta che ogni volta che in edicola c’è un “famiglia cristiana” (o simili) che inneggia all’esistenza del suo Dio un ateo potrebbe sentirsi offeso come fa lei davanti a quella copertina? Da non credente non chiederei mai la chiusura di “famiglia cristiana” perché ognuno è libero di credere in ciò che vuole sinché non lo impone agli altri e (per quanto mi è dato sapere) l’abbonamento a questa rivista non era obbligatorio per nessuno. Charlie esprimeva la sua libertà e lei esprime la sua dicendo “Io non sono Charlie ma piango le vittime dell’attentato”, benissimo. Ma quello che hanno attaccato gli islamisti non è stato un gruppo qualunque di persone ma degli autori satirici che hanno osato prendere in giro Maometto, quindi, visti i motivi dell’attacco questo è un attacco alla libertà di stampa e di pensiero di fatto, che lei sia d’accordo o no. Il fatto che questo giornale piaccia o no (a me ad esempio molte delle vignette di Charlie non piacevano a cominciare da quella che lei pubblica qui) non modifica assolutamente il diritto degli autori a fare quel tipo di satira e il fatto che ucciderli sia stato un attacco anche alla sua libertà.

  36. La tua frase “la mia libertà finisce dove inizia la tua” in questo contesto non c’entra un cazzo. Tu sei liberissimo di comprare o meno e di guardare o meno questo giornale, ok? Se sei così gretto da non capire il significato di queste vignette, beh peggio per te, vuol dire che non capisci nulla del significato di satira. 1, 10, 100, 1000 CharlieHabdo!
    Adios

  37. ma rosario cartello il tuo è un brutto articolo

    spero che voi scherzate ?
    🙁 queste persone che sono morte stavano combattendo per la NOSTRA libertà D’espressione !! libertà combattuta con delle matite !! senza armi e senza uccidere nessuno !! a differenza dei nostri governi mondiali!!
    charlie hendo dovrebbero essere un esempio per noi !!
    da quando è nata la religione si è sempre ucciso a nome di dio ..
    tutt oggi si uccide a noi di dio ! si sono sempre arricchiti sulle nostre spalle ..
    esistono queste riviste di satira religiosa per farci capire che noi,insieme alla religione ci stiamo distruggendo..

    mia madre è cattolica (nata in Italia) mio padre è musulmano (nato in Egitto),la religione non accettò il loro matrimonio anche se si amavano .. con questo semplice esempio vissuto, vi ho illustrato come la religione ci divieti di fare le nostre scelte e ci imponga le loro regole !! regole che ha imposto l uomo non dio (compresi i 10 comandamenti che sono stati MODIFICATI perché i comandamenti furono scritti per gl ebrei, infatti il giorno da santificare è il sabato,dopo la modifica noi santifichiamo la domenica e i musulmani il venerdì) le frasi che leggiamo nella bibbia sono scritte dal uomo non da dio,e la bibbia e i vangeli sono stata modificato tante e tante volte ..
    e io ?? sono stato battezzato e ho fatto la comunione .. ma non l’ho chiesto io !! e tutti voi la stessa cosa .. avete chiesto voi di essere battezzati ?? o la comunione ?? no!!
    vi è stato imposto solo perché siete nata in Italia .. se fossi nato in africa o in Asia mi avrebbero imposto altri tipi di cerimonie diverse …
    Quindi..la religione non la scegliamo noi,ci viene imposta dai genitori o dalla nazione dove nasciamo..
    il DIO che santificano tutte le religioni e solo 1 !! È lo stesso DIO !! lo volete capire ?!?
    io credo nel essere una persona buona e non fare alcuno tipo di male. questo è dio ..
    queste riviste non sono nate per offenderci,
    esistono per darci la possibità D’esprimerci liberamente in qualsiasi cosa ..
    e voi siete contro ??
    cmq visto che la religione vi sta tanto a cuore cercare invece di:
    Onora il Padre e la Madre
    Non commettere atti impuri
    Non rubare
    Non dire falsa testimonianza
    Non desiderare la donna d’altri
    Non desiderare la roba d’altri
    ecc ecc
    prima di parlare di charlie hebdo ,,

    je suis charlie hebdo
    rip

  38. Comprendere, accettare e sopportare (quando in disaccordo) la satira non è cosa da tutti. La satira è questo: dissacrare e smontare i tabù e le icone definite da alcuni intoccabili, il resto è semplice sfottò.
    Ma ripeto, non è roba per tutti.

  39. L’ ingerenza delle religioni nella vita pubblica dei paesi presunti laici è molto peggiore : il giornale basta non acquistarlo, quello che per gli uomini decidono sacerdoti o imam invece tocca subirlo volenti o nolenti .

  40. La libertà è soprattutto senso di responsabilità, dove mette a la prova la convivenza dell’essere umano, quando si supera questo confine, scatena delirio e pazzia.

  41. La Satira non DEVE far ridere, ma fa fare una rilfessione TRAMITE il riso, scaturito dalla derisione di una posizione presa da qualcuno/qualcosa (politica, religione ecc ecc).

    Sarebbe stato, quantomeno carino, che si fosse dato risalto anche ad altre copertine.

    Quel “Giornale” è un settimanale, quindi più di 50 copertine all’anno e non sono affatto tutti Cristi, Madonne e Maometti.

    Nel dettaglio, questa vignetta andrebbe anche spiegata.

    È la “Satira” di una qualche dichiarazione di un arcivescovo che fece pesanti dichiarazioni contro il matrimonio gay (quelle cose tipo “È inconcepibile e contronatura che un bambino abbia due padri o due madri, la famiglia è solo quella di un uomo e una donna) a cui è stato risposto, SATIRICAMENTE, “Parli proprio tu che hai tre padri”, facendo ironia e sarcasmo sul concetto di “Uno e Trino”, a cui è stata associata la vignetta, per dire “Se la pensi così, allora son gay pure loro”.
    Può piacere e non piacere, sicuramente è forte e provocatoria, ma, considerando anche che il settimanale non viene spedito a casa di tutti gratuitamente, ma lo compra chi lo trova interessante, non si può dire che non sia satira, che non ci fosse una critica e che fosse offesa gratuita.
    Era il loro punto di vista, liberi di dissentire e anche di querelarli, se necessario, come credo che accadesse con frequenza tra l’altro.

  42. Il giornale lo compra chi vuole leggerlo; chi non ne condivide le idee o viene infastidito se non turbato dagli argomenti pubblicati, non lo compra.
    Come un film, se non sei in sintonia con gli argomenti trattati,non vai a vederlo.
    Non ti impone nulla, non ti uccide, e ti lascia libero di non leggerlo se non ne condividi i contenuti.
    La fede non può essere ferita da una vignetta, qualunque essa sia. Ciò che potrebbe mortificarla fino ad ucciderla, è la sua eventuale debolezza…

  43. la libertà è un bene prezioso, forse il più prezioso e va preservato e difeso con i denti! Nella storia moltitudini di persone si sono immolate e numerose guerre sono state combattute in nome di questo ideale…è quindi necessario che ognuno di noi si fermi a pensare un attimino prima di esprimere la propria idea su questo concetto. Non mi sognerei mai di invitare i giornalisti di Charlie Hebdo a chiudere bottega in quanto valicherei il sacro concetto di libertà di stampa. Detto questo, è poi opinabile il buon gusto e la qualità della satira di questo giornale. Partendo dal presupposto che ai giorni nostri “fa figo” essere ateo e balsfemo contro tutto e tutti, penso che la “clamorosità” delle pubblicazioni di Charlie sia un mezzo potente per porre l’attenzione in maniera decisa sui temi trattati. Ora magari gli scopi sono nobili ma la “violenza” visiva delle vignette può facilmente urtare la sensibilità di chiunque sia esso ateo,agnostico o credente…
    Chi ha detto che nessuno obbliga qualcuno a comprare il giornale è in fallo…chi pubblica un giornale sa bene che la sua opera diventerà di dominio pubblico e sarà accessibile a chiunque e poi lasciatemi dire che penso che l’obiettivo dei messaggi di charlie non siano certo gli atei ma proprio i “religiosi” le cui credenze vengono derise. E’ ovvio che i giornalisti di Charlie sono liberi di poter scrivere,disegnare ciò che vogliono ma la libertà di indignarsi e di non apprezzare,di protestare (civilmente) contro queste pubblicazioni è lecito allo stesso modo.
    la libertà di stampa è un bene primario ma il rispetto delle credenze,del pensiero e della sensibilità altrui…bhe è alla base della civiltà e del convivere armonioso e dovrebbe camminare di pari passo alla libertà… (scusate se mi sono dilungato ma sono concetti complessi da affrontare)

    1. Io non concepisco come un cattolico si possa indignare per un giornale di satira e non si indigni invece per le barbarie perpetrate dalla chiesa cattolica in secoli di storia, e tuttora davanti agli occhi di tutti. Questo concetto sfugge alla mia, probabilmente limitata, mente…

      1. Ma non è questione di cattolici o musulmani. E non parlo di censure, chiusure o multe. Condanno l’attentato senza se e senza ma e critico le vignette. Si può fare? Grazie per il suo intervento.

  44. “quelli di Charlie Hebdo, la libertà degli altri l’hanno invasa e ferite mille volte”, questa è una stupidaggine, e non intendo assolutamente offenderla, ma solo criticare ciò che ha scritto. E a parte questo, vedo nell’atto terroristico un’aggravante il fatto che sia stato rivolto contro un giornale puerile dai contenuti sciocchi, è come se da noi sparassero ai redattori del vernacoliere.

  45. Questa è satira! Non sempre può suscitare consensi.
    “Non condivido il tuo pensiero, ma farò il possibile affinché tu possa esprimerlo”.cit

  46. io non sono credente, ma trovo le vignette lo stesso disgustose. E’ una questione di rispetto e non di credere o meno. Se hai rispetto per gli altri, rispetti anche il loro credo o pensiero, anche se non lo condividi.

  47. Ma non diciamo stronzate, le religioni, lungo la storia, hanno ucciso miliardi di persone, loro sono uno dei giornali che erano stanchi dei lavaggi del cervello che la chiesa sta applicando a miliardi di persone.. facevano bene e basta.

  48. Buongiorno,

    tutto questo succede in Francia, dove la legge fracese votata dai deputati francese eletti dal popolo francese e’ in vigore.

    In questa legge il reato di blasfema non esiste! E’ una scelta che noi, francesi, consideriamo parte inalienabile della libertà di espressione. Il sacro lo e’ per chi ci crede, ma lo Stato non crede.

    Adesso se a qualcuno questo non piace, nessuno lo obbliga a comprare il giornale, puo’ comprare l’Osservatore Romano o leggere la Bibbia tranquillo a casa o in chiesa.

    E onestamente, la Chiesa con tutti i suoi scandali (soldi, traffici in tutti i generi, pedofilia…) a cosa si aspettava? Non possiamo neanche riderne?

    I disegni non erano gratuiti, erano legati a questi fatti e cercavano di colpire fortemente con un umorismo particolare.

    Se questo giornale no piace a nessuno, si spegnerà da solo.

    Ciao

  49. Ma ignoravano che questi si fanno saltare in aria o mandano al suicidio donne e bambini, accecati dalla loro religione? Cosa hanno risolto con quelle volgari vignette? Che i cattolici riguardo a quelle del Papa, pur ritenendole pessime, non se ne dono fregati più di tanto in quanto popolo ragionevole. Al contrario i fanatici dell’ Islam hanno reagito a modo loro, facendo strage anche di persone innocenti trovatesi per caso sul loro cammino. Non era prevedibile tutto ciò? E non c’entra niente la libertà di espressione è solo questione di buon senso.

    1. Il problema qui non è un giornale che fa dei disegni risentiti offensivi da alcuni, ma e’ della gente pazza indottrinata convinta di andare in paradiso muorendo per dio.

      Questi stessi comunque minacciavano regolarmente la Francia per le sue legge che trovano contrarie all’islam o per la sua parteicpazione a dei conflitti in terre “musulmane” dove sono andati per difendere della gente oppressa.

      C’e’ una realta che magari ignorate. Un po’ piu’ di un anno fa, un altro pazzo aveva ammazzato 3 militari (fuori servizio) e dei bambini in una scuola ebrea a Toulouse.

      Questi saranno soddisfatti solo quando la legge francese sara’ la charia.

      Vi invito a guardare questa intervista di un importante (magari il piu’ importante) imam di Londra.

      http://video.foxnews.com/v/3976707999001/radical-imam-anjem-choudary-on-charlie-hebdo-attack/?#sp=show-clips

      Magari avrete una vista piu’ chiara del problema.

      Charlie Hebdo era e lo sara’ ancora, un giornale impertinente e i suoi disegni non sono gratuiti. La percezione e’ una questione di gusto personale.

      Ma non puoi dire che Charlie se l’e’ cercata, Charlie non si e’ defilato davanti alla missione che si era scelto

    1. Se mia madre andasse in giro agghindata come tale non potrei negare il fatto… La satira non si attacca agli “innocenti” ma bensì a coloro che vogliono imporre false ideologie alla gente semplice di spirito.

  50. Non capisco il senso di questo articolo! Tutti i giornali possono piacere o non piacere a seconda del proprio credo religioso, politico o semplicemente a seconda della sensibilità individuale! E allora? Questo valeva prima della strage e vale anche ora. Ognuno di noi ha la libertà di leggere un giornale, un articolo o semplicemente una vignetta ma ha anche la libertà di ignorarla! Cosa voleva dire l’autore dell’articolo? Ad esempio che voglio sottolineare proprio ora mentre i corpi delle vittime sono ancora caldi che il giornale è brutto? Oppure che il giornale è brutto per cui non va pubblicato? Nel primo caso liberissimo di pensarlo! Nel secondo caso si diventa intolleranti come coloro che hanno spento le vite dei giornalisti e dei poliziotti…

  51. Ma mi spiegate cosa volevano dire con la satira del kamasutra della Trinità?
    Se la satira si occupa di temi rilevanti, principalmente la politica, la religione, il sesso e la morte, e su questi propone punti di vista alternativi, e attraverso la risata veicola delle piccole verità, semina dubbi, smaschera ipocrisie, attacca i pregiudizi e mette in discussione le convinzioni (wikipedia), mi spiegate quale piccola verità, quale dubbio da seminare, quale ipocrisia da smascherare, quale pregiudizio da attaccare e quale convinzione da mettere in discussione con l’immagine della goliardia sessuale della Trinità? Qui non si offende la religiosità dei cristiani, ma il semplice buon gusto, che anche gli atei seri si sentono in diritto di difendere.

  52. Ma siamo ridicoli o cosa? IO SONO CHARLIE milioni di volte e questo articolo a mio parere fa cagare! Prima di tutto è un giornale laico io non mi offendo e loro sono liberi di scrivere ciò che vogliono. I mussulmani si offendono perché sono ignoranti e allora che facciamo la stessa fine di quei trogloditi??????

    Je suis Charlie tredici milioni di volte perché anche se non sono laica o trovo queste copertine volgari IO NON UCCIDO PERCHE’ OFFESA….!!!!

      1. Certo che ne ha diritto, è, mi permetta, banale affermarlo. “Se la mia libertà finisce dove inizia la tua, quelli di Charlie Hebdo, la libertà degli altri l’hanno invasa e ferite mille volte.” come hanno invaso la sua libertà scrivendo sul proprio giornale qualcosa che faceva loro ridere? Oppure non si può scherzare su “certe cose”? Il paragone con la mamma è diverso perché riguarda (e non lo dico con l’intenzione di offendere nessuno) persone che esistono oggettivamente, non secondo lei sì e secondo un altro no. A me personalmente quella vignetta non è piaciuta, non mi ha fatto ridere e non ne ho capito il senso (magari se avessi seguito ciò che li ha portati a pubblicarla l’avrei capita non so) ma questo non toglie il fatto che è diritto di Charlie pubblicarla, suo diritto criticarla e in entrambi i casi nessuno dei due sta violando la libertà dell’altro.
        Il limite, unico, della stampa è la verità, se una cosa è falsa (dimostrabilmente e oggettivamente falsa non perché la sua religione le dice che è così) se si mente allora si è perseguibili (ecco un’altra differenza con la frase “la mamma di X è put…) non per chiudere il giornale ma per pagare, in sede civile e più limitatamente penale, le conseguenze della propria menzogna.

