Da cosa il Papa non si dimette

Su A Sua Immagine Settimanale ora in edicola, c’è un mio articolo. Lo ripropongo qui –

ECCO DA COSA IL PAPA NON SI DIMETTE

I diritti d’autore dei suoi libri? Mai intascati. E poi c’è quel “fioretto del silenzio”. Vi racconto episodi della vita di Ratzinger che non conoscete.

Il giorno in cui uscirà questo numero è lo stesso in cui il Papa salirà a bordo di un elicottero per scomparire in una vita di preghiera.

Io spero che questa vita non sia claustrale, spero di rivederlo, di leggere ancora i suoi libri, spero che la voce più autorevole che la teologia cattolica abbia avuto negli ultimi 30 anni, l’intellettuale più profetico, più lucido e per questo più attaccato degli ultimi decenni, continui a coltivare il dono della parola per il bene della Chiesa e del mondo.

Lo spero, mentre vedo assottigliarsi il fronte dei critici di Ratzinger, completamente conquistati da questo gesto delle dimissioni, inconsueto e scandaloso perché siamo abituati a gente che s’incatena alle poltrone, altro che lasciarle.

E un po’ sorrido perché gli applausi arrivano sempre a tempo scaduto: almeno per i Papi è così.

All’inizio sono criticati, com’è successo con Wojtyla o sottovalutati, com’è accaduto con Roncalli e con Ratzinger, e poi, solo poi vengono scoperti, rivalutati e amati. Il mondo va così. (Piccolo consiglio ai perennemente critici: evitate commenti negativi sul prossimo Papa, attendete almeno che cominci il suo lavoro, potreste ricredervi un’altra volta).

Soprattutto solo ora vengono alla luce tanti episodi che disegnano un profilo di Ratzinger spiritualmente alto e vasto.

Don Antonio Tarzia, sacerdote paolino, direttore della rivista Jesus e a lungo suo editore per conto della San Paolo, mi ha rivelato, dopo la diretta di alcuni giorni fa, che Ratzinger non ha mai voluto intascare i diritti d’autore dei suoi libri. Parliamo di un tesoro rilevante perché sono sempre stati venduti benissimo.

E invece, fin da quando era cardinale, ha scelto per ogni pubblicazione un convento di suore in difficoltà a cui destinare i proventi.

Sempre don Tarzia mi ha raccontato che il cardinale Ratzinger pubblicava in media un libro all’anno ma una volta, era prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, non volle scrivere nulla. Perché?

Glielo domandò e lui spiegò: aveva appena chiesto ad un teologo, le cui tesi non convincevano il Vaticano, di osservare un anno di silenzio. Non era proprio un ordine ma provenendo dal più stretto teologo del Pontefice, avrebbe potuto esserlo. Invece, dopo la richiesta, il futuro Papa aggiunse: «Lo farò anch’io, con lei, silenzio per un anno». Così una prescrizione diventava un fioretto, come lo chiamava, il cui peso poteva essere portato in due.

La certezza e la gioia sono che Ratzinger non si dimette dalle altezze morali e spirituali alle quali è giunto dopo una vita al servizio di Dio. Non abbandona le delicatezze umane alle quali ci ha abituato.

Lascia il Palazzo Apostolico, è vero, ma non cessa di essere un padre e un maestro.

 

3 commenti su “Da cosa il Papa non si dimette”

  1. buongiorno, mi sono emozionato nel vedere le immagini di distacco del Papa dal Vaticano, ho pianto. Però, siccome alcune trasmissioni televisive fanno trapelare responsabilità al Vaticano su tanti scandali, sia sessuali che economici, mi chiedo, perchè Sua Santità, se sa, non ha reso pubblico ogni cosa in modo da fare pulizia anche tra i Cardinali ed i Vescovi della Chiesa? E’ peccato pensar male, ma fa male sentir parlare male della Chiesa.-

  2. Bellissimo pezzo, anche per i dettagli inediti.
    A me sembra che parecchi critici conquistati dal gesto del papa fossero, entusiasti — forse inconsciamente — di un elemento che, in realtà, era totalmente assente da quel gesto: il narcisismo . Erano entusiasmati insomma del “grand exit” un po’ “divo-esque” à la Greta Garbo? Alcuni hanno immaginato, a proposito, un compiacimento del Card. Martini…. Penso che il Card. Tauran abbia centrato in pieno quando, invece, a parlato di sanissimo e santissimo “distacco”.

E tu che ne pensi?