          1. E affermando che quelle vignette stavano limitando la sua libertà… E questo non è vero in alcun modo

          2. Non l’ho mai detto. E non parlo di censure, chiusure o multe. Condanno l’attentato senza se e senza ma e critico le vignette. Chissà se lei me lo permette. Grazie per il suo intervento.

  53. Caro Rosario, fortunatamente per alcune persone le cose che tu scrivi erano già chiare e note. Purtroppo il Charlie Hebdo è sempre stato questo, dissacrante e, perché no, diciamolo pure, di cattivo gusto e per quanto mi riguarda non ha mai ottenuto la mia approvazione. Ma…..quel “ma” che tu utilizzi nel titolo ti proietta all’istante in quella cerchia di giornalisti che avrebbero fatto meglio a stare zitti. Questo non è il momento!!! Come hai benissimo scritto alla fine: “sarebbe stato meglio dirle di persona queste cose”, ripeto, non in questo momento!!!

  54. E tu invece scrivi su un blog bigotto….Carello comincia a porti domande sulla tua religione e forse quelle viglette le capirai anche tu…almeno spero

  55. Il problema è: perché non l’hai fatto? Mandare una mail, una lettera, una qualche forma di manifestazione del tuo pensiero nel tempo della comunicazione globale era così difficile? Il fatto è che di certe cose ci se ne ricorda sempre a posteriori…

  56. Non ho capito.
    Se ti offendo merito di morire o quantomeno metterlo in conto?
    Dietro ogni “ma” si nasconde un pregiudizio.
    Il vero problema dell’uomo è la religione, qualunque forma di religione, e la presunzione di essere i detentori della verità.

  57. Vorrei precisare che la satira puÓ essere di tipo politico, quando ció che ci circonda non lo possiamo scegliere, ma queste vignette prendono in giro la religione, una cosa importante che ognuno di noi sceglie, che è soggettiva, è esattamente pari ad insultare qualcuno! È questa la gravita di questo giornale. Sicuramente uccidere non era la cosa giusta da fare, ma questo giornale avrebbe dovuto chiudere tempo fa!

  58. Non si può giudicare un libro da una copertina. Quindi facile criticare queste prime pagine. Io non conoscevo e non conosco il giornale in questione e neanche i contenuti. Di certo a vedere così le prime pagine, a me agnostico, non fa ne caldo ne freddo.Indubbiamente sono forti e a me personalmente non piacciono neanche più di tanto.

  59. Credo l’articolista confonda il concetto Libertà. La libertà di Charlie Ebdho è quella di.pubblicare quello che ritiene. La libertà dell’articolista è quella di comprare o meno il giornale. Punto.
    Non sta all’articolista decidere cosa può essere pubblicato o meno, né a un qualche ente “garante” o “di morale pubblica” o “censorio” che dir si voglia.
    La libertà delle democrazie occidentali è questa, ed è costata un percorso di secoli giungere fino a qui, combattendo il giogo della monarchia papale e di monarchie più o meno teocratiche.
    È triste che nel 2015 ci sia ancora chi confonde la propria morale individuale con la libertà di espressione altrui.

  60. la religione aveva senso con l’uomo primitivo voglio esagerare anche per l’uomo medievale. ma che senso ha oggi? oggi che sappiamo spiegare tutto con intelligenza e razionalità? l’uomo primitivo non si spiegava il fuoco, il fulmine….. oggi l’uomo moderno perché crede? semplice, perché è stupido ignorante e vigliacco. ora cancelli anche questo commento…… ah aggiungerei anche bigotto all’uomo che crede

  61. “Brutte copertine, divertenti solo per chi non ha in questi riferimenti qualcosa di caro e di sacro.”
    Esattamente: è un giornale LAICO, per gente LAICA, pubblicato in uno Stato LAICO.

    1. Benissimo. Ho il diritto di dirlo? Di segnalare un umorismo a senso unico? Non ho parlato di censure, chiusure o multe. Ho condannato l’attentato criticando le vignette. Grazie per il suo commento.

      1. Che vorrebbe dire “umorismo a senso unico?” che Charlie Ebdo avrebbe dovuto fare vignette a favore del cristianesimo e poi famiglia cristiana pubblicare le vignette di Charlie?

  62. Forse é il concetto di libertà di espressione che non é ben chiaro..cito questo che é tratto dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo :
    “Art. 19: Ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.”
    Certo ognuno ha il diritto di rimanere offeso perché per fortuna la specie umana possiede la dote della sensibilità, questo contrasto fra i valori morali e la libertà degli individui di esprimersi liberamente da a ogni individuo umano la capacità di avere un opinione a riguardo, sia favorevole che sfavorevole, ossia se per assurdo l’ateismo fosse la regola, accettato dalla maggior parte un giorno…lo stesso articolo darebbe la possibilità a chi crede di manifestare in qualsiasi maniera, non violenta i propri principi, é una ricchezza di cui tra le tante schifezze la società occidentale deve andarne molto orgogliosa. Che il giornale non piaccia alle persone credentu mi pare ovvio, ma non credo questo abbia molta importanza, se il giornale esiste qualcuno lo compra e per questo ha diritto di esistere, le vignette le trovo provocanti e molto coraggiose, e provo sempre un immensa ammirazione nei confronti di chi ha coraggio di esporsi quando la maggior parte commenta da dietro il PC senza sapere minimamente cosa significhi..

  63. Sia esso un ladro un assassino un terrorista un giornalista un politico nessuno tocchi caino A nessuno in questo mondo per le leggi laiche o religiose e dato di ergersi a giudice sull altro perche se lo si fa ci si paragona aDio e quando cio avviene il male scorre dentro di noi a frotte distraendo noi stessi dal compiere il nostro cammino verso la luce della pace e della misericordia i due doni comuni a tutt gli uominii religiosi e non ,che vanno nella pratica e filosoficamente sempre coltivati, io credo di dover sempre guardare alla pagliuzza nel mio occhio e dopo quella nell occhio del mio nemico e ricordatesempre Gesu miei colleghi di religione che bisogna perdonare 70 volte 7 ma tutti non quelli che vi sono simpatici inoltre quando si e’ piccoli si ragiona da piccoli se si e’ adulti si ragiona da adulti e non e’ con i rimpiattini che si affrontano i temi etici perche l’acqua pura e semplice e umile con il suo scorrere scava la roccia e la modella e se voi volete sbriciolare la dura roccia nel cuore del terrorismo lo potete fare solo con l’acqua che esce dal costato di cristo che fino all ultimo ha immolato la sua vita per noi tutti peccatori. Pace e bene.pace pace pace.

  64. La satira è questa, se non piace non si legge. Per lo stesso ragionamento far satira su qualunque argomento,persona,animale caro sarebbe sbagliato, poiché ci sarebbe sempre qualcuno toccato (che poi è il senso della satira). Legalizziamo la satira sull’aria e l’acqua minerale allora,così nessuno si sentirà offeso…o forse sì. Inoltre questo è lo stesso ragionamento che ha portato dei disadattati a fare del terrorismo.

  65. Premesso che sono una cristiana, cattolica osservante, premesso tutte le libertà di espressione del caso, le stragi sono stragi e basta, i genogidi della storia son orrori e basta, la satira è riflessione sul contemporaneo…anche a tinte forti se necessario altrimenti si annebbiano le menti e c’è quel che c’è in giro sul pianeta.
    La Chiesa ( non la religione) ha storicamente molto da farsi perdonare. Mi verrebbe da dire che L’islam o la Chiesa sono pure “invenzioni” nel senso che qualsiasi esegesi di testi sacri come la Bibbia o il Corano rappresentano traduzioni/tradimenti/abusi di potere. La satira non è abuso, non può esserlo per sua stessa natura.
    A sua volta l’Occidente raccoglie i frutti malsani che ha seminato in giro per il pianeta: l’imperialismo economico e la globalizzazione.
    i terroristi che si uccidono sono carne da macello e null’altro. Il problema sono i loro capi, le menti che li guidano.
    Il terrorismo è un affare sporco innanzitutto xe è invischiata la finanza internazionale. Nelle sfere alte della finanza e della politica non è tutto bianco e tutto nero.
    Il terrorismo funziona come la macrocriminalità italiana e internazionale( mafia, camorra, mafia cinese, mafia russa, mafia sudamericana eccetera)è un GIOCO DI SCATOLE CINESI.
    Riflettendoci il discorso sarebbe lungo da snocciolare ma poche cose mi vengono da dire sinteticamente: “historia magistra vitae”( Cicerone) e ” religio oppium vulgus” (marx)…..consideriamo che l’Islam vive in un antistorico feudalesimo ideologico e che la Chiesa cattolica ha utilizzato le stesse propagande ideologiche distruttive….da ciò l’ultima citazione “homo lupus homini” (hobbes)……è religione….è sovrastruttura socioculturale…..è natura animalesca umana che agisce per la sopravvivenza della specie.

  66. That it’s already STUPID ! One think it’s to exprime your self and an other it’s to make idiot jokes about religion ! VERY STUPID from CHARLY H .. Whatever ! And actually it’s a bad example in this case for the society witch many follow the don’t know why … Hahaa

  67. Quoto 100 e affermo: io sono cristiano (quanto è meno popolare e quindi meno appagante questa affermazione?). Pur condannando ogni forma di omicidio, a cominciare dall’aborto per finire all’eutanasia passando per le offese verbali, dove è finito il senso del decoro e il rispetto per le credenze altrui? E non parlo della fede malata dei fondementalisti, a loro basta molto meno per uccidere… Quanti italiani che si definiscono credenti affermano: “io sono cristiano” mentre si discute di togliere l’ora di religione cristiana (quella trasmessaci dai nostri Padri) o il presepe dalla scuola per non offendere i nostri ospiti stranieri? Quasi nessuno, perchè, certo, dire “Io sono Charlie” va di moda

  68. Ho notato due cose, leggendo le varie reazioni a favore di satira, libertà e compagnia bella. Primo, in nessuna di esse c’è un onesto accenno al fatto che “l’espressione” dei vignettisti di CH ha come obiettivo prioritario quello di vendere il giornale, quindi certe attribuzioni di eroismo intellettuale o di lotta non-violenta per la libertà mi sembrano un po’ delle sopravvalutazioni.
    Secondo: nessun #jesuisCharlie ha detto che le vignette gli sono piaciute, che l’hanno fatto ridere o riflettere. Facile mettersi a parlare di Inquisizione, di religione-oppio-dei-popoli e crocifissi insanguinati che creano shock traumatici nell’età dello sviluppo. Ma io vorrei che qualcuno riuscisse a difendere quelle vignette basandosi solo sulla loro intrinseca qualità. Soprattutto dopo che sono stati scomodati Plauto, Terenzio e Pirandello. Allora coraggio, amanti della satira, venite a rivelare agli ottusi quale finezza intellettuale, quale arte e quale spessore etico abitano nelle copertine di Charlie Hebdo.

  69. Il mondo è diventato tale che risulta accettabile insultare le religioni, ma se vengono toccati in un discorso i gay o gli extracomunitari, ciò è considerato scandaloso.

    1. Il non rispetto delle idee altrui e’ violenza.Dunque condannando qualsiaisi forma di fanatismo,non ci resta che ragionare!La Satira di Charlie HebDo e’ volgare e SACRILEGA,non solo nei confronti di Maometto e L’Islam ma anche nei confronti di Gesu’ e della religione Cattolica!Il rispetto della propria CULTURA,inizia anche nel protestare (pacificamente)difronte a similivolgarita’ che ridicolizzano la moralita’ di chi crede!Queste copertine mi colpiscono in modo assolutamente negativo!!La satira deve esistere e far sentire la sua voce ma “A TUTTO C’E’ UN LIMITE”………ed i detti antichi non sbagliano mai!!!

  70. Si tratta di libertà di parola, satira, che non offende nessuno proprio perché satira.
    Questo post fa paura, voi che sostenete mi fate paura, cosi come fanno paura tutti gli estremismi religiosi;
    L’italia é uno stato laico, ma no forse per Voi, l’italia é cattolica.
    Fortunatamente sono residente in francia, trovare questo post fa vergognare di essere italiani.

  71. E’ un giornale ateo, in quanto tale mostra il punto di vista ateo, dissacrante e impertinente. Non dimentichiamoci che al mondo non esistono solo le molteplici religioni, ma anche gli atei. E la libertà di esprimere il proprio parere appartiene a quelli, come a questi. La libertà di stampa inizia quando tu puoi parlare di ciò in cui credi (o non credi) e l’altro può comprare o non comprare quello che scrivi. E’ un po’ più complessa della libertà di parola.
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  72. Libertà di Parola, sono la prima a dargliela, si esprima pure, ma siamo uno stato laico. Io sono atea, ma davvero un credente deve aver paura e sentirsi offeso per una vignetta? Una matita, solo quello, una matita non una bomba ad orologeria

  73. Molti di voi scrivono: “chi ritiene offensivo il giornale puo non comprarlo”. Voi laici che affermate di difendere la libertà siete stati i primi a mobilitarvi per rimuovere il crocifisso dalle scuole. Il concetto è identico:il crocifisso è appeso al muro chi non crede può anche ignorarlo. La verità è che difendiamo la libertà solo quando ci fa comodo! Noi cattolici crediamo che quelle vignette siano offensive tanto quanto voi riteniate offensivo il crocifisso nei luoghi pubblici.

    1. Da laico che richiede la rimozione del crocifisso dai luoghi pubblici sottolineo che non lo ritengo affatto offensivo, ne porto uno al collo e ne ho uno in casa, ma in un tribunale, in una scuola, un ospedale PUBBLICO, non si può mettere il simbolo di una religione, non perché sia offensivo per me, ma perché potrebbe esserlo per qualcun altro. Se qualcuno mettesse le vignette di Charlie Ebdo in una scuola come arredo potrebbe contare sulla mia firma per rimuoverle. Imporre ad un ateo di stare di fronte ad un crocifisso durante i propri 8 anni di scuola dell’obbligo più eventualmente al liceo non è proprio la stessa cosa di metterlo in vendita in un’edicola…

  74. Sono contro il crocifisso nei luoghi pubblici perche siamo uno stato laico che deve rispettare anche la presenza di altre credenze religiose.
    E mettere il simbolo di una sola religione e non delle altre significa “imporre” qualcosa.
    Sono contro ogni simbolo religioso,
    Sono estremamente contro il velo, più o meno intergrale.
    Devo essere giudicato per quel che sono , non per la mia religione che resta personale non qualcosa da esibire.

  75. Appunto! Il crocifisso è stato tolto al fine di RISPETTARE chi crede in qualcosa di diverso o chi non crede. La questione è identica. Le vignette non sono rispettose.

    1. Il crocifisso è stato tolto da dove? Così giusto per saperlo, visto che ad oggi è ancora presente persino nelle aule di tribunale

  76. La satira è soprattutto provocazione tagliente. Posso capire il disappunto di chi si sente colpito nei suoi principi più sacri, ma bisognerebbe cercare di fare un salto al di là e vedere con altri occhi. Charb stesso aveva detto: se qualcuno si offende per dei disegni, allora vuol dire che il suo dio è davvero molto piccolo e il suo profeta è solo un nano… Sì, in fondo sono solo vignette…

  77. La frase topica è il toccare qualcosa di “caro, sacro e inviolabile”… L’unica cosa che mi viene in mente è “me stesso”. Purtroppo tante persone hanno invece bisogno di cercare all’esterno ciò che evidentemente non trovano dentro il loro essere. Così facendo assegni e riconosci un pericoloso valore a qualcosa che non è, e non può essere, te stesso. Se la cosa più intoccabile sei te, nulla può offenderti, ferirti o urtare la tua sensibilità. Semplicemente non hai bisogno di niente di esterno.a te stesso, e così sei invulnerabile ad attacchi esterni.
    Riccardo Cecioni

  78. Primo punto: Essendo un paese a maggioranza credente ed essendo in democrazia, con un referendum il crocefisso sarebbe sicuramente riaccettato nei luoghi pubblici( saremo uno stato laico, ma prima di tutto democratico).
    Secondo punto: ipotizziamo che avviassi una rivista incentrata di satira unicamente nei confronti dei gay e extracomunitari; penso fermamente che si solleverebbe un bel polverone anche da parte di coloro i quali nei commenti precedenti affermavano che la satira è solo satira e non insulto o offesa ad altri. Inoltre come minimo brucerebbero la sede della mia ipotetica rivista( riferimenti ai centri sociali puramente casuali); questo non vogliamo chiamarlo attentato?
    Tale riflessione non intende appoggiare minimamente gli autori della strage o l’ideologia dietro a ciò, che non condivido e anzi condanno, ma è riferita a tutti questi comunistelli ipocriti che accettano l’insulto alle religioni ma non ai loro “valori” eppure c’è libertà di espressione come loro ricordano giustamente.

    1. Da questo commento si vede che lei non sa all’incirca nulla della satira, che è cosa diversa dallo sfottò, la satira per prima cosa ha come avversario un potere, non un debole, per ciò che riguarda il referendum le ricordo che 40 anni fa questo paese credente ha accettato il divorzio e l’aborto.. forse per questo la chiesa, dopo aver contato quanti tra i presunti credenti erano disposti a seguirla nelle battaglie politiche, ha preferito fare pressione sulla politica per non doversi confrontare con il proprio popolo.
      Infine la democrazia deve, per potersi definire tale, mettersi sempre dalla parte del debole, non può essere una dittatura della maggioranza ma deve aprirsi al dialogo accettando che un principio si possa applicare anche se non piace alla maggioranza.

  79. Secondo me non si può criticare o definire sbagliato questo modo di fare giornalismo! Prima di tutto è un loro diritto che rispetto e rispetterò, secondo a chi non piace non lo guarda! Quella era il loro modo di fare. Dovete pepensare che hanno ricevuto diveree minacce di morte ma non si sono mai fermati perché affermavano che fermandosi avrebbero ucciso la libertà. CharlieHebdo era più di un giornale era qualcosa che tutti dovremmo cobdividere e pensare ( non solo la satira religiosa ma il concetto di libertà assoluta). Le persone che adesos diriggeranno il giornale hanno affermato che faranno satira anche su quello che è accaduto ai loro colleghi perché è quello il loro stile.

  80. A mio parere dire iosonocharlie ha un senso che oggi và al di la di ciò che è stato o non è stato pubblicato da questo giornale…non c’entra nulla con la volgarità o meno delle vignette….per questo motivo iosonocharlie!

  81. Dando per punto fermo quello che si dice nell’articolo, cioè che è un giornale brutto e tutto quello che volete (Io non ne sono convinto, ma facciamo finta per un attimo), si deve avere il diritto di pubblicarlo, così come un lettore ha il diritto di dire che fa schifo.
    Jesuischarlie non vuol dire io penso come loro, vuol dire che io, come loro, ho il diritto di pensare e di esprimermi, anche al contrario se solo lo volessi.

  82. Dai tempi dei greci fare Satira (letteratura, disegno, teatro…) è riappropriarsi della capacità di ridere su tutto. Sulla morte, sul sesso, e anche sul divino.

    A Rosario Carello, che come milioni di italioti certo non potrà mai essere Charlie, questi disegni satirici “disgustano”? bene, allora è Satira. Cosa fare? o si prova con slancio illuminista ad aprire i propri “orizzonti mentali”, o la soluzione è semplice: seguitare col proprio oscurantismo gastrico a ignorare il mondo della ragione.

    Ma una cosa nessuno sta ricordando, in questi giorni, ossia tutta la serie di inchieste satiriche e di controinformazione mandate avanti dal Charlie così come dal Canard Enchainé, e sopratutto cosa significhi realmenente la parola libertà di espressione (vero oggetto sotto minaccia con questi attacchi), concetto che in Francia – anche grazie alla Satira – hanno oramai nel sangue, e che noi abbiamo conosciuto alla grande a inizio novecento (con l’asino di galantara, scalarini…) e abbiamo via via sepolto (per interessi anche internazionali) dai ’50 (vedi guareschi) e soprattutto dai ’70 in poi…

    Sarà colpa del trovarci dentro casa il Vaticano, sarà la conferma di come in questo paese vi sia la borghesia più ignorante d’Europa, di sicuro c’è tanto da educare alla libertà.

      1. Lei non sta apportando alcuna argomentazione, dal titolo al resto, la sua non è una critica di merito, la sua è una constatazione di gusto. E a suo modo il diffondere tali pensieri oscurantisti sì che è parlare di censura.

        A leggere “E’ brutto” e il suo triste aggrapparsi a una “appropriazione indebita di ciò che è caro e inviolabile” si rivoltano nella tomba Kant, Voltaire, e tutti i giornalisti e gli uomini illuminati che da secoli combattono contro ogni oscurantismo fanatico para-religioso.

        Le persone che qui non criticano, ma disprezzano (senza peraltro conoscere) i quattro disegni satirici proposti e il Charlie Hebdo per via dello “scandalo” che ne ricevono, addirittura paragonandoli alle bestemmie intercalari, sono le stesse persone che se ne strafregano del prossimo, che passano il tempo a sparlare degli altri, che si fanno le pugnette, che “trascurano” il/la compagno/a… Credenti come me – che invece di cogliere l’occasione per rilanciare la propria condotta con sorriso autentico, sfogano in tale accesa condanna alla Satira (SPECCHIO della loro esistenza) tutta la propria frustrazione e incapacità ad essere “giusti” e, sopratutto, di “vivere col sorriso”, che è quel che Dio ci comanda.

        Rispettare i comandamenti, così come leggere/informarsi, non sono un obbligo, pesante, opprimente. Sono un esercizio, molto difficile, di libertà, e sopratutto di conoscenza di sé, unica via per una vita serena.

        Qui si parla di Satira, e tocca comprendere il senso profondo di questa antica arte, massimo esempio di libertà e specchio fedele della società. La Satira disegnata, che è gioco per eccellenza, ha un luogo di rappresentazione ben definito: il giornale, l’edicola.

        In tal senso inviterei a riflettere come sarebbe giusto, piuttosto, condannare con vigore ogni uso improprio di tale arte satirica (così come dei simboli cristiani e religiosi in genere!!!), come avviene troppo spesso negli ultimi decenni in campo di propaganda politica. Da Berlusconi a Grillo, il linguaggio satirico (come i simboli religiosi) viene scippato dal suo luogo di rappresentazione e viene appiccicato fuori contesto, privandolo del suo potere “irriverente”, “provocatorio”, “liberale” e “laicista”.

        Lei è certamente libero di continuare a scrivere tutte le parole “di comodo” (rispetto al suo pubblico e i suoi padroni) che vuole sul suo sito personale, ma a apra la mente, lei e chi come lei si professa – come me – credente, prima di sfogare il proprio “scandalo”.

        1. Esprimo il mio parere sul mio blog, dove la ospito volentieri e le lascio dire quello che crede. Non ho padroni.
          ps: lei ha indicato come modello di credente se stesso. Complimenti.

  83. D’accordissimo. Libertà significa anche libertà di non essere offesi o discriminati. Il rispetto è una delle componenti di una civiltà libera, cosa che noi evidentemente non siamo.

  84. Sono tutte parole inutili che fate in questo triste momento, alcuni giorni fa penso che il 90% non sapesse chi fosse Charlie Hebdo chi non accetta la libertà come espressione assoluta, si rivolga altrove nelle letture, giornali e riviste di parte ne e pieno il mondo, leggetevi quelle.

  85. Ovviamente è una rivista che scegli di comprare se ne hai voglia e nessuno ti obbliga a farlo. Vai in edicola e la compri, nessuno te la viene a portare a casa o ti obbliga a sfogliarla. Quindi nessuno può sentire violato il proprio modo di pensare o quello in cui crede. Se non ti piace non la compri. Stronzi bacucchi!

  86. Concordo pienamente. Per lo stesso motivo non sopporto chi bestemmia. Ci credi o no, perche’ urtare la sensibilita’ altrui? Il discorso si può’ estendere ai gay, poveri, neri, immigrati ogni cosa che sia una scelta o uno modo di essere altrui. La satira e’ divertente quando si fa’ caricatura non credo che di liberta’ si possa parlare pubblicare quello che si vuole senza limiti di decenza. Allora rendiamo libero il porno senza limiti…in Italia non di può’…cancelliamo il reato di vilipendio….in italia non si può’….togliamo il reato di diffamazione per mezzo stampa….oppure togliamo il reato di apologia fascista. Sono tutte cose illecite che urtano la sensibilità di qualcuno. Se dovete fare i liberali fatelo per tutto.

  87. Leggo tanti post, uno dietro l’altro in risposta a Rosario Carello e penso…ma come fa sta gente a fare tutte sti ragionamenti filosofico/esistenziali senza indignarsi nel guardare quelle vignette?!
    Semplice: NON SE NE FREGANO UNA MAZZA DI DIO E DEL RISPETTO ALTRUI. La libertà di stampa, il silenzio, il pacifismo, e chi più ne ha più ne metta…tutti idoli che devono venire prima di Dio.
    Chi ama Il Signore e di conseguenza ama i Suoi Comandamenti, e di conseguenza il prossimo, si indigna a guardare quelle vignette ed esprime un pensiero più che lecito come ha fatto Rosario Carello.

  88. Non si può dire tutto a tutti, non siamo mica incontinenti!
    Nessun atto giustifica, ovviamente, l’uccisione di queste persone, ma non è più saggio e conveniente non pestare la coda ad un cane rabbioso??
    E poi, chi tanto decanta sta libertà d espressione, perché non accetta critiche e pensieri diversi dal proprio, lamentandosi e rompendo i maroni al prossimo? Paradossalmente, è proprio a queste persone che non si può dire nulla, altrochè!
    Ipocriti!
    In questi termini, je ne suis pas Charlie.

  89. Questo giornale è meraviglioso e non ha offeso nessuno di voi.
    Ha offeso solo delle idee, e questo è sacrosanto.
    Oltretutto vedere voi credenti dare di matto per due disegnini è troppo
    divertente.

    “Io penso che scandalizzare sia un diritto ed essere scandalizzati un piacere. Chi non accetta questo piacere è un moralista”.
    PierPaolo Pasolini

    1. Certo che se un articolo così pacato ed educato x te è dare di matto, mi sa che hai qualche problema nell’interpretazione del concetto di “libertà di esprimere la propria opinione”

    2. Dici il vero in parte. Non ha offeso nessuno di noi (direttamente) ma ha offeso degli ideali.

      Un’ideale è una guida da seguire, un concetto che formalizza. Ogni individuo ha diversi ideali e ha diversi modi di approcciarsi. Alcune idee per alcuni di noi sono estremamente importanti e delicate.

      Il compito della satira è criticare per porre il dubbio, per portare al ragionamento e domandare seguendo una logica se una morale è più o meno corretta. Lo si può fare benissimo senza volgarità e offese.

      La libertà assoluta di parola (e di azione) non esiste E MENO MALE ! Si afferma che la libertà non può essere fermata dalla moralità, ma è l’esatto contrario!

      Charlie ha sbagliato ad offendere parlando e gli estremisti hanno sbagliato uccidendo.

      Qui non si parla della libertà di divulgazione di un’opinione. Qui si parla di libertà di offendere perché ci si sente liberi di farlo.

      E’ ovvio che la moralità è un concetto relativo. Per un conservatore estremista essere omosessuali è tutto fuorché morale. E secondo la mia logica, allora, non si è liberi di essere omosessuali (non sono assolutamente contro gli omosessuali, personalmente).

      Decidere cosa è lecito e cosa no è compito nostro seguendo parametri aperti al cambiamento e alla condivisione, liberali e giusti.

      la libertà finisce dove inizia la libertà degli altri.

      Il conservatore imparerà a sopportare la presenza di omosessuali.
      L’omosessuale imparerà a sopportare la presenza del conservatore.

      Charlie dovrebbe imparare a criticare senza offendere.
      Gli estremisti religiosi non dovrebbero uccidere.
      (O almeno è così che dovrebbe girare il mondo)

      Moralità>Libertà

  90. Intanto Charlie Hebdo che era sull’orlo del fallimento riceverà 1 milione di euro di sostegno dallo stato francese…. #iononsonocharlie

  91. Io penso che la mia libertà non finisce dove inizia quella dell’altro ma CON quella dell’altro.
    Sono tra quelle che in rete ha affermato Je suis Charlie. Ma, ribadisco anche qui che sostenere tale affermazione, ora, non significa affatto identificarsi con quella rivista. Il Charlie Hebdo è una rivista satirica, irriverente, discutibile, opinabile, probabilmente anche offensiva. Può piacere o no! Dire oggi “Io sono charlie” significa ribadire che, fortunatamente abbiamo la libertà di dire la nostra su tale giornale. Significa proteggere la nostra libertà, di pensiero e di opinione. Libertà di fare cose giuste o sbagliate. Libertà di scegliere quale religione professare per conoscere Dio. Libertà di amare. Libertà di vivere! E nessuno può arrogarsi il diritto di poter scegliere per noi e di sopprimerci per paventare al mondo una forza che vuole incutere solo paura.

  92. Non potrei essere più d’accordo. Queste vignette non fanno per niente ridere, nè quelle sulla religione cattolica, nè quelle in cui si definisce il Corano “una merda”. Sono solo volgari e di pessimo gusto. A me fa ridere Crozza quando imita i politici italiani, fanno ridere tanti comici in TV che usano l’intelligenza e la simpatia, non queste battute senza capo nè coda, solo provocatorie, ma di cui non riesco a capire il senso. Ovviamente nulla che giustifichi l’uccisione di 17 persone però.

  93. Vogliamo parlare del caro Netanyahu che ha sfilato contro il terrorismo? Una farsa! Io sono libero ma non sono una pecora nè un perbenista.. E che ad alcuni possa non piacere, libertà di espressione significa anche avere il diritto di dire che la satira proposta da Charlie Hebdo, pubblicazione comunista filoanarchica, fa cagare(scusate la volgarità). Grazie

  94. Che strano, nessuno si è accorto che il giornale era brutto finché non sono uscite le vignette sui cattolici. Fin quando si vedevano solo quelle sui musulmani tutti tacevano ed invocavano la libertà di espressione stroncata dai terroristi…

    1. Non è vero. Charlie era criticato anche dalla sinistra francese come islamofobo. Ma qui non si fanno proclami, non si chiedono censure o multe. Si esprime un giudizio sulle vignette. Stop. O forse non si può?

    2. io non me n’ero accorta perchè neanche sapevo dell’esistenza di questo giornale… e dire che ho vissuto un anno in Francia. Evidentemente non era così famoso ed amato

  95. La satira nella sua essenza più vera , non ha nulla da spartire con queste vignette, richiede intelligenza, attenzione, preparazione culturale, un occhio addestrato a cogliere nel bene e nel male quella parte di grottesco che è in ognuno di noi per far “amaramente” ridere. Qui non vedo tutto questo, un giornale , qualunque esso sia, parla idealmente a tutto il mondo, a tutte le persone, e non è concesso in tale posizione, offendere, deridere in modo così ” basso ” i sentimenti altrui.
    Se lo fa invade , con una presunta libertà di opinione, il senso comune del rispetto . Ecco il male dei mali, non avere un “senso comune del rispetto ” …ovvero ..” io rispetto te, anche se la pensi diversamente da me ” . Si vuole fare un giornale che si esprime in questo modo? ? È libertà poterlo fare, chiunque è libero di comprarlo o no, ma non chiamiamolo “satirico” …è un offesa alla vera satira. Satira così, son capaci tutti di farla, basta abbassare il livello culturale e del buon gusto, adeguarsi al “non bello” al ” non rispettoso ” al “…me ne frego di quel che pensi tu ..io esprimo ciò che voglio …” . La “libertà ” diceva Gaber ..”..non è stato sopra un albero, …la libertà non è uno spazio libero, la LIBERTÀ È PARTECIPAZIONE “

  96. In questi commenti ci sono mille persone che parlano di stampe volgare ed offensiva. Ma avete letto i titoli dei quotidiani italiani negli ultimi anni? Ieri “Libero” (baluardo di viscidume) ha scritto “Hanno il Salam sugli occhi”. “Il Giornale” ci metteva in guardia sul possibile attentatore della porta accanto.
    Criticate vignette VOLUTAMENTE volgari, che mettono in discussione non semplicemente la religione in sè, ma anche il modus operandi delle caste religiose, come nel caso delle vignette sul papa e non vi rendete conto che la satira è SEMPRE una visione personale, e non condivisibile da tutti.
    Come dire che Dylan Dog fa schifo perchè è violento insomma.

  97. Anche a me non piace lo stile di vignette di Charlie Hebdo. Non mi divertono e mirano a temi che sento poco.
    Ma sono dell’idea che è assolutamente necessario che anche Charlie Hebdo abbia la sua voce ed esista. Se siamo per la libertà di parola e di stampa lo dobbiamo essere sempre, non solo per le cose che ci aggradano.
    Charlie è un giornale e va comprato per essere letto, quindi non da fastidio proprio a nessuno perché lo possono leggere solo persone che volontariamente amano quel tipo di satira.
    Non è paragonabile ad una bestemmia, quella lede la libertà degli altri perché viene imposta. In questo caso nessuno ti obbliga a leggere il giornale.
    Tanto meno non credo che il giornale miri a stimolare l’odio verso l’islam o il cristianesimo. Piuttosto dissacra le religioni orientandosi verso un’etica atea canzonatoria delle antiquate religioni monoteiste. Questo si può leggere dalle vignette di Charlie ma nessun messaggio violento. Se ci fosse stato uno stimolo alla violenza si sarebbe dovuto chiudere perché inneggiante ad ideali pericolosi per la collettività ma non è così.
    E’ solo un tipo di satira a noi lontana, o che non ci piace. Ma non per questo va tolta. Non fa male a nessuno e c’è gente che la legge, ci vive, ci lavora e la vuole. Quindi avanti Charlie.

      1. Si avevo afferrato il tuo concetto, scusami se non l’ho sottolineato. Il mio intervento era più rivolto a certi commenti di altri utenti. Il tuo discorso è molto lineare e condivisibile

  98. Le vignette sui cristiani sono uscite ancor prima di quelle dei musulmani, ma di certo i cristiani non hanno avuto la stessa reazione dei musulmani, si sa che Charlie Hebdo è un giornale satirico e non credo che una persona intelligente possa offendersi di fronte ad una vignetta.
    Non tutti i musulmani sono terroristi ma tutti i terroristi sono musulmani.

  99. Parliamo tutti di questa tanto chiaccherata ” Libertà di Satira e di Stampa “, ma io non ho capito qualcosa, dovremmo avere tutti il diritto di parlare o di scrivere, ma non è così se ub giornalista scrive o pubblica quello che vuole, si chiama “libertà” puo offendere qualsiasi persona nelle sue convinzioni, religiose,politiche, personali e sessuali, se lo fà un comune cittadino, viene subito denunciato per offese, villipendio, ecc.ecc. proccessato e condannato. Ma allora i diritti uguali dove sono ????,
    Ciò non toglie che si condanni vivamente l’uso della violenza per rispondere alla violenza giornalistica, ma se ognuno rispettasse quello che ina persona di cui non ricordo il nome ha affermato ” la mialibertà finisce dove inizia quella di un’altra persona ed inizia dove finisce la stessa” forse l’umanità vivrebbe meglio.

  100. Questi sono criminali con la matita !! Se li avessero fermati legalmente tutto questo non sarebbe successo! Qui non si parla di libertà la libertà è innanzitutto rispetto del prossimo ” Ama il prossimo tuo come te stesso” Queste parole sono di un uomo giusto storicamente esistito credere o non credere ,se applicate potrebbero portarci ad un mondo molto più giusto di quello attuale…………………..hai posteri l’ardua sentenza!!!

  101. da cattolico e liberale, c’è una giustizia divina a Lui lascio il giudizio, non sono io a dover fare giustizia per conto suo… Gli estremisti islamici che lo fanno probabilmente avranno la convinzione che il loro Dio non esiste… come a quanti si infuriano per le vignette, lasciate che facciano e scrivono quello che vogliono, io sono saldo nella mia fede, non sarà una vignetta a farla vaccilare..

    1. Il tema non è la fede che vacilla, se vacilla per una vignetta…, è la libertà di espressione: di poter dire che quelle vignette sono brutte, condannando l’attentato e senza chiedere censure, chiusure o multe. Grazie per il suo intervento.

  102. Charlie Hebdo rappresenta un’ importante tradizione culturale che affonda le proprie radici nell’Illuminismo francese e piu´ specificamente nel libertinismo nichilista del Marchese de Sade. Da questo punto di vista, Charlie Hebdo e´ legato agli esiti piu´ moderni (ed estremi) del pensiero occidentale. Se un giorno dovesse scomparire sarebbe, in qualche modo, una perdita per la storia della civilta’ culturale europea.

  103. Mi sono chiesta..ma sto diventando cattiva a pensare il contrario di tutti ? È possibile che solo io la penso diversamente da tutti quelli che proclamano ge sui Charlie? Allora dopo aver letto alcuni vostri commenti mi son detta…o siamo in tanti ad essere stronzi oppure siamo in tanti ..fortunatamente a dare un giudizio diverso a tutti quegli obbrobri ed insulti gratuiti stampati da “Charlie”.

  104. Ma puoi dire ciò che ti pare in linea con la libertà di pensiero, parola e stampa. Magari però è il momento che, nonostante le premesse, è comunque sbagliato. Il tuo articolo sembra dire “ok, la strage non andava fatta però loro un po’ se lo meritavano perchè il giornale fa schifo.” Ci son tante cose brutte sul pianeta, parlare di altro è tanto difficile?

  105. ma perché non prendete un dizionario e vi cercate la definizione della parola SATIRA?…..La gente si turba. Storce il naso. Si offende. Perché? Chi vi prega di comprare il giornale?Quanti di voi conoscevano queste copertine? Perché vi siete presi la briga di pubblicarle? Per urtare la sensibilità dei credenti? Chi ve l’ha fatto fare? Prima della strage quanti italiani conoscevano il giornale? Adesso tutti lì a criticare…………No. Non siete Charlie.

  106. la penso esattamente alla stessa maniera. mi permetto di aggiungere che mi aspetterei che la gente iniziasse a chiedersi se tanto odio non trovi la sua origine nelle malvagità commessa dalla nostra civiltà nei confronti di quella islamica. ci è stato insegnato di guardare ai nostri peccati prima di giudicare quelli dei nostril fratelli. perchè non mettiamo in pratica questi insegnamenti? se la gente fosse scesa in piazza contro il terrorismo, però condannando quelle vignette, anziché difendendole, quello sarebbe stato un messaggio di pace.

  107. I’m tired of hearing Italians say ‘non sono Charlie’. Okay, you’re not Charlie. But next time there is a terrorist attack in Italy, I will be the first to say fuck you and that you deserve whatever you get. Buono?

    1. So That’s the point if someone is not agree with the word the majority decided to say than he deserves to die. Ok so is that freedom? The main point of this discussion is that killing people is not right ever maybe you didn’t catch it.

  108. Se posso dire la mia, un blog che pubblica le foto di un brutto giornale, è un brutto blog. Mi sono guardato bene dal farlo… Mi dispiace vederle proprio qui, Rosario.

  109. Per dire “Io non sono Charlie”, è lo stesso come se il Papa è stato brutalmente assassinato e dico “io non sono cattolico” e “non mi interessa”, perché io non sono cattolico e cattolici ho fatto cose che non lo faccio approvare.

    1. Non sono d’accordo dire “non sono” non equivale a dire “non mi interessa”. Personalmente troverei ipocrita se persone che si sono sempre dichiarate atee o anticlericali andassero in giro definendosi cattolici, nel caso da lei ipotizzato. E comunque non avviene perché pochi morti a Parigi hanno più valore se possono essere usati per un ideologia piuttosto che migliaia di morti in Africa.

  110. Da piccolo e umile pensatore mi chiedo: Se nella vignetta “Padre, Figlio e Spirito Santo” riportassi la madre ed il padre di un mio collega antipatico (è un esempio), sarebbe comunque satira e rientrerebbe nei canoni della llibertà di espressione? Antonio

  111. Ritengo assolutamente inutile esprimere il mio pensiero circa la gravità degli avvenimenti di Parigi. Sarebbe disumano se ci fosse tra di noi qualcuno che giustifichi l’omicidio; di una, dieci o cento persone non ha importanza, per motivi politici o religiosi tantomeno.

    Premetto di non essere religioso e di sposare spesso opinioni piuttosto critiche nei confronti della religione in generale, cattolica o musulmana che sia. Non mi permetto però di essere offensivo o blasfemo in presenza di qualcuno che potrebbe sentire come offensive, nei confronti un’ideologia in cui crede fermamente, le mie parole: se ho da esprimere un’idea a riguardo lo faccio sempre nel massimo rispetto della persona che ho di fronte. Siamo uomini, non macchine. È sufficiente, come si insegna ai bambini, “contare fino a dieci prima di parlare”, riflettere dieci secondi e valutare, in base alle circostanze, volta per volta, la modalità più opportuna per esprimere la propria opinione.

    Tutto quello che ho scritto nelle precedenti dieci righe circa va però letto nella chiave seguente: si tratta della MIA opinione personale. Credo che la libertà di espressione (e non solo) sia sacrosanta e che non la si possa negare nemmeno a coloro che la utilizzano in maniera offensiva.

    In sintesi, dunque: si, ritengo che vignette come quelle proposte in questo articolo da Rosario Carello possano risultare offensive. Se dovessi esprimere i loro stessi contenuti, sui quali posso anche trovarmi d’accordo, lo farei certamente con maggiore sensibilità;
    je ne suis pas Charlie Hebdo! Ma chi vuole essere Charlie Hebdo deve poterlo essere. Deve poterlo essere per il bene di tutti.

  112. Beh, io sono credente, cattolica e cristiana.. e mi spiace dirvi.. che NON mi sento offesa da quanto Charlie Hebdo pubblica. Vivo spesso a Parigi per lavoro, e chi conosce bene questo giornale, può confermarvi che è un forte atto di “provocazione” creato per smuovere le coscienze. Uno strumento che cerca, oltre che ad esprimere le idee di un gruppo di persone, di far mettere in discussione le proprie convinzioni a chi lo legge. Che di per se è quello che da sempre cerca di fare la satira. La stessa Satira che in Italia viene censurata non è da meno volgare od offensiva. Solo che gli italiani sono abituati a definire satira la battuta cretina sul politico di turno.. ma quella non è satira quello è il contentino al popolo stupido.. la satira vera è quella che non arriva più nei canali tv pubblici, quella che devi andare a cercarti, quella che risulta così fastidiosa da scuoterti tanto da portarti.. non a riflettere come fai ogni giorno.. ma a rimettere in gioco ogni volta il tuo credo, qualsiasi esso sia.
    Perché non mi sento offesa quindi da Hebdo?
    Perché tutto ciò in cui credo, religione compresa, ne esce ogni volta migliorato dopo essere fatto a brandelli e ricomposto.

    Mi fa molta meno paura il confronto con le idee differenti, vignette pseudo offensive comprese.. che l’approvazione incondizionata di chi magari difende qualcosa che gli è stato solo insegnato di prendere come pacchetto completo, senza aver mai sentito il bisogno di analizzarlo fino al punto di distruggere le proprie convinzioni per ricostruirle più ampie e forti.

    E mi dispiace, ma chi lo ha fatto almeno una volta nella vita.. non si sente offeso dalla Satira.. ma ne accetta la critica con consapevolezza e rispetto.

    Lo stesso rispetto che loro avevano nel vivere in una città tra le più multiculturali e tra persone che esprimevano liberamente le proprie religioni/convinzioni in torno a loro, ogni giorno, ma che molti qui non riescono a vedere.

    Quello che oggi un buon cristiano dovrebbe limitarsi a fare è pregare per le anime di persone che nel loro, seppur piccolo modo, cercavano di difendere la libertà di pensiero.
    Quello che dovrebbe invece fare un buon italiano.. iniziare a difendere la propria libertà di parola, di voto, di pensiero.. troppo spesso data per scontata.
    Ma si sa.. l’uomo è un essere dalla memoria a breve termine.. se non perde ciò che ha non capisce e passa il tempo a lamentarsi o criticare quando ha troppo.

  113. “La malizia sta negli occhi di chi guarda”… Il fatto che per alcune persone queste vignette possano essere di pessimo gusto o offensive la dice lunga. Charlie è un giornale che fa quello! È come lamentarsi per la volgarità di un film porno dopo aver cambiato canale! Se non ti va bene, non guardarlo!

    Io sono ateo, ma rispetti tutti i credenti delle varie religioni. Nessun problema con nessuno! Finchè qualcuno mi viene a dire “ma no, è sbagliato non credere in Gesù Cristo!”. Non è forse la stessa cosa questa?

    Vi state lamentando per un giornale che non avreste mai letto, mai visto, mai contestato se non fosse accaduta la disgrazia di qualche giorno fa. Quindi, dato che non l’avreste mai fatto, non cominciate ora!

  114. Proprio perché bisogna rispettare il pensiero di tutti non si deve censurare la vignetta altrui… La libertà non è tale se si impedisce a qualcuno di esprimersi e chi non gradisce cette vignette ha tutta la libertà di non guardarle, o di guardarle e di criticarle. Non è un caso che Charlie Hebdo sia un giornale a tiratura piuttosto limitata…

  115. Nell’esprimere dissenso verso la feroce strage posta in essere da due assassini dietro il paravento di pretese e ingiustificate motivazioni religiose voglio rammentare che comunque un giornale come quello, in Italia, non sarebbe mai uscito (se non ci credete andate al link). Al pari della censura che subì Luttazzi e che lo allontanò definitivamente dalle scene televisive, una rivista come quella da noi forse non avrebbe visto neppure la luce. Fuori luogo appare questo amore per la libertà di satira e di espressione riscoperta oggi fra tanti, compresi ancormen di grido e politici nostrani. Quindi oltre a spezzare lance in difesa di un lontano giornale parigino faremmo bene a spezzare qualche bastoncino da shangai in difesa della libertà di espressione e satira in casa nostra. Questo a prescindere dal fatto che io un giornale come Charlie Hebdo non lo leggerei mai. Davvero volgare ! Benchè sia ateo non mi piace chi offende le persone in quello in cui credono.

    1. Credo tu sia uno dei pochi che ha centrato il punto. L’intimità di un ateo e di un religioso avranno per forza sfumature e soggetti di riferimento diversi. Non dico, ne’ giusti ne’ sbagliati, solo diversi. Prendersela in maniera così becera e volgare con l’intimità di qualcuno può non costituire reato (ed è questo il punto) in qualche paese, ma è di per sé desecrabile (non uso il termine a caso) sempre, che si tratti di una madre o un padre religioso, o di una madre e un padre e stop.

  116. Secondo me ha toppato in pieno. “Je Suis Charlie” non vuole dire (e chi intende quello ha toppato quanto lei) essere d’accordo con quanto pubblicava Charlie Hebdo. Semplicemente affermare il diritto di potere pubblicare anche le critiche offensive al sentimento religioso (come nessuno si sogna di impedire offese al credo politico, a quello calcistico, a quello filosofico eccetera).
    L’unica cosa che dovrebbe essere impubblicabile è l’istigazione a delinquere, punto. Un’idea, per quanto brutta, deve poter essere espressa.

    “Condanno come tutti la strage di Parigi, ma io non sono così, il mio concetto di libertà non è questo qui, il mio concetto di civiltà occidentale non è questo qui. E voi?”

    Il mio è quello sopra, il suo qual è? Per lei il concetto di libertà è ‘ciò che la maggioranza ritiene accettabile’? Mi auguro di no, perchè qual’ora un domani la maggioranza fosse atea, spero condivida i miei valori, non i suoi, altrimenti il risultato sarebbe un neo stalinismo o un neo maoismo, con le chiese trasformate in granai perchè fanno propaganda di stupidaggini dannose alla collettività, che ‘offendono il senso razionale della gente’.

    1. No, lasci stare le chiese, questo è un ragionamento culturale non ecclesiale. Per me si può pubblicare tutto (anche queste vignette, che mi limito a criticare, anche se sembra non si possa più fare). Ma pubblicare tutto per me è pubblicare tutto davvero. Grazie per il suo intervento.

      1. Criticare quelle vignette è un pari diritto del poterle pubblicare.

        In Francia poi sull’onda dell’emozione hanno indagato per apologia di terrorismo Dieudonné. Spero vivamente che la reazione dei compatrioti di Voltaire non sia una specie di Patriot Act post 11/09, altrimenti i fanatici della jihad si fregheranno le mani dalla gioia.

        Grazie a lei.

  117. Bravi, avete scoperto che esisteva un giornale che non vi piaceva, che notizia. Meno male che c’è l’autore dell’articolo custode del buon gusto che per dircelo ha pensato bene di non aspettare manco che li seppellissero per farsi un po’ di click sui morti ammazzati. Questo si che è giornalismo raffinato.

  118. sull’argomento è interessante vedere quello che scrivono sui media russi. Da internet riporto traducendo malamente con lausilio di Google translate: “L’Occidente non considera la fede degna di rispetto – il diritto di prendere in giro la fede è superiore ai locali “valori”. Abbandonando la propria fede e le tradizioni, l’élite europea non ha intenzione di rispettare eventuali cristiani o musulmani – ma se i cattolici o protestanti non possono più badare a loro stessi (per esempio: aver provato a narrare il sermone del tempio denunciando l’omosessualità come empia e contraria alla natura umana ha conseguito una pena detentiva al pastore svedese), i musulmani non intendono accettare un insulto.” L’articolo pone l’accento sulle conseguenze della politica senza valori della globalizzazione di un ‘europa asservita al mondo anglosassone. Più volte cita due volte il proverbio “chi semina vento raccoglie tempesta.”

    link: http://vz.ru/world/2015/1/9/723557.html

  119. Personalmente trovo che il suo articolo sia completamente privo di un senso. Innanzitutto lei dice che non si può offendere qualcosa a cui altri tengono, ma in tal caso la libertà di parola a cosa servirebbe? A dire solamente il bello del mondo? Per di più esiste qualcosa a cui nessuno tiene? Le fornisco io la risposta: no. Inoltre il compito della satira è proprio quello di “castigare ridendo mores” vale a dire di evidenziare e criticare aspetti della nostra vita, le nostre abitudini, facendo dell’ironia, prendendo in giro. La satira deve il suo nome al termine latino “satur” che significa “pieno”, proprio ad indicare che non esiste alcun argomento che sia fuori dalla sua portata, per quanto ciò possa infastidire. Se al tempo degli imperatori romano c’erano autori che facevano satira sugli stessi imperatori (a loro rischio e pericolo, con conseguenze dirette sulla loro vita) perché qualcuno non dovrebbe aver la facoltà di fare satira su politica, religione, sport o qualsiasi altro argomento oggi, nel tredicesimo secolo? La invito quindi a documentarsi ed informarsi meglio la prossima volta che scrive un articolo, non solamente circa l’argomento, ma anche al lessico e alla maniera che utilizza per scrivere.
    Per finire le ricordo che nella nostra bella e ricca lingua non si iniziano periodi con congiunzioni come “ma”, facendolo nel titolo del suo articolo è una terribile “caduta di stile” per un giornalista ed un “pugno in un occhio” per un lettore minimamente attento.
    Mi spiace dirlo ma si tratta di un pessimo articolo, dotato di una pessima documentazione riguardo alla materia, la satira.
    Spero di leggere in futuro articoli migliori.

    1. Credo che abbia letto male sia il mio articolo, sia il dizionario dove ha rintracciato la definizione di satira che ha minuziosamente copiato (male).
      Le faccio però un bignami del mio pensiero: “Non chiedo censure, chiusure, multe, condanno la strage criticando le vignette. Sempre che il diritto di critica esista ancora”.
      In quanto al “ma”, s’informi sull’evoluzione della lingua. Grazie per il suo intervento.

    2. ma io mi chiedo perché i giornali islamici non sputano sul cristianesimo.
      e non dirmi che però intanto ci sono i terroristi che ti ammazzano perché noi occidentali quanti musulmani abbiamo seccato nelle ultime guerre e nessuno si oppone allo sterminio di israele sui palestinesi!
      voi vi indignate su quello che vi fa comodo…
      i musulmani sono piu di un miliardo e 300 e poche migliaia di assassni non giustifica quello che si sta dicendo dell’islam in questi giorni!

  120. Ogni considerazione deve tener conto del contesto sociale e culturale in cui si colloca Charlie Hebdo. Siamo in Francia, paese laico e libero, anni avanti rispetto all’Italia e non solo rispetto all’Italia.

    In Francia si può fare satira nel senso vero del termine. Quindi si può anche scherzare sulle religioni. Niente di offensivo verso il sacro, ma satira verso un’ideologia. Perché in uno stato laico la religione è un’ideologia.

    In Italia abbiamo censurato e censuriamo per molto meno.

    Non credo che gli italiani siano le persone più adatte, ahinoi, per giudicare qual è l’asticella, se asticella deve esserci, oltre la quale la satira non può andare.

  121. non si uccide per delle copertine sciocche,solo chi è integrato ed è intelligente capisce la satira..anche ai cristiani fanno copertine stupide,pero.!!mica andiamo a sterminare mezzo stato come fanno loro,solo perchè vogliono l’islam dominare..sono stati tre idioti,potevano difendersi con i tribunali,avrebbero avuto piu’ appoggio da tutti..quindi gli orrori del passato non hanno insegnato niente,anziii..!! sono figure da emulare….
    ALLORA,CI DIFENDEREMO.!!

  122. Non mi pare che nessuno abbia mai costretto qualche credente a sfogliare questa rivista o mi sbaglio? Chi la trova divertente la compra, la legge e ci ride sopra. Chi la trova offensiva puo’ tranquillamente ignorarla. Credo che questa sia la liberta’, poi se vi piace fare i moralisti da accatto e’ un altro discorso….

  123. Diciamo che è anche questione di tempismo.
    Adesso è proprio sbagliato dire “non mi piace il giornale”, allo stesso modo in cui si dice “non mi piace la pasta. Potevi dirlo prima della strage, o tanto dopo. È democraticamente poco delicato e, mi permetto, infantile.
    Charlie Hebdo è satira e volgaritá, un genere di volgaritá che non è certo quella del Jersey Shore.
    Non può essere tutto “orto”, bigotto, intellettualoide. Grazie al cielo c è chi fa del volgare intelligente, della satira pungente.

    1. In democrazia, visto che lei ne parla, i tempi non li decide uno solo, fosse anche lei o io. I tempi, in democrazia, attengono alla libertà di espressione, che rivendico per Charlie senza se e senza ma, e un pochino anche per me. Grazie per il suo intervento.

  124. Non sono assolutamente d’accordo con l’articolo. Non ho mai sentito la mia fede cristiana minacciata da nessuna vignetta, per quanto volgare. Quindi accettiamolo. Cristiani, musulmani, tutti. La satira esiste da millenni e il discorso è sempre lo stesso, SE SI PONE UN LIMITE ALLA SATIRA ESSA SMETTE DI ESSERE SATIRA.

  125. Quelle vignette non sono solo irriverenti, sono anche violentemente provocatorie e per questo sono indifendibili per se stesse. Ma se il punto è solo la libertà d’espressione, spiegatemi il perchè della legge Scalfarotto… Provate a fare una bella vignetta sui Gay e vedete se vi si concede la stessa libertà di stampa ed espressione che si rivendica per Charlie Hebdo… Solo questo basta per dire quanto strumentale è la difesa de giornale francese. Per questo io condanno la strage, il terrorismo, la Jihad, ma…. ribadisco… IO NON SONO CHARLIE!

  126. Si chiama SATIRA, non è una cosa nuova, esiste dai tempi di Giulio Cesare… è il suo compito quello di ferire la gente, ma allo scopo di far riflettere.

    1. Non parlo di censure, chiusure o multe. Condanno l’attentato senza se e senza ma e critico le vignette. Si può fare? Grazie per il suo intervento.

      ps: sono le armi che feriscono e a volte uccidono.

  127. Giustificare Charlie non significa democraticamente proteggere la libertà di espressione, ma bensì la libertà d’azione. Esprimere un concetto o un IDEA è ben diverso da schernire o offendere qualcuno. L’offesa gratuita, anche se azione artistica come quella contenuta in una vignetta o in un fumetto non può essere giustificata soprattutto se l’oggetto dello scherno sono razza e religione. Charlie non é giustificabile come non lo erano le vignette razziali che circolavano in Europa prima della seconda guerra mondiale. Difendere questo tipo di espressione significa dare credito a qualsiasi tipo di propaganda.
    Restano poi le morti anch’esse vuote come il contenuto di una vignetta, figlie della difesa delle idee, o forse meglio dell’offensiva per la difesa delle idee. Morti legate ad azioni sulle quali non vi è giustificazione alcuna, ma solo, la mancanza di capacità vera degli stati europei, di darsi un vero tono laico dove il relativismo deve essere in ogni modo combattuto in nome della vera uguaglianza dei popoli.

  128. w charlie w la liberté, sempre e comunque
    quello che offende te non offende me.
    se il giornale non ti piace non lo compri,
    a me piace e sono contenta che esista
    inoltre non sono atea

  129. Se si può fare satira su tutto: quale sarebbe allora la satira adeguata sull’omicidio della redazione di questo giornale ? Sarebbe pensabile qualcosa allo scopo di rendere volgare ciò che è accaduto a quei giornalisti e satiristi ? No. Ma perché no ? Si capisce: la vita è intoccabile, non va derisa perché è un valore fondamentale a tutti. A tutti ? Ma allora i terroristi la pensano pure così ? No. Non la pensano così. Sarebbero allora autorizzati a fare satira con ciò che a loro vale meno della loro Fede ? Ad esempio, con la vita? No. Non è accettabile a noi. Allora come possiamo permetterci di fare satira con qualcosa che a loro vale di più della loro vita ? Lo facciamo nel nome della libertà ? Ma questo a me suona più ipocrisia che altro. Se conosciamo i valori degli altri e gli attacchiamo senza neanche chiedersi quale potrebbero essere le conseguenze, siamo stupidi noi. No i terroristi. Loro sono prevedibili. Agiscono secondo la loro fede. Conosciamo la loro Fede ma non rispettiamo il loro diritto di vivere secondo quel che credono, perché li deridiamo pubblicamente. Attacchiamo pubblicamente ciò che a loro è più sacro della vita, e aspettiamo da loro il rispetto alla nostra vita? Ma non é questa una contraddizione ? Non siamo noi i più civilizzati per così dire ? Oppure non siamo più liberi per decidere di rispettare i valori gli uni gli altri perché abbiamo reso assoluto il diritto di dire quel che pensiamo, semplicemente perché ci viene in mente, dimenticando che ci sta anche il diritto di non essere volgarizzato pubblicamente ? La Fede e la Vita sono valori pari in questo gioco. Ma impareremo la lezione questa volta ?

  130. Se uno si ferma semplicemente a guardare le copertine può anche esprimere un parere tipo “bella!”…”brutta”. Ma qui si fa un po’ di polemica facile, decontestualizzando l’immagine dal titolo. Ad esempio la copertina con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo si riferisce al periodo in cui si discuteva del matrimonio omosessuale. La satira va a colpire l’ipocrisia di uno Stato che si definisce laico, ma poi si fa dire dalla Chiesa (ma con quale diritto la Chiesa interviene negli affari temporali?) come deve agire in merito. Se uno Stato è laico si deve comportare coerentemente con questa definizione. Saranno poi i suoi cittadini, in base alla loro coscienza e credo, a decidere come comportarsi in merito a certe tematiche. L’omosessuale cattolico si asterrà dal contrarre matrimonio, quello laico sarà libero di farlo in quanto lo Stato (laico) glielo consente. Quella di Charlie è una satira doverosa e dovuta, che cesserebbe di esistere semplicemente se gli “uomini di religione” la smettessero di fare gli ipocriti (non ci sarebbe più nulla su cui far satira, no?).

    1. Ho capito. Lei dice: per stigmatizzare l’ipocrisia della mancata laicità dello Stato (quello francese, poi… iperlaico…), ecco una pornovignetta con la Trinità. Si rende conto della illogicità della sua affermazione?
      In ogni caso, non parlo di censure, di chiusure o multe. Condanno l’attentato senza se e senza ma e critico le vignette. Si può fare? Grazie per il suo intervento.

    2. Cara Monica, vorrei puntualizzare un un aspetto che molti contestano, a mio parere, con troppa superficialità, e cioè chiedersi: «con quale diritto la Chiesa interviene negli affari temporali?».
      Ma io vi chiedo, da cristiano quale sono: la Chiesa è fatta di esseri umani o di sassi? Perché un qualunque cittadino laico può e DEVE intervenire negli affari temporali in quanto glielo chiede la Costituzione (per parlare dell’Italia) e un cittadino cattolico, o un cattolico in genere, non può dire la sua?
      La Chiesa (intesa sia come istituzione che come cristiani) È NEL MONDO; e come tale deve intervernire nel mondo secondo i suoi princìpi, allo stesso modo di come interviene nel mondo il liberale, il comunista, il fascista, il capitalista, il commerciante, l’ateo etc.
      Ergo: la Chiesa non può (secondo il mio parere, e qui concordo con te) imporre nulla allo Stato, se non esprimere il proprio parere; ma se lo Stato si lascia condizionare dalla Chiesa, allora sarà stata colpa nostra (mia e tua) se abbiamo mandato a governarci persone condizionabili. Non ti pare?

  131. Cari signori “Je suis Charlie” anche se non mi piacciono alcune vignette pubblicate. Qui non si discute il contenuto del giornale, nessuno vi costringe a comprarlo quindi siete “liberi” di fare una scelta. Qui si discute sulla “liberta” di esprimere la propria opinione a prescindere dalla condivisione o meno di quello che tu dici. Non si discute sulla bellezza o meno del giornale ma sulla libertà di espressione che è sancita anche dalla carta costituizonale Europea. Se dovessimo giudicareun giornale dalla bellezza/bruttezza o dal contenuto probabilmente andrebbero chiusi tutti. Basti pensare quante volte la stessa notizia assume significati differenti a secondo di chi la pubblica o da come viene pubblicata..
    Scusate la mia intrusione vi lascio con una frase di Voltaire (che forse uno stupido non era):
    “Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere”.

    1. Qui nessuno, tranne lei, ha parlato mai di chiusure. Quindi ribadisco: non parlo di censure, chiusure o multe. Condanno l’attentato senza se e senza ma e critico le vignette. Si può fare? Grazie per il suo intervento.

  132. Ritengo che alcune vignette abbiano bisogno di note per una corretta comprensione, contestualizzate ai temi dibattuti. Ma credo che (le istruzioni per l’uso) non sarebbero sufficienti. Nelle mia città per mesi giravano enormi scritte su autobus e tram del tipo Dio non esiste , le religioni intese come costruzioni intellettuali create dall’uomo, nessun spazio a verità rivelate questo a supporto del Festival della scienza. Voglio intendere che tra due visioni una laica e l’altra religiosa le vignette, mi rendo conto che risultino insopportabili per chi si realizza nella vita grazie alla fede.
    Detto questo lei ha tutto il diritto di criticarle, ma non dimentichi che il suo è un approccio all’esistenza differente rispetto a quello di tanta altra gente che non la pensa assolutamente come lei.

  133. Mi perdoni ma il significato specifico della parola tolleranza, di cui tanto rivendicate l’appartenenza, è esattamente quello di accettare le idee altrui. Questi signori veicolano alcuni concetti estremi a cui spesso la religione si riconduce per esprimere il proprio pensiero, che giusto o sbagliato che lo si ritenga, è comunque lecito. Certo che si può non essere concordi, così come loro hanno il diritto di non essere concordi con le sue idee religiose, che io non comprendo e non condivido ma accetto. Ha mai provato a pensare che quando lei, lecitamente, va la domenica mattina in chiesa fomenta uno stereotipo in questo paese che può rendere difficile la vita di un ateo o di un agnostico sotto il profilo sociale? Perché quel singolo gesto permette ad alcuni politicanti da quattro soldi di questo paese di attaccarsi alla sua cultura religiosa per entrare in parlamento e fare le leggi che vuole. Eppure nessuno si sogna di dirle di non farlo, ma almeno mi conceda la libertà di poter esprimere il mio concetto, e se lo ritengo giusto anche in modo più forte del previsto, in caso ne pagherò le conseguenze legali o morali che ne conseguiranno. Capisco il suo pensiero, ma se ci pensa bene gli estremisti islamici che piazzano bombe per difendere l’onore di Maometto o chi per lui fanno esattamente questo: criticano in modo estremo la libertà degli altri nel pensare che stiano sbagliando.

    1. Ah ah ah ah ah! Guardi, di sciocchezze in questi giorni ne ho lette tante, ma la sua è nelle primissime tre in assoluto: lei dice che io andando a Messa la domenica “fomento uno stereotipo che che rende la vita difficile ad un ateo”? Ma si rende conto?
      E comunque non parlo di censure, chiusure o multe. Condanno l’attentato senza se e senza ma e critico le vignette. Si può fare? Grazie per il suo intervento.

      1. Guardi può farsi tutte le risate che vuole, che per altro dimostrano niente altro che il poco rispetto che ha per le opinioni altrui. Detto questo le ribadisco quanto detto: vuole negare che questo paese non é mai stato condizionato politicamente da chi segue il suo credo? Lo vada a spiegare alle vittime della mafia appoggiata dalla dc degli anni 80, poi ne riparliamo. In ogni caso la sua considerazione, come ho scritto in un altro articolo, equivale a chiedersi se fosse sbagliato che Aldo moro professare i suoi ideali per evitare di scaldare le brigate rosse. Complimenti per il bel ragionamento, anche a chi condivide l’opinione.

        1. Io rido della seguente frase: che io andando a Messa la domenica “fomento uno stereotipo che rende la vita difficile ad un ateo”
          Questa è una solenne sciocchezza. Se io vado a messa, non fomento nulla.
          Guardi, non voglio sembrarle irrispettoso e le chiedo scusa se sono stato eccessivo, ma veramente l’idea di fomentare qualcosa di male andando a messa è una sciocchezza che va stigmatizzata. Grazie comunque per il suo intervento.

  134. La parola non va data al “Mitra”, è anni che ci sono e io non le avevo mai viste. Forse perchè cerco e guardo quello che mi interessa e basta. Si può fare??

  135. Bello o brutto è irrilevante, il punto è che avevano il diritto di scrivere quello che pareva loro (e se esagerano ci sono sempre i tribunali), non si può pensare di avere il diritto di professare una religione (ritenendo magari anche di avere il diritto di imporre le proprie idiosincrasia anche a quelli che non le condividono) e poi negare ad altri il diritto di critica, anche se blasfema, non esistono diritti a senso unico (quelli a senso unico si chiamano privilegi, e le religioni spesso pretendono privilegi, piú che diritti). Non c’è bisogno che le vignette piacciano a tutti, e si ha diritto a criticarle, cosí come si ha diritto di criticare credenze e usanze obsolete, arcaiche. Del resto se un papa può dire impunemente che i mali del mondo sono colpa dell’ateismo senza che nessun ateo pensi di andarlo a mitragliare una ragione ci sarà 😉

  136. Posso? Posso stringerle la mano? Finalmente. No, perché la stessa cosa l’aveva detta un giornale importante inglese, ed è uscito come “scandalo!”. Scandalo? E’ la verità. Pienamente d’accordo.
    Grazie al cielo qualcuno ancora ragiona! Grazie.

  137. Non conoscevo prima dei fatti di cronaca il giornale Charlie Hebdo e non entro nel merito delle sue vignette perchè, penso, che milioni di persone con la scritta io sono Charlie Hebdo abbiano voluto non approvarne i contenuti, che possono essere soggettivamente intesi come blasfemi o liberali o semplicemente di cattivo gusto, ma abbiano voluto condannare la violenza inaudita di chi reagisce in maniera disumana a qualsiasi provocazione, utilizzando i colpi di mitra e facendo una mattanza perchè ritiene di sentirsi offeso. Ciò a maggior ragione se si considera che tutto ciò viene fatto nel nome di una fede religiosa, manipolata in modo tale da incitare all’odio e alla violenza anzichè alla pace e alla tolleranza.

  138. è un problema di morale e di educazione. E’ lo stesso motivo per cui non si va in giro nudi, e le maestre d’asilo non vanno in giro nude a far lezione ai bambini di 2 anni! 1 è immorale 2 è diseducativo. Libertà vuol dire non fare ciò che hai in testa,offendere gli altri non è tollerabile in nessun modo, te in casa tua puoi fare quello che vuoi, sei libero, nessun limite, ma nel momento in cui porti dentro casa tua 6500 kili di tritolo permetti che forse io che abito al piano di sotto o sopra ho ragione di recriminare qualcosa? Sei libero ma non devi ledere (o offendere in questo caso) la libertà altrui!!! Se cosi non è aboliamo la costituzione e facciamo regnare l’anarchia

  139. Le religIoni e il bigottismo sono il cancro e l’ingoranza peggiore della mente, se si è liberi da qualsiasi ridicola dottrina si può ridere di tutto e tutti e nessuno se la prende anzi ci ride anch’esso… Di sacro c’è solo la libertà di pensare senza dottrine civili p religiose che hanno rovinato per millenni la storia… La scienza quella si che è roba seria ma gli scienziati che ci danno la libertà sanno ridere…

    1. La scienza e fede sono due cose ben diverse. Una investiga il come e l’altra il perché delle cose. Nella storia fede e scienza per la loro diversità no cozzano tra di loro. Dove la scienza non arriva, allora arriva la fede. Sono le parole di un santo che studiava la scienza. Per non parlare dei tanti scienziati cattolici o religiosi, tra cui anche preti, che pur essendo scienziati stranamente possiedono la fede. E per non parlare dei tanti scienziati preti che hanno dato una buona mano alla scienza che conosciamo ora. Avere il rispetto per una persona mi sembra una cosa dovuta. E se lei si mettesse nei panni di altri e non solo nei suoi? E se lei pensa tutto quello che ha scritto allora lei dovrebbe essere il primo ad avere rispetto per le altre persone e in quello che credono. Conosco tanti musulmani e atei che si irritano quando qualcuno non ha rispetto dell’altro solo perché questo non crede e li mette in cattiva luce. Se veramente non crede non é giusto prendersela con le cose che stanno a cuore agli altri. Il rispetto é dovuto nella liberta sua e degli altri. Spero di nn offendere ma di chiarire la posizione anche da parte di un credente. Poi lei se vuole rimanga della sua idea. Gazie

  140. Sono solo un giovane ragazzo ,ma da quello che ho letto fino ad ora sono stati quasi tutti giudizi nei vostri confronti. La liberta, quella vera, risiede nelle regole della esistenza con altri umani. La libertà si gioca su questo. Vivere in modo sano e corretto con chi mi sta affianco. Si monopolizza troppo questo termine, la libertà. Se non ci fossero delle regole nella nostra vita saremmo nella anarchia. Quello che hanno fatto questi islamici fanatici é un abominio per la vita e la libertà. Da questo fatto ora si parla di questo giornale, come se fosse ora il vero centro del discorso. É bello o brutto? Bisogna ammettere che é indecoroso ma esiste. Forse sarebbe stato meglio che si fossero accorti prima che la copertina con immagini del genere sono offensive e profanano il sacro. La libertà di questo giornale, come tanti altri, minano alla convivenza normale tra uomini. Per tanto io posso ignorarlo ma tutto questo non rispetta le regole di convivenza provocando in noi indignazione. Io sono credente e praticante e ho sempre chiuso gli occhi, ma la mia indignazione rimane tale. La libertà si gioca in tutto questo. Tocca a noi capire come meglio usarla per convivere civilmente rispettando l’altro. Questo giornale non aiuta coloro che aderiscono ad un religione con coloro che ci sputano sopra la fede. Non sta nelle regole, come anche l’abominio di quei fanatici non sta ne in cielo ne in terra. Spero di non aver offeso nessuno e spero di aver provocato qualcosa di costruttivo. Grazie.

    1. Joe, complimenti per non aver capito niente… secondo te la libertà risiede nel dire solo cose belle? Che seguono le regole che piacciono a te? Cosí è troppo facile non ti pare? La libertà è permettere agli altri di dire la loro, indipendentemente dal fatto che tu condivida o no, indipendentemente dal fatto se ti piaccia o no. Senza questa libertà a te potrebbe essere impedito essere cristiano, o musulmano, o quello che ti pare… L’abominio è pensare che solo quello che piace a te o segue le tue regole sia permissibile, tu non stai parlando di libertà, ma solo di privilegi, da accordare a chi dici tu. Tranquillo, sei in buona compagnia 😉

  141. Il fatto stesso di stare qui, noi tutti, ad esprimere quello che pensiamo, piaccia o meno a chi ci legge, dovrebbe farvi capire che questa è una libertà che deve avere CHIUNQUE! Se mettiamo in discussione questa cosa diamo la possibilità anche a chi non la pensa come noi di poterci chiudere la bocca! Ma come fate a non capire? Se quello che vedete o sentite non vi piace, fate a meno di guardare e ascoltare! Anche a me dà fastidio leggere molti dei vostri commenti ma non starò li a fare
    polemiche sterili, semplicemente sorvolo! Nemmeno a me piace molto questo tipo di satira ma sicuramente c’è gente che l’apprezza….buon per loro ….mentre a me sia concesso leggere, guardare, dire e pensare quello che mi pare!

  142. La strage di Parigi va condannata senza alcun distinguo: non è concepibile che degli uomini possano venire uccisi solo per aver pubblicato delle vignette, qualunque sia il contenuto.

    Questo non significa che si debba essere d’accordo con quanto pubblicato; per rispondere al quesito dell’articolo trovo anche io che le vignette pubblicate siano una vera porcheria, però non auspico la fucilazione di nessuno e nemmeno la censura di alcunchè; mi limito democraticamente a sperare che come me non piacciano a tanti altri e il giornale chiuda per mancanza di lettori.

      1. Certo e infatti prima della tragedia c’era l’internetta piena di gente indignata per quelle vignette.. Come se poi nei commenti di qualsiasi articolo uscito sulla questione non ci siano un discreto 90% che ammette di non aver conosciuto il giornale fino a quel momento..

  143. Botta Fabrizio: faccio una riflessione personalissima che sicuramente qualcuno avrà già scritto. Io non sono CHARLIE, fino a ieri non sapevo che esistesse ma sono contento che esista. sono contento perché è una forma di libertà, bella o brutta che sia. è bello sapere che posso dire anche questo in questo modo.
    Personalmente non mi piace questo giornale e penso che mai lo comprerò ma sono contento che possa esistere in mezzo a tanti altri giornali come Famiglia Cristiana, Novella2000, Play Boy, Il Foglio, L’unità, il blog di Grillo e il mio blog che esprimono una idea condivisibile ( e quindi leggibile), non condivisibie (quindi ignorabile e contestabile).
    Il rispetto degli altri. La tolleranza è dire anche questo e, sempre personalmente, credo che questa strage ce l’abbia tolta.
    Ci ha tolto la libertà anche di dire Io non sono CHARLIE.
    Milioni di persone hanno postato solidarietà ad una cosa che non conoscevano affermando di esserla senza informarsi che cosa facevano.
    Forse questa, a mio avviso e con le dovute proporzioni, la più grossa strage fatta da questi terroristi.

  144. Francamente non apprezzo chi bestemmia e chi offende e oltraggia non solo la religione, a prescindere dal credo o dal tipo di minoranza alla quale si appartiene. Lo trovo di pessimo gusto e profondamente offensivo e lesivo dell’altrui libertà di pensarla come meglio crede. Ciò nonostante, io sono Charlie per il semplice motivo che è uno dei pochi modi civili e non violenti per condannare quanto è avvenuto.

  145. Scusate, ma questa libertà di pensiero, questa liberta mia che inizia dove finisce la tua sono cose un po’ diverse dal politically correct e dal vogliamo ci bene… la satira è (definizione del vocabolario) “Genere di composizione poetica a carattere moralistico o comico, che mette in risalto, con espressioni che vanno dall’ironia pacata e discorsiva fino allo scherno e all’invettiva sferzante, costumi o atteggiamenti comuni alla generalità degli uomini, o tipici di una categoria o di un solo individuo.”
    Mi pare che le copertine postate centrino perfettamente il punto: danno fastidio a chi crede in certe cose, ma dovrebero far pensare, cosa che non siamo più abituati a fare: se una cosa non garba, non si cerca di capire se può avere un senso o meno, semplicemente la si considera sbagliata. E questo non è libertà di pensiero, è volere che tutti la pensimo come noi.
    In particolare quella postata, per quanto pesante (perchè è pesante), punta il dito sulla posizione della chiesa su omosessualità e matrimoni tra persone dello stesso sesso.

  146. “Ma c’è un’appropriazione indebita in queste copertine, di ciò che è caro e sacro e quindi inviolabile …” Parlerei di cattivo gusto, perché parlando di omosessualità e di molto altro a violare il sacro, l’essere umano, non sono di certo stati soli, magari con buon gusto ma forse il buon gusto in certi frangenti é anche peggio del cattivo gusto.

  147. Ciò che è successo non può far altro che farci riflettere su cosa siano capaci di fare questi terroristi….io non voglio giudicare il lavoro di Charlie hebdo…semplicemente preferirei che lo slogan fosse ” je suis-seguito dal proprio nome”e chi volesse onorare le vittime potrebbe rispolverare il vecchio “Charlie vive”…più corretto verso la propria libertà di pensiero che in ogni caso non dovrebbe mai essere violata.

  148. Si chiama satira perchè è fastidiosa e talvolta sconcertante. Serve a questo. Funziona solo così, altrimenti non mette in moto i neuroni. E per chi non è imbibito di qualche credo religioso,quelle vignette hanno un messaggio “nascosto”. Sarebbe anche ora che si cominciasse a prendere la religione meno sul serio e si imparasse a riderci un po’ più sopra.

  149. In effetti le vignette di Charlie Hebdo sono il festival del cattivo gusto, se questi sono l’umorismo e la satira secondo i francesi si salvi chi può!

  150. Questo è un giornale di satira! Le vignette hanno il compito di mostrare la religione, la politica ecc in modo tale che le persone possano avere un punto di vista diverso, andando oltre la volgarità, che non dovrebbe far parte dei nostri dizionari.
    Proprio per questo motivo, gli stessi francesi avevano apostrofato lo stesso con “merde” e se ne vendevano pochissime stampe.
    Cosa hanno ottenuto? Il giornale non ha mai prodotto così tante copie, i vignettisti sono diventati eroi nazionali se non europei ed il razzismo, fomentato anche da alcune sezioni politiche, ha bussato al cervello di ogni persona.
    Hanno “attaccato” un giornale ma il risultato è stato di insinuare nelle menti di molti quella paura (paura che porta all’odio) del diverso che con tanta fatica stavamo combattendo. Personalmente non condanno le vignette anche se irriverenti su temi a me cari.Ho 23 anni e sono dotato di libero arbitrio. Detto questo, capisco che la mia è una cultura di tipo occidentale votata sul dialogo e sulla comprensione (non fare al prossimo ciò che non vuoi essere fatto a te) ben diversa da quella impartita ai popoli di fede musulmana. Un solo pensiero dovrebbe essere presente in ogni cultura, siamo tutti esseri della stessa specie, dotati di intelligenza propria, sterminarci tra noi ( non parlo solo delle vicende di questi ultimi anni, le crociate le abbiamo incominciate 900 anni fa ) a chi conviene? L’unica vincitrice è l’industria delle armi, riflettete su questo più che sul giornale e su delle vignette satiriche. Quante vale la nostra vita in armi e quindi in denaro?

  151. Basta non comprarlo. E’ questo il senso della libertà, un’edicola piena di giornali. Trovo offensivo l’esistenza de “Il Giornale” che spesso offende la mia sensibilità, ma semplicmenete non lo compro o non lo leggo. Molta gente trova offensiva la pornografia, non la vede o legge. Odio le riviste di armi, esistono ed è un bene, perché a qualcuno piacciono.
    Come quando si cambia canale.

  152. La satira può essere paragonata alla polvere da sparo, se la usi a fin di bene, è bene! Altrimenti fai solo danni, talvolta irreparabili. Occhio !!! Non lasciamoci prendere la mano dall’uno o dall’altro versante

  153. Tutti coloro che qui si scandalizzano per la presunta “volgarità” ed “irriverenza” delle vignette di Charlie dovrebbero ricordarsi delle infinite volgarità _ per usare un eufemismo _ fatte patire dalla chiesa (ma più in generale dalla religione) alle persone comuni, in due millenni di vessazioni e crimini al cui confronto simili vignette sono davvero ben poca cosa…

  154. Io abito in francia e non avevo mai visto questo giornale e penso che non l’avrei neanche comprato troppo provocatore è volgare ma non per questo da uccidere

  155. Condanno i terroristi “MA” è come dire sono contro la pena di morte “trane”..cioè sei a favore della pena di morte! In questo caso non è una condannazione.
    In effetti, Charlie non lo sei per niente!!
    Se avessi letto un po questo giornale, avresti capito che queste provocazioni avevano un obiettivo solo : INTERROGARE.
    Nel giornale uscito mercoledì, gerard biard dice : “nous remercions de tout notre coeur ceux qui sont vraiment à nos côtés.. Et nous emmerdons les autres, qui de toute façon s’en foutent.”

    1. No, ti sbagli. Il mio “ma” non è una giustificazione. Vuol dire invece: siamo tutti d’accordo nel condannare l’attentato e nella difesa della libertà di espressione MA, in nome della libertà di espressione, io aggiungo anche che quelle vignette non mi piacciono. Posso dirlo? Grazie per il tuo intervento.

  156. Il problema è che è senz’altro possibile, anzi doveroso, dire che Charlie Hebdo a te non piace… il punto è che – quando parli di civiltà occidentale ti stai sbagliando – da noi esiste la libertà di stampa e di parola, non c’è niente di sacro e inviolabile (almeno nell’ambito delle idee, ovviamente) di cui non si può parlare. Altra cosa è osannare un criminale come ha fatto il comico francese arrestato (però non lo hanno mitragliato, è solo agli arresti domiciliari, ci arrivi anche tu che non è la stessa cosa, o no?) 😉

  157. Purtroppo esiste tanta gente da noi (ma non solo da noi) pronta ad indignarsi davanti a delle vignette, o degli scritti/parole non abbastanza servili verso il potere… ma del tutto indifferenti a secoli di intolleranza e assassini computi da quegli stessi poteri che vorrebbero inviolabili e inattaccabili…

  158. Dove sta scritto che quelle vignette debbano per forza piacere a tutti?
    Ma a me (e a centinaia di migliaia di altre persone, vista la tiratura del giornale) fanno sorridere, perché rappresentano uno sberleffo a religioni che trovo orrende sotto tanti punti di vista.
    Chi si indigna per quelle copertine mi ricorda molto il frate Jorge da Burgos ne “Il nome della rosa”, quando afferma che «il riso uccide la paura, e senza la paura non ci può essere la fede.»
    Il giorno che la rivista verrà spedita a casa anche a chi non la gradisce, le proteste saranno lecite. Ma fin quando acquistarla sarà un libero arbitrio, ognuno godrà dei propri diritti di scegliere su cosa ridere. Che piaccia o meno, in democrazia le cose funzionano così.

    1. Ho il diritto di dire che quelle vignette non mi piacciono o devo chiedere il permesso a lei? Me lo dica, che nel caso glielo chiedo. Visto che non ho parlato di censure, chiusure, multe e condannato l’attentato senza se e senza ma, faccia il tagliando al suo concetto di democrazia. Grazie per il suo intervento.

  159. Leggere i vostri commenti ricchi di retorica e concetti altisonanti, mi da il voltastomaco. Cos’è una gara a chi ce l’ha più grosso? La libertà dovrebbe essere un diritto per tutti, ma a me sembra più che altro un lusso per pochi! Fatte queste considerazioni e vista la natura violenta e autodistruttiva della nostra specie “superiore”, che volete che vi dica? Stiamo finendo nel baratro, libertà, non libertà… Cazzate! Se cerchiamo un colpevole a tutto questo non dobbiamo fare altro che guardarci allo specchio! Siamo degli ipocriti fottuti! Libertà… Ma di cosa stiamo parlando? Non la meritiamo, non siamo in grado di gestirla, di farne buon uso. L’avidità, la superbia… prenderanno sempre il sopravvento! Se vi piace pensare il contrario, siete “liberi” di farlo!

    1. Giusto, non ci meritiamo niente e Allah giustamente ci punisce… e dato che la libertà è un lusso per pochi, togliamola anche a chi ce l’ha… complimenti 😉

    1. je suis musulman et je suis fiere d’etre , لا اله الا لالله محمد رسول حسبي الله و هو نعم الوكيل …
      libertà di persona che si ferma quando la libertà degli altri comincia

    2. Chi ha cominciato la prima guerra mondiale?
      Non sono i musulmani?
      Chi ha cominciato la seconda guerra mondiale?
      Non sono musulmani!
      Ucciso a circa 20 milioni di australiani indigeni?
      Non sono musulmani!
      Chi ha sparato le bombe atomiche di Hiroshima e Nagasaki?
      Non sono musulmani!
      L’uccisione di oltre 100 milioni di rosso indiano in Nord America?
      Non sono musulmani!
      L’uccisione di oltre 50 milioni di rosso indiano in Sud America?
      Non sono musulmani!
      Di schiavi più di 180 milioni di africani e gettò 88% di coloro che sono stati uccisi nell’Oceano Atlantico?
      Non sono musulmani!
      No, non sono musulmani!
      In primo luogo, è necessario definire il termine terrorismo!
      Se il lavoro dei non musulmani è un crimine .. Ma se i musulmani lo stesso lavoro è terrorismo!
      Quindi dobbiamo definire i nostri principi e poi discutere di questo argomento!

  160. Molte copertine sono brutte, alcune pessime. Tuttavia sono imparziali. Sono provocazioni? Si. Di cattivo gusto? Spesso si, ma non hanno l’ipocrisia di prendersela solo con bersagli comodi come quelli delle culture estere, mirano anche alla loro cultura senza tanti giri di parole. Ora, chiunque conosca qualcuno che se la prende con un suo amico dicendo che é stupido, si offende giustamente: ma se tale conoscente se la prende anche con un proprio amico o con l’amico di altri senza fare distinzioni, magari il suo é un atteggiamento provocatorio e nulla di più. Ciò non toglie che possa essere un atteggiamento idiota e che ci siano maniere più eleganti di esprimersi. Difatti Charlie Hebdo non é abbia mai avuto tantissimo successo come testata, ma é proprio così che funziona: se pensi che uno é cretino lo ignori. Se invece gli tagli la lingua sei tu un folle sadico, non importa quanto grave sia ciò che ha detto l’altro. Detto ciò sono d’accordissimo che molto del materiale prodotto da Charlie Hebdo sia di fatto fastidioso anche per un laico, tuttavia quello del vignettista é un mestiere volto a creare un’emozione: negativa o positiva non é rilevante. Anzi deve scuotere. Fa incazzare? Fa discutere? Bene, tanto meglio. Così funge la satira. Funziona così quel lavoro. Non te la prendi con l’idraulico per come ti stringe il tubo del lavabo.

  161. Andrebbe ribadito che non si è parlato di censura e proibizioni varie. Si è detto che queste immagini non piacciono, non si condivide il concetto di satira applicato da C. H.: in piena libertà, no? Si pensa con la propria testa. Ma non si dice di non pubblicarle. “Sono oltraggiose, volgari, dissacranti: e allora?”, scrive un commentatore. E allora, non ci piacciono, Punto. Si pubblichino e si vendano milioni di copie, noi non le compriamo. Punto.

  162. Parliamo di concetti astratti come libertà…… Volessimo parlare di cose concrete…. provando ad andare a ritroso….. Mi domando cosa avrebbe dovuto disegnare Charly Edbo volendo consapevolmente esprimere un pensiero blasfemo e di vilipendio alle religioni?

  163. Dire “ma Charlie Hebdo è un brutto giornale” equivale a dire, in riferimento al comico arrestato “ma ha detto una cosa brutta!”.
    Anche lui ha offeso tanta gente: le vittime, i parenti, il poliziotto ucciso, la moglie e i figli. Questo non giustifica il suo arresto, che tanti (anche chi apprezza quelle vignette) trovano ingiusto.
    Il gusto è una cosa, la libertà un’altra.

    1. Osannare un criminale è una cosa, criticare una religione altro… e comunque il comico è agli arresti domiciliari (nessuno lo ha mitragliato), mentre il criminale ccon il quale si identificava ha ucciso quattro persone innocenti solo perché erano ebrei… io una differenza ce la vedo…

      1. Dieudonnè, il comico, per essere chiari, è stato messo dentro per una frase su Facebook, ritenuta apologia di terrorismo. Frase idiota, come le vignette. Il punto è: se tutto è concesso, dev’essere concesso a tutti. Il suo doppiopesismo è raccapricciante.grazie per il suo intervento

        1. Non è tutto concesso, perché lo vuole far credere? Charlie hebdo è stato portato in tribunale diverse volte da chi si riteneva offeso. L’ultima volta dalla comunità islamica francese. Non vedo perché poi un comico che si identifica con un criminale poi dovrebbe essere lasciato osannare un criminale… i due pesi e due misure sono solo nella sua testa. E l’unica cosa raccapricciante è che due fanatici religiosi abbiamo pensato di essere in diritto di ammazzare qualcuno per delle vignette.

          1. Abbiamo capito il concetto, sig. Carmine, per lei alcuni hanno diritto di parola, altri no, a meno di accusare qualcuno di cose che nessun tribunale ha accertato. Non sono d’accordo con lei, per me due pesi e due misure sono un’ingiustizia. Grazie per il suo intervento

  164. Io da credente sinceramente non ho problemi se pubblicano queste vignette, prima di tutto non si ha l’obbligo di comprare questo giornale, potete tranquillamente passare la vostra vita a leggere altro, inoltre non dovrebbe ferire la sensibilità di nessuno, se uno ha una sua religione e crede in essa, non vi è vignetta, satira o mitra che ti faccia cambiare idea o che in qualche modo leda il tuo spirito, altrimenti non sei un vero credente. Tutti sono liberi a mio parere di criticare o attaccare a parole ciò in cui non si crede dando le proprie motivazioni. Alla fine sento molti criticare l’islam perché la religione musulmana pratica la violenza contro chi non crede. Partendo dal fatto che anche noi cristiani in passato abbiamo fatto delle c××××te (crociate, conversioni forzate agli indios, inquisizione) e poi ci siamo miracolosamente civilizzati (non totalmente), l’islam (quello marcio) è fatto da persone incivili che vivono ancora all’età medievale, non hanno quell’intelligenza che caratterizza una persona democratica e civile. Infatti è successo quel che sappiamo. Andrebbe semplicemente estirpata quella feccia violenta, che esprime il suo disappunto a mitragliate anziché a parole.

  165. Non mi sento per nulla solidale con C.H, anche certamente non giustifico gli estremisti che hanno compiuto il massacro,è innegabile che questi vignettisti se la siano cercata: non si può offendere e provocare milioni di persone ogni santo giorno e sperare di cavarsela,la libertà di pensiero dev’essere limitata dal rispetto e dal buonsenso.
    io non sono charlie io sono per le persone che hanno sofferto e sono morte per la tua stupidità

  166. Certo, non vedo problema, chiunque può pensare, e quindi dichiarare che quelle vignette sono brutte, volgari ed offensive. Ma l’impressione, netta, è che molti di quelli che hanno condiviso il suo pensiero, non Lei, ritengano quelle vignette ‘censurabili’. Letteralmente.

  167. Aggiungo. Dire ‘Je suis Charlie’ non vuol dire ‘mi piacciono le vignette di C.H.’ vuol dire ‘sono per la libertà, anche per le vignette volgari di C.H., e, alcuni diranno, anche per l’umorismo di pessimo gusto di Dieudonnay’.
    Esiste la legge francese che stabilisce cosa in Francia è reato e cosa no. Questa è l’unica limitazione ‘vera’ della libertà, in Francia, oggi.

  168. penso che la maggior parte dei commentatori sia tutto fuorche’ gente libera . nessuno vi obbliga a leggere o comprare qualcosa , ma non potete imporre il vostro gusto a nessuno . se quella rivista viene pubblicata e letta ha diritto di esistere . ci sono persone che condannano le riviste pornografiche ma di sicuro le hanno lette e vanno regolarmente sui siti porno della rete internet . concludo dicendo che le vignette non piacciono nemmeno a me , ma non condanno chi scrive , chi pubblica e chi legge . la liberta’ si chiama appunto liberta’ e la mia e’ liberta’ di non leggere quello che non mi piace .

    1. Non ho chiesto censure, chiusure, multe. Ho condannato senza se e senza ma l’attentato e criticato le vignette. Si può fare? O devo chiedere a lei il permesso? Me lo dica, che nel caso avanzerò richiesta.

  169. come se qualcuno ti avesse mai obbligato a comprarlo, tipico di un cattolico sentirsi offeso, come se quell’offesa automaticamente reclami un indennizzzo; non hanno insultato tua madre o tuo fratello, ma un entità invisibile che chi ti offende non vede, la logica funziona cosi, peccato che tanti non ce l’abbiano! ti sei offeso? peccato! ma finisce li! il bello della libertà di espressione!

  170. salve ! dopo aver letto l’articolo visionato le vignette e letto titti i commenti vorrei se possibile dire il mio “pensiero” tanto chi piu’ chi meno tutti spariamo delle c… e permettetemi se possibile esprimere anche il mio (ho visto dissenzi in alcune risposte e per questo ho fatto questa antitesi).
    Detto cio’ procedo:
    DAL VOCABOLARIO ITALIANO la parola SATIRA :
    componimento poetico che pone in ridicolo le debolezze e i vizi umani con l’intento di correggerli!
    Correggerli non offendere ! a parer mio ogni essere umano ha il sacrosanto diritto di dire la sua opinione ma RISPETTANDO gli altri !Sempre a parer mio la satira dovrebbe (uso il condizionale) prende in giro ,beffeggiare e mettere al massimo del ridicolo le persone VIVE (politi corrotti , persone famose, leader di partiti o governanti …etc etc ) proprio e per l’appunto (vedere significato della parola) mettere il problema (anche se in modo scherzoso) in rilievo i difetti della persona stessa, che VIVA puo’ avere anche il diritto di difendersi!!! cosa centrano i Santi, Dio,profeti ed altro nella satira? cosa la satira corregge ai morti? Se vuoi correggere il modo di professare uan religione te la devi prendere con il parroco ,il vescovo persino con il papa !! ma non con figure Sante o cio’ che ne deriva da una religione …ditemi se ho detto cretinate a parer mio Hebdo cosi’ facendo non corregge nulla ma invita all’astio!

    1. Daniela scrive: “cosa centrano i Santi, Dio,profeti ed altro nella satira? cosa la satira corregge ai morti? ” Infatti è rivolta ai vivi, e pare che di cose da correggere nelle religioni ce ne siano molte…. e poi mi domando perché ci si preoccupa tanto se si offendono le religioni quando le religioni non solo offendono gli atei, ma li mettono pure in prigione o li giustiziano…. veramente c’è una sottomissione culturale e conformista che è del tutto inaccettabile … insomma un ragionamento da bigotta 😉

      1. Non so cosa le hanno fatto “le religioni”, come dice lei, ma chi offende? Chi mette in prigione? Chi giustizia? Per riprendere le sue accuse. Sono i terroristi che uccidono, non gli uomini e le donne di fede, che sono persone di pace. Con queste generiche accuse lei squalifica se stesso e sta facendo una brutta figura, mi creda.

        1. Carello, deve seguire di piú l’attualità, il papa recentemente ha accusato gli atei dei mali del mondo, falsamente, certo, ma a me pare un insulto. Un professore universitario cattolico – con un notevole sforzo onirico – scrive recentemente che coloro che uccidono in nome di dio sono in realtà “atei” (sic), e gli esempi sono molti. Oggi. certo i cattolici non possono piú accendere roghi (piú per merito della società civile che loro), ma l’Islam invece può ancora arrestare e giustiziare gli atei, è recente il caso del saudita Raif Badari (10 anni di carcere, e varie migliaia di frustate). Diversi paesi prevedono la pena di morte per gli atei: Mali, Sudan, Arabia Saudita, Afghanistan, Iran, Maldive, Mauritania, Pakistan), in altri si è arrestati (Indonesia, Egitto, etc.). Come vede in questi paesi, tutti musulmani, succede esattamente quello che ho indicato… nessuno protesta, il concetto immagino è che ognuno fa ciò che vuole a casa sua… meno Charlie Hebdo, però. Lei è libero di indignarsi per delle vignette, e non per dei veri e propri assassinii, magari non ne era neanche a conoscenza… Magari io faccio brutta figura, lei però fa la figura dell’ignorante anche un po’ borioso 😉

          1. Questo è il decimo commento che mi scrive. Lei è sul mio blog da una settimana, evidentemente ci trova argomenti interessanti. Io non la insulto, lei viene a cosa mia, sul mio blog, ad insultarmi. Tra la mia educazione e la sua c’è l’oceano. Confermo: il Papa non ha mai insultato gli atei, lei comunque pensi ciò che vuole. Continui pure a leggere il mio blog, imparerà certamente qualcosa. Saluti.

          2. Carello, se pubblica un blog pubblico di cosa si lamenta se c’è chi commenta? Anche i commenti le dànno fastidio oltre alle vignette di Charlie Hebdo? Lei può criticare la rivista satirica francese, ma i suoi scritti non devono esserlo?

            Lei ha domandato, con arroganza peraltro, “Non so cosa le hanno fatto “le religioni”, come dice lei, ma chi offende? Chi mette in prigione? Chi giustizia? ” e io le ho risposto, indicandole chi giustizia e chi mette in prigione, qual è il problema? Evidentemente lei non era informato, ora sa, dovrebbe essere contento, ha imparato qualcosa. A scendere poi sul personale, di nuovo, è stato sempre lei, parlando di “brutta figura”, citare dei dati di fatto non è una brutta figura, lo è rispondere scompostamente. Limitiamoci ai fatti, ne ha tutto da guadagnare.

      2. ciao Botany , devo dire che bigotta non lo sono per nulla!!! anzi sono una cristiana non praticante . beh evidentemente non hai visto una delle vignette pubblicate ! con San Pietro Gesu’ e la trinita’! loro sono vivi ? non credo ! e da come scrivi chiami me bigotta ma convieni col mio perche’ poi fai riferimento che le religioni perseguitano gli atei!!! non le religioni perseguitano ma chi li professa !! cioè persone vive!!! la tua rabbia allora la devi a loro non a santi o altro! ti pare? ti faccio un semplice esempio ed è solo un esempio per farti capire cio che intendo sia chiaro !
        tua madre per sfortuna è morta e non c’è piu’….tu vieni da me e mi perseguiti non mi dai tregua!….io invece di prendermela con te direttamente offendo tua madre…cosa centra poverina! è morta non c’è piu’! me la devo prendere con te ….
        Mi sono spiegata? poi d’altronde tutti hanno un loro modo di pensarla come meglio crede il mondo è bello perche’ vario ma sta’ andando a farsi benedire perche’ la mamma dei cretini è sempre incinta (in tutti i sensi)

  171. Emanuele Mugnani
    …,è innegabile che questi vignettisti se la siano cercata: non si può offendere e provocare milioni di persone ogni santo giorno e sperare di cavarsela,la libertà di pensiero dev’essere limitata dal rispetto e dal buonsenso.

    E chi lo decide? Lei e tanti altri bigotti some lei?

    Alcuni atei scherzano – anche pesantemente, certo – sulle religioni, le religioni invece gli atei spesso li mettono in prigione o li ammazzano… da quello che si sente sulla stampa e on-line, lei compreso, sembrerebbe quasi che la prima cosa sia molto piú grave della seconda …

      1. infatti chi le ha scritte è indicato all’inizio, ed è vero, e non è lei, vero, però prima di inalberarsi, legga meglio 😉

    1. amico mio io non sono bigotto : la faccenda è semplice C.H. non fa satira,attacca costantemente le 3 grandi religioni; quindi miliardi di credenti tra questi qualche milione di estremisti si offenderà di sicuro: ci sarà chi risponderà con metodi civili(manifestazioni,petizioni ecc) e una minima parte che userà la violenza.
      Onestamente ho già visto su fb alcune di queste vignette ,credevo fosse un singolo autore e non un giornale,ma poco importa il mio primo pensiero è stato “questo sta cercando una pallottola”..e puntualmente è arrivata…A prendere in giro (se si può definire presa in giro quelle vignette) una cosa personale e importante come la religione si scherza col fuoco o sei coraggioso o sei stupido a farlo in entrambi i casi dopo non puoi lamentarti urlando contro i “barbari” quando li hai letteralmente tirati fuori dalla grazia di dio.tu per primo

      ps ma in tutti i commenti devi ripetere che le religioni ammazzano \ perseguitaNO gli atei..basta una volta cambia disco

  172. Dato che l’offesa non è quantificabile e non esiste un offesometro.. non esiste satira senza potenziale offesa. quindi quasiasi presa in giro, leggera o estrema, rientra nella sfera della satira. La libertà non esiste.. è solo un recinto del quale decidiamo le dimensioni.. per qualcuno sarà sempre troppo stretto.. per altri troppo largo. Quindi in soldoni.. se dobbiamo essere liberali, ognuno ha il diritto di scrivere quello che vuole.. chi si lamenta si lamentasse.. se commette reato con la sua lamentela (vedi “reazione violenta all’offesa”) allora si passa nel torto. il resto è lecito

  173. Se tutti credenti del mondo si togliesero le fette di salame, (magari diciamo di pane per i musulmani) dagli occhi, e iniziassero a capire che non c’è nulla di tutto questo è che le guerre di religione sono come litigare per chi ha il migliore amico immaginario, ci sarebbero mio meno problemi in questo mondo.

    1. Non è una questione sul credere o meno come dice lei ad una figura immaginaria. Perché la guerra è sbagliata a prescindere. Le guerre relegiose non centrano nulla con la religione, perché per chi come me ha letto vari libri sul credo religioso sa che in nessuna religione vi è l’incitazione alla guerra, anzi è tutto il contrario. La violenza è solo di quei cretini dall’encefalogramma piatto che sfruttano il fatto religioso, politico del tifo sportivo per generare il caos, semplicemente perché non hanno altre capacità intellettive atte a fare qualcosa di buono.

      anche perché per lei se nessuno credesse ad un dio pensa non ci siano più violenze?
      La 1 e 2 guerra mondiale erano religiose? La guerra del vietnam? Gli scontri tra i no tav e la polizia? Gli scontri agli stadi?

      Inoltre lei sa che domani se dovesse morire finirebbe tutta la sua vita in un botto. Per noi credenti (io sono un cristiano ma poco cattolico) dopo la vita esiste un altra vita. E questa ci da la speranza di superare le difficoltà della vita.
      Ha mai avuto un parente malato di cancro? Bene io si, e se quella persona non avesse creduto in un aldilà forse non avrebbe finito gli ultimi giorni della sua vita con il sorriso sapendo comunque di avere una vita ultraterrena.

      non le dico di credere perchè ognuno è libero di pensarla come vuole, ma dire che se tutti fossero atei il mondo sarebbe migliore è una totale cavolata. Perché l’uomo è per natura violento, e lo sentiamo tutti i giorni in tv.

  174. Non ti piace il giornale nessuno ti obbliga a leggerlo. Scusami ma la vedo così. La tua libertà sta nel non comprare e non visionare ciò che non ti aggrada, non puoi impedire agli altri di pubblicare blasfemie o quant’altro perché in quel caso sei tu che vai a ledere la libertà di espressione altrui.

  175. La vicinanza e la solidarietà alla rivista francese Charlie Hebdo è forse più inquietante del terribile attentato di ieri. Cosa c’è di satirico o di “geniale” nel disegnare il Profeta Maometto (che già di per sé non andrebbe rappresentato) che fa sesso o che, mentre viene sgozzato da miliziani dell’Isis, dichiara: “ma io sono il vostro profeta!”? Prendete la letteratura ottocentesca occidentale e vedrete che la rappresentazione dei musulmani che fa il Charlie è la medesima. Sono gli stessi stereotipi schifosi che ritornano. E’ lo stesso messaggio che viene veicolato: il senso arrogante della civiltà occidentale conquistatrice.
    Lo schema è quello tristemente noto: vincere culturalmente il “nemico” prima di invaderne le terre. Sono barbari, primitivi che dobbiamo ridicolizzare prima che lenostre bombe (di cui nessuno parla… alla faccia della libertà di informazione) li squartino senza suscitare sdegno nella nostra opinione pubblica. E’ solo un caso che la Francia è in prima linea nella riconquista del Medio Oriente e del Nord Africa? La derisione che il Charlie fa dell’Islam non è dissimile dalla rappresentazione che fa la destra fascista e nazista. Non è lontana da quella che faceva il regista fascista olandese Van Gogh ucciso da uomini armati musulmani qualche anno fa. E’ la rappresentazione grafica delle parole iniettate di odio che i Salvini di turno usano ogni giorno contro i musulmani e i “diversi”. Quando Calderoli mostrò magliette denigratorie nei confronti del profeta Maometto – simili alle rappresentazioni del Charlie Hebdo – lo faceva per la libertà di informazione?
    Mi chiedo: ma se a essere rappresentati sempre in modo così inaccettabile, fossero stati gli ebrei (magari con il nefasto naso lungo), cosa avremmo detto tutti noi? Avremmo parlato di “libertà di informazione” o gridato (giustamente) all’anti-semitismo? Non avremmo forse chiesto la censura per le “vergognose” vignette? Perché ciò non avviene quando si parla degli arabi (a proposito anche loro semiti) e, più in generale, dei musulmani? Forse perché l’Islam ha sempre rappresentato storicamente la “barbarie” contro cui – noi mondo occidentale – dobbiamo lottare? Forse perché ne è il sinonimo? La realtà è che le crociate non sono mai finite. Pertanto, in questa costruzione semantica per cui Islam=barbarie, in questa creazione di “nemico”, tutto è lecito. Mano libera per qualunque attacco. Dopo tutto parliamo di Islam
    Mi si dirà: “ma il Charlie lo faceva anche con i cristiani!” Al di là che l’immagine dei cristiani non era così disgustosamente stereotipata, ma, mi chiedo sorpreso, come diavolo non si riesce a collegare la rabbia legittima dei musulmani (soprattutto di quelli mediorientali) che da cento anni vedono la loro terra depredata dal colonialismo di noi civilizzati occidentali con l’attacco volgare all’Islam dei vari Charlie Hebdo occidentali? Non credete che abbiano ragione da vendere nel leggerlo come ennesima forma di imperialismo, o semplicemente di ingerenza nelle loro faccende? Quando i comunisti e, più generalmente, quelli di sinistra – in difesa di una fallace e perniciosa idea di lotta agli stati confessionali – capiranno che nell’Islam non vi è una netta divisione tra la sfera temporale e spirituale?
    E che questo non necessariamente significhi “arretratezza”. E che non devono “aiutarli” a liberarli da questa separazione. Ma poi che legame c’è tra arretratezza e Islam? Chi ricorda, in questi tempi islamobofi, dell’apporto straordinario e innovativo che l’Islam ha regalato alla civiltà mondiale soprattutto quando l’Europa viveva i giorni “grigi medioevali”? Affermare questo non vuol dire negare i problemi interni al variegatissimo (ed è importante sottolineare il termine variegatissimo) mondo musulmano. Ma bisognerebbe leggerli più all’interno del contesto politico e sociale. E non a causa di un libro del 600 dopo Cristo e delle raccolte degli atti del Profeta Maometto.
    E poi – mi chiedo – le volgari battute sulle religioni a cosa servono? Servono a combattere il confessionalismo delle nostre società in Europa? Agevoleranno l’apertura di più consultori, ad esempio? O semplicemente, come ritengo io fiero ateo, sono solo offese gratuite per milioni di persone che credono nell’esistenza di un Dio e dei suoi scagnozzi chiamati profeti? Credete che (è un esempio che invento io ma non tanto diverso dallo stile di Charlie Hendo) disegnare Maria la Vergine fare un’orgia avanzi davvero la libertà di scelta e di informazione dei nostri paesi? Che si attacchino giustamente le istituzioni religiose, ma lasciamo da parte la sacralità dei testi (e la loro innegabile ricchezza culturale straordinaria).
    Basta con questa idea fasulla di libertà di informazione. Libertà di fare un po’ quello che uno vuole. Accettereste mai la propaganda nazista sui vostri schermi? O quella di al-Qa’eda o dell’Isis (a proposito, amici, ma perché perfino i video dell’ostaggio britannico John Cantlie dove non ci sono immagini violente vengono censurati dalle nostre parti? Dove sono i sostenitori della libertà di informazione, dei “siamo tutti Charlie Hebdo?). Vi immaginereste, ad esempio, il capo dell’Isis Abu Bakr al-Baghdadi spiegare da Fabio Fazio a “Che Tempo che fa?” le sue ragioni circa “la guerra santa” ? Le nostre società operano costantemente un’opera di censura delle informazioni. Non tutto è lecito. Ci sono dei paletti. La propaganda razziale, ad esempio, non è giustamente permessa. E allora mi chiedo, perché dovrebbero essere consentiti gli inaccettabili stereotipi culturali islamofobi dei tanti Charlie Hebdo nostrani?
    Viviamo una censura costante delle informazione. Soprattutto quando parliamo dei “primitivi” musulmani, la voce dell’Occidente è unica e grida compatta. E spesso dimentica. Chi, amici di “siamo tutti Charlie Hebdo”, ricorda dei bombardamenti che da agosto facciamo tra i musulmani iracheni e siriani che hanno fatto migliaia di vittime? E chi del casino creato in Libia tre anni fa appoggiato dai tanti “sinceri democratici” che oggi piangono le vittime di Parigi ? Chi, in queste ore drammatiche dopo questo orribile attentato, ha denunciato pubblicamente lo stato terrorista turco che da 4 anni fa passare terroristi jihadisti (come, pare, due di quelli di Parigi) dal suo territorio in Siria? E pensare che poche settimane fa, il premier Renzi era ad Ankara…
    L’attacco orrendo di ieri può avere solo una utilità se ci porta tutti a riflettere. La verità amara è che la posizione della sinistra (e purtroppo anche quella dei comunisti) quando di parla di Islam non è molto diversa da quella dell’estrema destra. Cambiano i toni, cambiano le motivazioni. Varia il grado di rifiuto. Ma entrambe le parti guardano con disprezzo (sottile o meno) l’Islam. Ne hanno una forma di repulsione. Per i Salvini i musulmani sono “terroristi” e “primitivi” che ci assediano. La sinistra, invece, fa un discorso molto più pericoloso perché non usa questi termini. Non sembra sin dall’inizio anti-islamica perché si finge amica. La sinistra parla pressapoco così: “noi, cari musulmani, vi accettiamo fin quando siete come noi. Noi vi abbracciamo, “VERI” musulmani, fintanto che seguite i nostri diktat. Appoggiamo le vostre lotte di liberazione – se non rompete i coglioni anche in Palestina! – fintanto che il modello di lotta che portate avanti lo decidiamo noi. Avrete l’indipendenza sulla vostra terra che noi vi accorderemo. Voi, però in cambio, dovete fare i bravi. Però, e che cazzo, nel 2014 ancora a parlare di religione? E ancora a offendersi per due vignette su quel maiale di Maometto?”
    Massima solidarietà a chi piange le vittime di ieri.
    Ma non tutti, per fortuna, siamo “Charlie Hebdo”. Almeno lo spero.
    Roberto Prinzi

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